Metal Angel

di Lucas Rider
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Il pianeta Terra era al centro dell’Area di Espansione Umana nel Sistema Solare.
La città di Serenicity era al centro dell’Unico Stato, il primo governo ad avere il controllo globale sull’intero mondo.
Nel cuore della metropoli si ergeva maestosa Glass City, i suoi altissimi grattacieli di vetro e acciaio dominavano l’intera pianura, simbolo del potere tecnologico del Regime.
All’interno della stessa Glass City, protetta da recinzioni circolari alte 100 metri si ergevano i 9 grattacieli più alti e massicci della storia dell’uomo, che rendevano ridicole perfino le costruzioni di Glass City: 9 mostri alti più di 2 chilometri, che secondo qualche leggenda metropolitana erano stati costruiti con il metallo fuso delle armi, armature e veicoli delle truppe delle Nazioni Indipendenti.
Questo era il cuore del Governo, la sede delle multinazionali, il centro del centro,
detto semplicemente “Il Nucleo”.
La vista da una delle Torri del Nucleo, più precisamente dall’Artiglio d’Aquila, mostro di due chilometri e mezzo, era semplicemente sbalorditiva.
Ma non era questo che passava nella mente di Chris Spring: nel suo studio all’ultimo piano si era abituato alla vista ammirata dalla grande vetrata; l’uomo indossava una uniforme militare grigia, decorata con i gradi e mostrine color bianco, oro e scarlatto.
Comandante Supremo della Polizia Globale, dal suo computer poteva schiacciare qualche pulsante e avere oltre un milione di agenti robotici pronti ad eseguire qualsiasi ordine.
A destra della sua scrivania in mogano, teak e venature di tungsteno, c’era una teca con tutti i suoi cimeli e trofei, accumulati in vent’anni di servizio.
Ma il suo sguardo , i suoi occhi verdastri erano fissi sulla porta automatica, sorvegliata da due guardie umane.
Sentiva una strana sensazione, qualcosa che gli diceva che qualcosa di importante stava per accadere … appena sentì dei passi le sue rughe da quarantenne si incurvarono.
Nel suo maestoso ufficio entrò dunque  la risposta alle sue domande.
Spring fece il saluto militare, ricambiato da “Riposo, soldato”.
“Comandante d’esercito, Supremo Consigliere e proprietario della E.T.R.O.M. , Kehinde Eric, a cosa devo il motivo della sua visita?”
L’altro, un muscoloso uomo sudafricano dalla pelle color ebano, lo invitò a sedersi.
I due uomini in uniforme cominciarono dunque la conversazione.
“Comandante Spring, lei si è rivelato uno dei miei uomini più fedeli ed efficenti, e per questo che mi sono recato nel suo ufficio personalmente”
“Incontrare un membro del Supremo Consiglio non è routine militare, mi spieghi la questione” gli rispose con voce calma.
“Essendo uno dei 9 Consiglieri ho ricevuto un ordine direttamente dalla donna più potente del pianeta, Lucy Sun.
Mi ha incaricato personalmente di affidare a lei la missione; il suo compito riguarda il progetto Metal Angel.”
“Mai sentito parlarne”
“Stiamo parlando di un progetto di Livello Sicurezza 9”
Il comandante Spring rimase stupito, impressionato e allarmato ma i suoi nervi di ghiaccio lo fecero rimanere calmo e concentrato.
“Questo progetto è conosciuto solo al Consiglio”
“Esattamente: si tratta della realizzazione dell’arma più potente mai realizzata,un nuovo tipo di robot ultra tecnologico da guerra. Ma questo non le deve interessare, la cosa importante è che accaduto un incidente al Laboratorio Statale 19 e il Soggetto Zeta è fuggito; il suo compito sarà recarsi sul posto e poi recuperare il Soggetto Zeta”
“Signorsì Consigliere, ci sono altre cose che dovrei sapere?”
“Le verranno fornite ulteriori informazioni quando raggiungerà il Laboratorio”
“Perfetto, preparo la mia squadra”
Fecero il saluto militare, dissero : “Onore a Sun!” e Kehinde uscì dalla sala: e stranamente Spring avvertì un’oscura sensazione.
Il Comandante premette un pulsante e chiamò i suoi subalterni : “Capitano Duke, prepari la Squadra Tridente, Capitano Kar , prepari lo Scarabeus sulla cima della Torre, il livello di priorità è massimo”
Spring prese poi l’ascensore sonico e in 10 minuti raggiunse la pista di decollo sulla cima della torre.
Una larghissima piattaforma esagonale di 300 metri di diametro; su di essa una vera e propria squadriglia di velivoli; erano simili a elicotteri ma ricordavano più droni giganti a 6 rotori; il corpo di ogni velivolo si sviluppava sia in larghezza che in lunghezza, creando un ponte separato dalla cabina di pilotaggio , che spuntava nella parte anteriore come la testa di uno scarabeo.
Non a tutti torti questi velivoli  visti dall’alto ricordavano più grossi insetti neri, che piuttosto uccelli; c’erano velivoli di classe Sirio, piccoli e leggeri, e di classe Regolo , più grandi e pesanti.
Spring era però concentrato su quello al centro, il più grande, una bestia larga 25 metri, di classe Vega, dotato di 8 rotori, il magnifico “Scarabeus”.
A babordo aveva una postazione di artiglieria globulare, a tribordo il motore a idrogeno: a prua c’era una cabina di pilotaggio dotata di visione notturna , dove il pilota eseguì l’ordine di Kar e accese il motore, mentre a poppa si stagliavano minacciosi i missili ibridi “Moth” e le Bombe Soniche, pronte a essere sganciate.
Mentre camminava marziale il portellone si aprì e tramite una passerella raggiunse il ponte; venne salutato da Duke e dalla squadra Tridente in armatura bianca.
 
Chiuso il portellone lo Scarabeus si levò in volo; i piloti passarono intorno al Gioiello , il grattacielo più alto e ascesero al cielo verso nuvole chiamate scientificamente “cirri”, esteticamente gradevoli alla vista, per riuscire a andare più in alto dei 3 chilometri del grattacielo.
Poi girarono verso Ovest diretti verso il Laboratorio 19, sorvolando i magnifici grattacieli di Glass City, le estese zone residenziali di Steel Town e le nuvole di  fumo delle fabbriche di Asphalt Town, ma nessuno dei 30 milioni di abitanti della città li vide, il sistema di camuffamento dello Scarabeus lo rendeva praticamente invisibile sia all’occhio umano da terra sia ai complicati radar.
Lo Scarabeus cabrò verso Sud-Ovest , librandosi con un ronzio soave degli 8 rotori.
 
 




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