Titolo: I love you again
- It was written in blood, on a fucking suicide note
Genere: Introspettivo;
Triste; Romantico
Rating: Giallo
Avvisi: Raccolta
Flashfic; Slash
Personaggi: Frerard
Riassunto: Frank aveva
sempre odiato l'Autunno.
Si era sempre sentito
come una di quelle sfibrate foglie spezzettate e giallastre che
cascavano con regolare continuità sull'asfalto tutt'altro
che morbido mentre camminava loro davanti, pronte da tempo ad una fine
fin troppo crudele.
Gli sorridevano, mentre
morivano.
Storia interamente
scritta grazie a questo giochetto xD:
Rules:
1. Pick a
character, pairing, or fandom you like.
2. Turn on
your music player and put it on random/shuffle.
3. Write a
drabble related to each song that plays. You only have the time frame
of the song to finish the drabble; you start when the song starts, and
stop when it's over. No lingering afterwards!
4. Do ten of
these, then post them.
“ I love you again - It
was written in blood, on a fucking suicide note. ”
1) Goodbye Goodnight For
Good - Alesana
“ Help me to
sleep
Jealousy rears its ugly
head
I won't forget the
things you said before you turned back
Goodbye, goodnight for good
Remember my face when
you feel the pain
Say goodbye
I find pleasure in the
taste of your decay
I anxiously watch you
fade away ”
Senti che c'è attualmente poco ossigeno nell'aria; lo guardi e non
pensi quasi, o forse cerchi in tutti i modi di riuscire a fare a meno
di osservarlo. Mentre un terremoto di elevata magnitudo
emozionale scatena un inferno dentro te - anche
solo rimirare la sua schiena molto lontana fa male, troppo male.
Ma basta!,
per oggi hai deciso così. Basta infinito
dolore, basta
soffrire per la più futile delle cose, basta lui e tutto
ciò che sembra riguardarlo - sono da poco finite le prove,
eppure avverti che è finito anche qualcos'altro.
Un fresco venticello ti scompiglia lievemente i capelli nello stesso
attimo in cui metti piede fuori dalla sala registrazione, lui sorride a lei - che cazzo ci fa qui poi,
ti chiedi - e tu intanto cadi a pezzi.
・ Buonanotte. - sussurri passando loro
davanti, quasi impercettibile, senza aggiungere uno scontato e fin
troppo positivo
“ci vediamo domani” nella sua direzione.
I due sposini nemmeno si voltano, esageratamente presi da una patetica
conversazione piena di risolini; e
sì, oramai lo sai. Qualcosa è veramente arrivato alla propria conclusione,
stasera.
2) Y'all Want a Single -
Korn
“
What's going on today?
Why must it be this way?
We're going nowhere
and we're still knocking
the need to bow down
They think we're all the
same
and always here to blame
For shit I think is lame
It's time to stop the
game
I think it's time to pay
for everything you made me say
Fuck that ”
Ed eccovi all'ennesima ed usuale intervista pre-nuovo album, la prima
di tante altre che inevitabilmente ne seguiranno. Stupide domande ti
arrivano in prossimità delle orecchie perforandoti abilmente
il cranio; quesiti
fatti e rifatti durante i vostri medi anni di carriera:
credi proprio che i giornalisti abbiano poca fantasia, o forse sono
tutti dei maledetti conformisti che si sfidano a chi riesce di
più a copiare l'altro. Dio, ne faresti ovviamente a meno -
pagheresti oro solo il pensiero di poter essere comodamente sdraiato in
panciolle nel morbido divanetto usurato dalla rivestitura lugubre di
casa tua, a scolarti una birra bionda in santa pace.
・ Gerard, con la sua famiglia come va? -
è questa la domanda che per poco riesce a riportarti alla
realtà, facendoti liquidare birra e divano in un piccolo e
quasi inesistente angolino della tua mente in subbuglio.
