Il girasole urlante

di Le Due Impronte
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Il girasole urlante

La bambina si fermò di colpo.

 

"Meowwww"

 

Sì, di fronte a lei c'era proprio uno di quei gatti randagi a cui la nonna portava sempre da mangiare.

 

«Non ho cibo con me, mi spiace» disse la bambina.

 

"Meow! Ffffffff" rispose il gatto, scappando via.

 

La bambina si diresse quindi verso la casa della nonna. In una mano impugnava un cesto di mele, nell'altra una mela di cesti.

Il cielo era di un colore agrodolce e il vento soffiava in direzione del vento.

Qualcosa di magico stava per accadere e la bambina non ne aveva la più non abbronzata idea…

Era il mese in cui i corvi migrano verso nord est e i migri corvano verso i mesi. I girasoli di quei tempi non giravano più il sole come avrebbero dovuto, quindi esso splendeva sempre sulle teste degli abitanti del mondo.

Ma la leggenda narrava che esistesse un girasole, uno soltanto, con la capacità innata di urlare le emozioni degli uomini e renderle visibili agli occhi dei pavoni bianchi. La bambina si era appena inclinata per raccoglierlo.

La sua vita sarebbe cambiata per sempre.

Lei era la prescelta, colei che avrebbe guidato i pavoni bianchi nell’imminente guerra degli astri d'argento.

 

Fine





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