Missing Moment: ossia pezzo
mancante, il tipo di genere che io preferisco; mi permette di colmare i
buchi di trama, o di dare una mia versione dei fatti, o semplicemente
di scrivere un qualcosa che possa incastrarsi con la trama originale.
Credi che possiamo immaginare gli
aerei come stelle cadenti nella notte? è la mia
sesta partecipazione al Writetober di quest'anno e prende spunto dal
dialogo nella novel dove Shion chiede a Nezumi se può
restare lì anche durante l'estate.
Si
ringrazia principalmente questa canzone per l'ispirazione: Airplanes
Shion era
seduto su una collinetta e guardava il cielo stellato con occhi
meravigliati.
Era una gelida sera d'inverno, talmente fredda che il suo
alito
diventava aria condensata appena lasciava la sua bocca;
all'orizzonte le luci artificiali di No.6 contaminavano la
volta
celeste, ma sopra di esse le stelle brillavano raggianti puntinando di
luce il buio scenario circostante.
L'aria era secca e l'assenza di umidità spazzava
via le nuvole,
lasciando visibile tutta l'immensità del firmamento.
Uno sfondo mozzafiato, che in sedici anni di vita Shion mai
aveva ammirato altrove.
Chiusi gli occhi immaginò quel cielo dominare la
radura verde e
rigogliosa, i prati zeppi di fiori e i campi coltivati tipici
dell'estate.
Proprio quella mattina aveva chiesto a Nezumi come fosse
passare
l'estate lì nel Distretto Ovest, se faceva eccessivamente
caldo
o no, se avrebbero potuto cuocere la carne fuori dal loro rifugio,
magari improvvisando un barbecue insieme al signor Rikiga e a Inukashi.
Si ricordò persino di quella volta che, a dieci
anni, lui e Safu
andarono all'osservatorio cittadino e fecero a gara a chi avrebbe
avvistato più stelle cadenti ed espresso più
desideri.
"Quando vedi
una stella cadente stringi forte gli occhi ed esprimi un desiderio!" Esclamò
Safu quella volta.
Ma quella non era la notte di S. Lorenzo, e per quanto
avrebbe guardato
il cielo, nessuna stella cadente sarebbe mai caduta e nessun desiderio
sarebbe stato espresso.
"Shion! Fa freddo! Perché te ne stai qui fuori da
solo?" Lo
rimproverò la voce di Nezumi comparsa dal nulla dietro di
lui,
ormai Shion non si stupiva più di tanto della sua
capacità di raggiungerlo alle spalle senza farsi
sentire.
"Dimmi, Nezumi, anche le estati sono così belle
qui?"
Nezumi si sedette accanto a lui a gambe incrociate, non
curandosi
affatto del terreno fangoso, poggiando a fianco a lui la lanterna a
olio usata per vedere la strada.
"Non dirmi che stai ancora fantasticando su come passare
l'estate qui. Davvero credi di arrivarci ancora vivo?"
Shion non rispose, ma si limitò a osservare il
profilo di Nezumi perso nei suoi pensieri: lui aveva sempre
ragione, però Shion amava fantasticare su un futuro dove
avrebbero continuato a vivere insieme in quel deposito pieno di libri;
dove Safu sarebbe stata liberata e avrebbe stretto amicizia con
Inukashi; dove sua madre preparebbe del delizioso pane aiutata da
Rikiga.
Non c'era cosa che desiderava più di tutto
questo.
Ma quella sera non c'erano stelle cadenti a cui affidare
quei sogni, solo la triste e cupa realtà.
Nezumi si era già persino rialzato in piedi
quando un rumore
rimbombò in cielo, i suoi occhi grigi ne seguirono la fonte
individuando la direzione più a nord di No.6, dove era stato
costruito l'aeroporto e le piste di decollo e di atterraggio.
Osservandolo con attenzione Shion ne distinse il profilo di
un aereo e
le sue luci, completamente differenti da quelle di una stella cadente.
Tuttavia la sua scia artificiale solcava il cielo lasciandone una coda
luminosa al seguito, al punto tale che Shion ebbe una illuminazione, da
bravo stupido - testa - vuota che era.
"Nezumi!" Chiamò con voce fin troppo enfatizzata;
l'altro si
voltò sorpreso, preso completamente alla sprovvista. "Credi
che
possiamo immaginare gli aerei come se fossero stelle cadenti nella
notte?" Domandò con entusiasmo, facendo letteralmente cadere
le
braccia di Nezumi a terra.
Note d'Autrice: alla
fine, il mio affetto per questo fandom è semplicemente
troppo grande! <3
_Flowermoon_
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