Osservi il soggetto in questione sorridere di slancio e ridacchiare
sotto i baffi in un aborto di allegria forse finta, sicuramente telecomandata: il
suo fresco candore appare e scompare nel lasso di pochi secondi, come
se fosse collegato ad una piccola luce ad intermittenza in procinto di
rompersi.
・ Tutto apposto, direi a meraviglia! Non
sono mai stato così felice. -
Bugiardo!,
vorresti sbraitargli contro in un attimo, avvertendo le tue mani
frizzare e preso da una grande frenesia. Il tuo sorriso era molto
più vero, quando ti avevo vicino a me.
- E lei, Frank? Sappiamo che si è da poco sposato.
- continua imperterrito il tizio che ora riscopri occhialuto,
guardandoti con poca attenzione.
“Non sparare
le tue solite stronzate, Frank.” riescono a
farti capire con una sola mesta occhiata eloquente tutti i componenti
della band cui appartieni - ma quella che fa più male
è sempre la sua.
- Com'è che hai detto pure tu, Gerard? Ah, sì! Fottutamente a meraviglia.
- esclami ridendo, senza poter trattenere una pungente vena di sarcasmo.'Fanculo, cazzo, vorresti proprio urlarlo.
3) Cut Up Angels - The
Used
“
I lost my head
You couldn't come
This lust to my brain
almost feels like a gun
You lost your head
I couldn't come
I told the angels
Can I stay in Heaven?
I asked the devil,
If we cut out the bad
Well then we'd have
nothing left ”
Quando hai perso completamente la testa, lui non c'era. Ma
non era presente nemmeno il giorno prima o il precedente ancora,
né ci sarebbe stato quello avanti, lo sapevi.
No, non c'era mai per te.
La particolarmente calda Estate di quell'anno era agli sgoccioli; ed a
te l'Autunno non è mai piaciuto troppo, anzi, non ti
è proprio mai
piaciuto - Dio!,
ti sei sempre sentito come una di quelle sfibrate foglie spezzettate e
giallastre che cascavano con regolare continuità
sull'asfalto tutt'altro che morbido mentre camminavi loro davanti,
pronte da tempo ad una fine fin troppo crudele.
Ti sorridevano, mentre
morivano.
Ti ritrovi a bestemmiare con ardore; se solo Jamia non fosse tornata
stranamente prima da lavoro per farti una maledetta sorpresa, se solo tu fossi stato meno
teatrale e più coinciso! Credi che allora
proprio nessuno sarebbe riuscito a scovarti tra sangue e polsi lacerati
nel tuo fottuto cesso di seconda mano, a blaterare conversazioni
immaginarie con Dio, gli angeli e tutti i Santi.
Ed adesso credi anche che non saresti bloccato in un asettico ospedale,
non saresti costretto a parlarci. “Perché
l'hai fatto, honey?”
Non pensi ci possa essere suono più patetico e odioso, per i
tuoi provati orecchi. Analizzi l'ipotesi di arrivare a tappargli la
bocca con qualsiasi cosa a portata di mano, magari pure cucirgliela.
Immagazzini quelle parole mentre sua moglie lo aspetta in sala d'attesa
- come ha osato
portarsela dietro, ti chiedi - e la figura esile della tua
appare poco dietro la porta della camera, intenta in un pianto a dir
poco disperato, fastidioso.
Vorresti morire - c'eri quasi
riuscito.
“Volevo
trasportarti con me all'Inferno, Gerard.”
Pensi, rifletti che in quel vostro momento non c'è proprio
niente di meglio, della sua espressione amara e negativamente sorpresa.
Magari solo il suo
sorriso, aggiungi.
Però quando era rivolto
a te.
4) 24ko Cylinders
– Dir en grey
“
Give me laugh [
everyone feels ]
Give me pain [ if time should end ]
Give me high
[ this dream that's ]
Give me nothing
[ full of contradictions
]
Give me laugh [ an insincere smile ]
Give me pain
[ for every lie told ]
Give me high
[ love has lost ]
Give me nothing
[ a place to go ]
Serious injury laughs at
me.
