Rapsodia in rosso

di Il_Genio_del_Male
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Tu eri l’unico, il mio grande amore

e ti custodivo simile a un rarissimo fiore.

Eravamo belve feroci, mosse da ardore;

il fuoco, quell’eterno calore

che nasce e deriva da un luogo migliore.

Eravamo la stella che le vie erranti accende,

la marea che sale e mai scende.

Ti amavo, ti amavo davvero

e non v’era al mondo sorriso più sincero

quando la mia bocca sfioravi con bacio leggero

e accoglievi in te il mio animo nero.

 

Poi qualcosa è successo e sei cambiato;

ho iniziato a temere che mi avresti lasciato.

Dio mi è testimone: io non volevo.

Eri confuso ma sempre tu, innamorato,

e ne ero certo, vedi. Lo sapevo.

Un giorno mi hai detto di volertene andare…

Credevi sul serio che ti avrei lasciato scappare?

 

Mi dispiace, tesoro, mi duole

se con la mia ira ti ho arrecato dolore,

se senza volerlo ti ho fatto del male

con la lama fredda sulla giugulare

per ferirti, annientarti,

e dalla mia vita -come niente- cancellarti.

Non ti ho più ascoltato

neppure quando hai gridato,

i pianti e le suppliche non mi hanno fermato.

Perché ti stupisci? Non ti ho perdonato.

 

E adesso il cadavere del nostro amore

ha il tuo volto, il tuo cuore

e anche il tuo nome.

(Ucciderti, caro, è stato un onore.)

 

 

 

 

Capisco la vostra perplessità. Io questo delirio l’ho scritto pensando ai SeKai, con Jongin che uccide male il Broccolo perché sono sadica e ormai lo sapete bene, ma voi potete immaginarci chi più vi aggrada.

P.S. Neanche a farlo apposta, proprio oggi è il mio sesto anniversario di ficcyne a tema EXO pubblicate su EFP. Sto invecchiando!

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