Care
amiche,
questa
storia è giunta al termine e sono lieta che vi sia piaciuta, io ci ho messo
davvero l’anima.
Come
sempre ringrazio col cuore tutte coloro che mi hanno
solo letto, letto e recensito, seguito e inserito tra i preferiti. Sono davvero
commossa e grata!
Auguro
a tutte voi un’ottima estate, occasione per divertirvi e riposarvi, per
affrontare l’autunno con rinnovata grinta!
Questa
storia è dedicata a tutte voi, amiche lettrici, fan
sfegatate della nostra meravigliosa coppia di eroi di cartone, che come me
continuate a sognare l’amore da romanzo di Oscar e Andrè.
Un
abbraccio
Audreyny
A
DUE VOCI
Questa
è la nostra notte.
È
la prima, perché mai nel passato abbiamo trovato una
comunione così perfetta di corpo ed anime, tanto vicine tra loro da potersi
toccare, da potersi parlare.
È
l’ultima, perché in futuro, in tutte le unioni che ancora avremo, in tutti i
momenti che condivideremo da qui all’eternità, non riusciremo più a ripetere
questo miracolo che stanotte si sta verificando con tale accecante intensità.
È
la sola notte, è la nostra notte.
Ogni
passo fatto, ogni parola detta, ogni gesto compiuto,
ogni pensiero, ogni sogno, ogni istante, ogni giorno sono stati movimenti di un
ballo danzato insieme, il nostro minuetto d’amore.
Quante
volte ci siamo sfiorati, annusati, studiati a vicenda, appena accarezzati,
avvicinati e poi subito ritratti, inseguiti e fuggiti. Ma
il nostro sentimento è rimasto lì, quieto, ad attenderci, nuovo perché lo
abbiamo scoperto stasera, eppure antico perché sappiamo che è sempre stato lì.
Aspettava.
Che
io prendessi coraggio. E che io guardassi a fondo dentro di me.
Che
io mi decidessi a rivelarti la verità. E che io fossi pronta ad accettarla e ad
accoglierla.
Il
nostro amore è stato paziente. Noi soffrivamo e lui sanguinava con noi,
gioivamo e lui esultava per noi. Con noi è cresciuto, ci ha accuditi e
preservati, fino ad arrivare a questa notte in cui siamo pronti per donarcelo
totalmente.
Quanti
anni abbiamo stasera? Quanta vita abbiamo avuto, quanta ancora la sorte vorrà
donarci?
Eppure
insieme siamo sempre stati ed insieme saremo per sempre.
Siamo
due vite separate narrate all’unisono, o una sola vita con due voci per
raccontarla?
Sono
il bambino che giocava con te, o il ragazzo che ti implorava
di diventare una donna?
Sono
il capitano delle guardie reali, o la donna che cavalcava nella pioggia,
aspettando che tu venissi a coprirmi con un mantello caldo?
Sono
l’adolescente a cui tu hai salvato la vita o l’uomo
che ti ha seguito in capo al mondo per proteggere la tua?
Sono
la ragazza con il cuore confuso o l’adulta consapevole dinnanzi
alla tua spada sguainata per difendermi?
Siamo
tutte queste cose insieme, e tutte le altre che diventeremo a
partire da questa notte.
Ah,
Oscar, la seta dei tuoi capelli, la perfezione delle tue orecchie alle quali
posso infine sussurrare pensieri d’amore, il candore della tua pelle color
latte che brilla traslucida al chiaro di questa luna pallida e vergognosa, che
si è nascosta tra le nuvole, perché teme il confronto con la tua bellezza e sa
che non potrebbe che perdere; l’innocenza delle tue mani, che stanno
liquefacendo il mio corpo con carezze audaci, proibite,
senza pudore, senza inibizioni.
Andrè
mio, cuore, anima, corpo, passione, luce ed ombra,
cioccolato e cannella. Sento il tuo corpo caldo che mi avvolge e mi protegge e
realizzo in un ultimo attimo di lucidità, immediatamente prima di perdere
completamente il senno, che questa realtà è infinitamente più vera e più
appagante di ogni mio sogno, ogni mia ardita fantasia. Lascio che le tue mani
scorrano il mio corpo, riconoscendolo per averlo anelato per anni, e finalmente
ne prendano interamente possesso.
Gli
occhi verdi e gli occhi blu si guardano ancora una
volta, l’ennesima in questa notte senza fine, che è l’inizio di tutto.
Poi
si chiudono entrambi, abbandonandosi, finché il piacere si impossessa
del tutto di loro.
* * *
I
due amanti si muovevano lentamente, l’uno dentro l’altro, nella luce virginale
della luna e delle lucciole, uscite a dar loro il benvenuto nel proprio
territorio privato, sui bordi del fiume, che scorreva placido ed indifferente. Sembrava che questa intrusione dei due
estranei non desse loro il minimo fastidio,
proseguivano la loro danza festosa, accompagnando i movimenti dei due.
L’uomo
e la donna erano nudi e la loro bellezza riempiva tutto lo spazio circostante,
sublimata dal buio, dal silenzio, rotto soltanto dai loro gemiti e sospiri, e
dall’amore che si scambiavano.
Erano
Adamo ed Eva nel giardino proibito, erano Tristano e Isotta, Paolo e Francesca,
erano tutte le coppie di sposi e di amanti del passato e tutte quelle che
sarebbero venute in futuro.
Erano
loro l’amore stesso.
Erano
Andrè Grandier ed Oscar François de Jarjayes e da
quella notte memorabile erano divenuti eterni sposi.
Lui
si muoveva sopra di lei fissandola rapito e lei assecondava i suoi movimenti
con eguale enfasi.
Erano
il tormento e l’estasi, erano l’appagamento dei sensi, il nutrimento
dell’anima, erano la felicità completa.
Le
lucciole intorno non sapevano, non potevano sapere che quello era l’amore che
avevano conservato per tutta la vita al sicuro ed al
riparo nel loro cuore e che da quel momento avrebbe riempito le loro vite, e le
nostre, per infiniti anni a venire.
Oscar
e Andrè, la cui vita a due voci ho cercato di narrare
in queste povere pagine.
Oscar
e Andrè, che sicuramente meriterebbero di meglio.
Oscar
e Andrè, che sopravvissero quella notte e quelle successive e che ogni notte,
da allora, si amano sul bordo di quel fiume e nei nostri sogni di lettrici
innamorate.
FINE