The time is changing
The passage of time
burns me and you, now ”
Un tempo lo giurò; doveva darti tutto quello di cui
necessitavi, voleva divenire la tua dose giornaliera di droga - poi ti
ha trasformato in un tossicodipendente, ma adesso non ti soddisfa mai.
Impazzisci, Frank.
・ Mi
odi? - te lo chiede assumendo uno sguardo serio ed appena
tremolante, dopo almeno una settimana dal tuo fallimentare e veloce
ricovero in clinica.
・ Sì. - rispondi a fatica con
poco fiato - quasi non
ce la fai e ti maledici per questo.
Soffocando un mugolio triste e rumoroso comincia a torturarsi le mani
in gesti frenetici, sicuramente ferito; ma non lo dà troppo
a vedere, ovvio.
In fondo lui è
ancora forte, lui è ancora Gerard e possiede
tutt'ora un'anima su cui fare affidamento; e questa non è
affatto una stronzata, pensi: tu quell'anima l'hai persa, l'hai gettata via.
・ Quanto, da uno a dieci? - bisbiglia
prendendo fiato, facendoti sobbalzare dalla sorpresa.
Lo guardi stranito, sapendo dove voglia andare a mirare.
・ Gerard, sei ridicolo. -
・ Rispondimi.
- dice con tono fermo, sguardo fermo, tutto fermo!
E Dio, lo sai!,
è riuscito ad incastrarti per l'ennesima volta con uno
stupido giochetto da quattro soldi, elementare e quasi vergognoso. Gli
lanci un'eloquente occhiataccia prima di voltargli le spalle e
cominciare ad incamminarti per la tua strada - qualsiasi via, lontano da lui.
・ Frank. - sospira appena rassegnato, ma
tu continui ad avanzare. - Frank. - ed adesso ti stoppi.
・ Uhm.
-
“Dai segnale
che l'ascolti, forza.” ti ordini mentalmente.
Sai perfettamente che potrebbe continuare ad invocare il tuo nome per
tutta la serata inseguendoti a corsa; non che poi ti dispiaccia tanto,
come idea. Ma non vuoi -
non puoi.
・ Dimmelo. Quando vorrai morire... dimmelo. -
E, cazzo, le sue parole prendono realmente forma come una brutale
pugnalata al cuore; le senti distintamente, mentre affondano nel tuo
organo vitale con l'intento di
disintegrarlo.
È questo quel
che volevi sentirti dire?
・ Cosa credi di poter fare, allora? -
rispondi con voce incrinata, abbandonando di principio l'intento di
camuffarla - ma non te la perdonerai mai, questa tua fottuta debolezza.
Gerard sorride. Sorride
per non piangere, pensi.
・ Nulla, assolutamente nulla. -
Give me nothing, if my time should ends.
5) Thank You For The
Venom - My Chemical Romance
“ You'll never
make me leave
I wear this on my sleeve
Give me a reason to
believe
So give me all your
poison
And give me all your
pills
And give me all your
hopeless hearts
And make me ill
You're running after
something that you'll never kill
If this is what you want
Then fire at will
”
Lo osservi di sfuggita - non puoi farne a meno, come sempre: urla
nel suo personale microfono e zampetta un bel po' - cosa che non succedeva da troppo
tempo, ti segni mentalmente.
Da quanto non la
suonavate live, quella fottuta canzone?
Mentre si scatena accennando passi strani e non seguendo quasi il ritmo
della musica, ammetti inconsciamente di non poter fare a meno di
prendere alla leggera la sua eccitazione e comportarti nella medesima
maniera; lasciarti
andare, trasportare da queste usurate note vecchie e
conosciute che non ripetevate da tanto. Ti costringi a dimenticare ogni
tuo più piccolo e pulsante dolore per almeno qualche attimo;
questo è il tuo
concerto, in onore della tua guarigione e della tua nuova - si spera -
ritrovata sanità mentale. Non che tutto sia così
particolarmente ufficiale; ma lo sai, lo capisci: questo momentaneo
ritorno ai bei vecchi tempi è il pregiato regalo che i My Chem hanno per
te, per ringraziarti e farti sentire un po'
più a posto.
