Capitan America The Winter Stark

di kamy
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Cap.5 A casa di Natasha

 

Steve sbuffò e ripulì la guancia sporca di cenere di Tony, scrollando la testa. "Meno male che ero lì a non perderti di vista. Ormai l'ho capito che ti metti sempre nei guai" borbottò. "Sì, mamma chioccia" lo punzecchiò Tony ironicamente. Erano tornati in macchina e questa sfrecciava. Steve sbuffò e si appoggiò al sedile della macchina, alzando il capo. "Ancora è difficile credere ciò che abbiamo scoperto. Anche se... Io e Zemo abbiamo qualcosa in comune… Siamo entrambi fuori tempo.

Volevano che la gente rinunciasse volontariamente alla sua libertà per guadagnare in sicurezza. L’Hydra era un parassita che dallo SHIELD si è allargata a tutto…” rifletté.

Tony controllò con lo specchietto retrovisore e corrugò la fronte. "Forse non è il momento migliore per perdere tempo con delle sciocchezze...

Sono in arrivo degli eliveivoli per darci la caccia e non sembrano per niente amichevoli.

Fury mi terrà anche d'occhio, ma questo sembra più quello che sfugge alla sua benda" rifletté.

"Allora dobbiamo sparire... ORA!" gridò Steve, recuperando lo scudo dal sedile posteriore.

"Ci serve un posto dove nasconderci. Da ora, tutti quelli che conosciamo, ci vorranno morti". Aggiunse.

"Dici che la Tower con il mio nome sopra non è un buon posto dove sparire?" scherzò Tony. S'infilò un cappellino prendendolo dal cruscotto e degli occhiali da sole.

"Pronto a far fuoco, signore". La voce di Jarvis risuonò dagli altoparlanti del veicolo e dalla macchina uscirono dei piccoli lanciarazzi.

Steve li guardò e rise.

"Divertito, Capitano? Mi sembravi abbastanza sconvolto quando dai dati semidistrutti ho tirato fuori la faccenda dell'algoritmo" spiegò Tony.

< Soldati, tutti uguali. Vedono un'arma Stark e danno di matto. In questo persino Point Break si adegua > pensò.

"Tutto sommato mi sento di buon umore, anche se sono ‘morto per niente’. Mi piace sapere contro chi combattere. Dobbiamo fermare quell’algoritmo prima che diano la caccia a tutti i bersagli problematici dell’Hydra, te compreso.

Prima, però, ci serve un posto sicuro" rispose.

"Conosco il posto che fa per noi, Cap" gli disse Tony.

 

******

 

Nell’appartamento si mischiava un forte odore di umidità e di pancake.

“Natasha, mi dispiace ancora dell’essere piombati qui” si scusò Rogers. Era seduto sul letto a braccia incrociate, al fianco di Tony, circondato da portatili, su cui digitava furiosamente.

“Fidatevi, mi dà molto più fastidio che Stark metta i dati dello S.H.I.E.L.D. in rete. Fury aveva ragione a volerlo tenere d’occhio” disse Natasha. Portò un vassoio colmo di dolci, man mano che si avvicinavano si sentiva anche il retrogusto di miele.

“Se vuoi che m’interrompa, Ice queen, dimmelo adesso” rispose Tony. Mordicchiò una matita che teneva in bocca, facendola ondeggiare.

“L’Hydra va fermata e quell’algoritmo di cui mi hai parlato mi sembra la priorità” rispose Natasha, mettendo il vassoio sulla coperta, tra i due.

“Stark… Riesci a triangolare dove è stato inserito l’algoritmo? Sappiamo che ha a che fare con la lemurian star” chiese Steve.

Tony afferrò un pancake con la forchetta e se lo mise in bocca, sporcandosi le labbra di miele e facendo cadere una goccia sul bordo del vassoio.

“Trovato. Umh… Questo che vuol dire? Mnh… Gli helicarrier stanno per cancellare trilioni di persone?” borbottò.

Natasha sgranò gli occhi e Steve si alzò di colpo, urlando: “Come?!”.

“Mappa digitale. Tutto ciò che è un problema: me, te, persino un ragazzino troppo liberale con ottimi voti ai testi di medicina, verrà spazzato via.

Risulta a nome di Nicholas… Oh, ecco. L’idea è di Alexander Pierce, il traditore a capo dello SHIELD.

Fury ha segreti per Nicholas J. Fury” rispose Tony. Deglutì rumorosamente.

“Stark, dobbiamo muoverci a fare qualcosa” disse Steve.

“Ci sto lavorando… Guarda che caso, è coinvolto il senatore Stern” rispose Stark, grattandosi il pizzetto.

“Pierce? Se la corruzione è così in alto sarebbe inutile avvertire le alte sfere.

Però forse possiamo usarlo, avere delle informazioni da lui” propose Natasha.

Tony socchiuse gli occhi e si allontanò la matita dalla bocca.

Nah, tutti quelli così finiranno dentro appena la fuga di notizie si sarà sparsa. Direi che ci vorranno poche ore, piuttosto, ho trovato il nostro obbiettivo” disse. Leccandosi le labbra.





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