Una
questione di coscienza
<<
Eddai fallo! >>
Il
ragazzo guardò alla sua sinistra e accennò un sorriso d'intesa.
<<
No. No! Rei. Tu sei un bravo
ragazzo e i bravi ragazzi non compiono gesti simili >>
Si
girò alla sua destra ed abbassò lo sguardo con aria colpevole.
Doveva
ammettere che aveva ragione.
<<
Dai che lo vuoi fare >> disse il tipo alla sua sinistra
catturando nuovamente la sua attenzione << Io so che lo
vuoi fare >> disse con tono suadente avvicinandosi al suo
orecchio << Dopotutto sarebbe dannatamente soddisfacente.
Non trovi? >>
Il
tizio alla sua destra agitò il pugno in aria.
<<
Sta zitto tu! >> disse gonfiando le guance arrabbiato ma
ritrovando la calma subito dopo, dopotutto non poteva farsi fregare
così da quel pazzo << Rei. Dai... >> parlò con voce
dolce ed affabile << … adesso ripensa alla ricetta delle
polpette con la salsa. L'ultima volta era un po' troppo dolce >>
E
di nuovo il tipo alla sua sinistra con gli occhi di ghiaccio parlò
con tono ironico e divertito.
<<
Ma quali polpette! >> disse ridendo << Tu devi occuparti
di ben altro >> continuò poi col suo fare seducente e
vagamente inquietante << Dai... sai bene che devi fare: posa la
mano su quella bella pelle liscia e vellutata, poi... >>
L'altro
tipo spalancò i suoi occhioni azzurro cielo con aria scandalizzata.
<<
Noo. Avanti, fa un bel respiro e ripassa il menù dei dolci! >>
Furuya
Rei guardò la sua spalla sinistra: seduto sopra ad essa c'era un
esserino molto somigliante a Bourbon, con tanto di basco e bolo tie,
che sorrideva con aria sinistra.
Ah!
Quanto avrebbe voluto assecondarlo...
Poi
guardò la sua spalla destra: l'altro esserino era più simile a Tooru,
aveva persino un grembiulino del Poirot ed un vassoio pieno di
sandwich, e lo fissava con un sorriso dolce e fiducioso.
Sbuffò.
Doveva
smetterla di bere assenzio quando era a lavoro.
<<
Babbon ti senti bene? >>
Soprattutto
quando era con lei.
Alzò
la testa e l'esserino sinistro ne approfittò per ripartire
all'attacco.
<< Dai solo una spinta: lei si rompe il
collo e tu vai dallo scienziato a rapire la bambina! >>
Scosse
la testa sapendo che doveva fare la cosa giusta per non mandare tutto
a puttane.
<<
Si... si... tutto ok Vermouth >>
La
donna lo guardò poco convinta.
<<
Sicuro? >>
<<
Certo >> sorrise
seducente << Andiamo. Ho
prenotato al Café
Raoul >> disse con voce calda
porgendole il braccio per aiutarla a scendere quelle dannate scale.
Angolo
dell'autrice.
E'
sempre bello giocare col disturbo di personalità multipla di Rei. E
su Vermouth e le scale... e la gravità...
Spero
di aver divertito anche voi. Grazie mille a tutti i lettori.
A
presto.
Violetta_
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