Non sei un reietto,
ti dicono ora.
Oggi ritorna
Frank Iero in tutta la sua rinomata sostanza, tra urla soffocate e
sgambetti frenetici in prossimità di un piccolo ed inusuale
palco. Oggi
senti che molto probabilmente ce la puoi fare, magari anche solo per
mezzo di qualche pasticca antidepressiva. Forse solo grazie alla musica,
preferisci pensare, distogliendo con ardore lo sguardo dalla sua
figura.
Oggi nella
tua testa lui non centra, e tu ti senti un po' più libero.
6) I'm So Sick - Flyleaf
“ I will break
into your thoughts
With what's written on
my heart
I will break, break
I'm so sick, infected
with where I live
Let me live without this
Empty bliss, selfishness
I'm so sick ”
・ Sono
malato. - le dici balbettante abbassando di sfuggita gli
occhi, senza neppure guardarla.
Ne sei a conoscenza; forse così le farai solo più
del male, ma non riesci proprio a comportarti in altra maniera: il tuo
modo di fare è quasi un movimento incompleto, qualcosa che
preannuncia qualcos'altro - ma forse i tuoi pensieri sono semplicemente
così tanto marci da non avere nemmeno più un filo
logico, sì,
tu le cose te le immagini.
・ E che cazzo di malattia hai, Frank? Cristo! - comincia
in un attimo ad urlare con rabbia, quella donna che per tanto tempo
avevi creduto di riuscire ad amare, l'unica che avevi preso la
decisione di sposare con la speranza che, almeno lei, ti potesse guarire.
Sospiri abbacchiato, curvando la schiena di parecchi gradi e facendoti
- sentendoti -
tutto ad un tratto fin troppo piccolo. Ma devi farlo, non
c'è altro modo; non
sei un bugiardo, questo no.
・ Non
sono malato di te, Jam. -
In un istante minimo la sua rabbia si reprime - se foste i protagonisti
o le comparse di un cartone animato di bassa qualità una
grossa gocciolina di acqua si staglierebbe in prossimità
della sua fronte bianchiccia; ma sfortunatamente no, non ne fate
proprio parte.
Questa è la
fottuta realtà, Frank.
・ Gerard.
- sillaba alla fine dopo essersi calmata, senza nascondere
una punta di disprezzo.
Annuisci graduato e con movimenti incostanti, regalandole senza alcuno
sforzo un'occhiata dispiaciuta. In fondo sì, sei addolorato
per davvero.
・ Tu...
- si ferma squadrandoti un attimo, soffocando sul nascere adeguatissime
parole d'odio. - Sì, sei veramente
malato, Frank. -
Ed ora senza dubbio ci scommetteresti; quel che leggi nella voce di
Jamia è solamente pena.
7) Riot Girl - Good
Charlotte
“ She's got
tattoos and piercings
She likes Minor Threat
and she likes Social Distortion
My girl's a hot girl, a
riot girl and she's angry at the world
Emergency call 911
She's pissed off at
everyone
Police rescue and FBI
She wants a riot, she
wants a riot ”
Sobbalzi appena nello stesso istante in cui l'acerba voce di un giovane Joel Madden sforza
con prepotenza le barriere del tuo udito. Ti ritrovi con dispiacere
sorpreso, magari anche un bel po' infastidito: sono poche le volte in
cui ascolti la radio mentre guidi - ti correggi, sono poche le volte
che proprio guidi.
Cristo deve avercela con
me, pensi. Ed
ha anche un tempismo perfetto: giusto quando decidi di
sperperare senza imprecazioni un po' del tuo tempo imbottigliato nel
traffico del Sabato pomeriggio, ti becchi quella canzone. Assolutamente niente contro gli
adorabili gemelli Madden, appunti mentalmente, ma cantata
da Gerard faceva un tutt'altro irripetibile effetto.
Ripensi di sfuggita - no, un
intero flashback mentale ti riporta ad allora: la figura
del Way maggiore completamente ubriaco e balzellante, mentre
t'intonava quella stonata canzoncina da tormentone prendendoti
egregiamente per il culo, denominandoti la sua Riot Girl.
Se quel cazzone di Joel
si fosse fottuto prima la Richie, enfatizzi
così le tue scocciate riflessioni, spegnendo di scatto
l'aggeggio elettronico ad onde foniche e respirando a fatica.
Cazzo, ricordi bastardi
- il suo sorriso, i suoi capelli sudaticci e pure il vomito per terra. Che schifo.
8) Tainted Love - The
Ramones
“ Now I know
I've got to run away
I've got to get away
You don't really want it
anymore from me
To make things right
You need someone to hold
you tight
And you'll think love is
to pray
But I'm sorry I don't
pray that way ”
Senza nemmeno renderti conto delle costanti tempo e luogo sei
andato a bussare alla porta di casa sua con singolare
tranquillità, privo di inutili pesi al petto o delle tante
cazzate varie che hanno fatto sì che le tue precedenti
giornate divenissero impossibili da vivere, quasi disperate. Non
riesci a renderti veramente conto di cosa sia quella strana componente
capace di farti calmare; forse è solo una delle tante
pasticche che ad ogni ora ingoi. Fatto sta che per un bel po' non hai pensato,
elevandoti quindi ad uno stato di pace assurda e sicuramente passeggera
- sì,
passerà.
Cogli l'attimo,
ti sei detto.
Ti ha aperto lei,
ed in quell'istante hai distintamente avvertito le tue certezze
tentennare e frantumarsi per metà a passo di tango, samba!, e forse
anche di waltzer. Ha sbuffato qualcosa con quella sua usuale smorfia
indefinibile stampata in volto - ti sei sempre chiesto se fosse capace
di sorridere o se magari si divertiva, a passare per cogliona.
Continuando a borbottare frasi sconnesse, ti ha poi chiamato Gerard - Honey, c'è Iero;
merda, nemmeno fossi stato uno sconosciuto.
Lui è arrivato in un batter d'occhio scacciando con una
gentilezza fin troppo smielata la sua donna, in una inusuale mise
casalinga: tuta sformata ed abbastanza rovinata, capelli raccolti in
una minuscola coda e pantofole rosa; incredibilmente bello,
hai pensato di sfuggita, uccidendoti
ancora.
・ Ciao.
- ha accennato subito per mezzo di un sussurro sorpreso ed
esitante, ma intanto
sorrideva.
・ Ti devo parlare. - hai bisbigliato di
rimando con grande calma, calma
assoluta.
Nient'altro poteva -
doveva - trasparire dai tuoi occhi o dai tuoi movimenti
mentre lui annuiva con foga; ingenuo
ed illuso, credevi. La tua gola non raschiava
l'ugola, i tuoi occhi non
roteavano incessantemente e no!, le tue mani non sudavano
affatto. Dio, sapevi di
sbagliarti.
・ Devo scappare da te, Gerard.
- sei riuscito a mormorare, dopo un minuto buono di pesante
silenzio.
Ed i suoi occhi si sono all'improvviso illuminati, poi spenti e
rischiariti di nuovo; dopo non sai che altro, davvero! Quel che
hai avvertito si è limitato a due labbra secche e fin troppo
conosciute, magari pure usurate, pigiate sulle tue.
Oggi non ti perdono, Gee. Domani?
Chi lo sa.
9) Boys Don't Cry - The
Cure
“ Now I would
do most anything
To get you back by my
side
But I just keep on
laughing - walking
Hiding the tears in my
eyes
'cause boys don't cry
Boys don't cry
”
Non devi piangere,
non riesci a fare a meno di ripetertelo in continuazione mentre
percorri a lente falcate la strada stranamente deserta che ti
ricondurrà in prossimità di quello spoglio
appartamento ove usi raccogliere ogni maledettissima sera le tue membra
stanche e sanguinanti.
Te lo dici, te lo
ridici! Sai che farlo non sarebbe giusto nei tuoi
confronti - ti farebbe sicuramente stare peggio, ti farebbe sentire fin
troppo debole.
Provare schifo nei tuoi
stessi confronti non gioverebbe proprio, credi. Quindi
cammini, sputando ad intervalli regolari sudicia saliva per terra,
sostituendo metaforicamente le lacrime che ti senti in procinto di
versare - sempre di
liquido si sta trattando, comunque.
Cammina,
Frank, cammina. Pensa,
Frank, pensa.
Come diceva, quel famoso film? Non
può piovere per sempre, ti sembra.
Guardi in alto: il cielo
è molto nuvoloso, stasera.
10) It Was Written in
Blood – Bring me the Horizon
“ Goodbye my
friend
Goodbye my love, you're
in my heart
It was written in blood,
on a fucking suicide note the night before he died
Like roses, we blossom
and die
We've fallen
These roses white roses my roses ”
Quando la notte ti svegli all'improvviso, il fiato ti manca e senti di
poter morire; ma non ti spaventi, non entri in allarme: permani sul tuo
tiepido materasso di piuma, disteso per metà e con il cuore
in gola, ad annaspare freneticamente tra ansimi e sospiri. Questa cosa
va avanti da tempo, ma non sai se puoi stimare perfettamente da quando
- quasi sicuramente da quella sera in cui ti beccasti un acquazzone
tremendo tornando da casa di Gerard, dopo quel vostro insignificante
bacio.
Insignificante,
sì. Non c'è aggettivo migliore.
Quando la notte ti svegli,
pensi a lui. Non puoi veramente farne a meno, sei quasi
certo che vada al di là delle tue forze. Pensi che ti manca
- inevitabilmente
ti manca, aggiungi con non poco sforzo. Rifletti sul tuo - vostro,
perché senza di lui non sei mai stato niente - passato,
mente tossisci roco di sfuggita, per poi recarti con passo fervido a
sputare sangue raggrumato in prossimità della tua ugola
dentro al cesso. Ma non
andrai in ospedale nemmeno stanotte, ti dici. Non puoi.
Ritorni a letto in un attimo, raggomitolandoti come un gatto, ancora in
preda ad alcune convulsioni. Va
tutto bene, ti ripeti.
Sei sano come un pesce.
Grugnendo e continuando ad espirare a sforzo sposti il tuo sguardo sul
comodino, vicino al materasso, e la guardi di poco: secca,
raggrinzita... morta?
“Tu sei puro,
Frankie.” diceva lui, accarezzandoti. “Proprio come una
rosa bianca.”
Ma quanto cazzo si sbagliava?
Un petalo giallastro cade
- da troppo tempo ti dimentichi di annaffiarla, adesso te ne penti.
Un altro. Due,
tre, quattro... morta,
sì. Morto,
forse.
Sorridi. In
fondo sei sempre e solo stato una pianta, Gerard aveva ragione.
Ma non una rosa - tu sei
una foglia, ed adesso è arrivato il tuo Autunno.
Muori sorridendo,
Frankie.
Owari
Note:
La mia vita è vuota come l'interno di un muro di
cartongesso; riesco quasi a sentirlo, i rimbombi dei miei tocchi su di
essa mentre a stento sussurro un
“c'è nessuno?”.
Anche scrivere sta diventando troppo doloroso - non ce la faccio quasi
più.
Parlo di rabbia, parlo di odio, parlo di morte. L'amore, è
sempre e solo colpa dell'amore.
Quindi se adesso state leggendo questa storia, ringraziate il mio amore.
Sì, grazie amore mio, per avermi abbandonato. Grazie di cuore.
AintAfraidToDie
|