Fintanto che mi stai lontano continuerò a sopravvivere

di asjarosa
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"Ditemi che non è vero vi prego" non riuscì nemmeno a finire di formulare questo pensiero nella mia testa che fui scaraventato a terra contro l'altare della chiesa, perdendo i sensi. Quando riaprì gli occhi la situazione non era cambiata per niente: nuvole di fumo si alzavano fino a coprire il soffitto della chiesa in cui eravamo rimasti bloccati a causa di quel dannato demone; forse non avremmo dovuto accettare la missione, dopotutto siamo ancora troppo inesperti con gli incantesimi d'attacco, sarebbe stato meglio fare le valigie e andarsene via appena la situazione ha cominciato a degenerare.
< Daniel ti muovi ad aiutarmi, o vuoi dormire un altro po'? >
La mia cara amica Scarlett ha incominciato a scuotermi forte le spalle per finire di svegliarmi e riportarmi in questa situazione desolante, nella quale nemmeno io avrei potuto fare qualcosa, o quasi... Mi alzai in piedi velocemente rischiando di ricadere a terra, per il giramento di testa improvviso. I palmi delle mani incominciarono a surriscaldarsi talmente tanto che brillarono di una luce bluastra.
< Spostati, forse mi è venuta un'idea >
Il demone ormai si era trasformato in una nuvola scura e voluminosa che si avviava verso una delle grandi vetrate della chiesa pronto a fuggire, ma non potevamo permetterci che scappasse e continuasse a impossessarsi delle persone che abitavano nella cittadina lì vicino. Feci congiungere i polpastrelli delle dita della mano sinistra con i rispettivi della mano destra cercando di incrementare il mio potere, e subito dopo creai una barriera protettiva attorno alla chiesa per tenere fuori i curiosi e dentro il demone.
< Mi dispiace carissimo ma non posso lasciarti uscire da qui, hai creato fin troppi problemi >
E prendendo una respiro profondo gli scagliai contro un incantesimo capace di creare lingue di fuoco che lo circondarono in poco tempo incenerendolo sul posto.
< Potevi farlo prima non trovi Daniel? >
< Oh scusami tesoro, l'avrei fatto se non fossi svenuto. Allora anche oggi abbiamo portato a termine la nostra missione, hanno ragione a dire che siamo una squadra imbattibile >
Mi sorrise e subito dopo si mise a cercare di ricostruire l'interno della chiesa, totalmente distrutto; era già un miracolo che non ci fosse crollato in testa il soffitto.
< Saremmo anche eccezionali ma purtroppo abbiamo innalzato troppo tardi la barriera protettiva e i rumori hanno attirato praticamente tutta la popolazione >
Si girò verso una piccola vetrata posta vicino a delle panche e osservò con disappunto il trambusto che si stava creando al di fuori della chiesa.
< Non possiamo essere perfetti e poi è già tanto quello che abbiamo fatto, i superiori sapevano benissimo che non era una missione adatta a quelli del sesto anno >
< Ma ce l'hanno affidata lo stesso quindi avremmo dovuto svolgerla perfettamente come tutte le altre Daniel >
Alzai gli occhi al cielo e mi voltati per andare vicino alla porta della chiesa, cercando di togliere tutte le macerie accalcatesi, per aprire la porta.
< A proposito il mondano è ancora vivo vero? ah se fosse morto... quello si che sarebbe un grave problema >
< No, per fortuna è ancora vivo, l'ho lasciato nella cripta dopo che era svenuto per aver visto il demone >
Annui e dopo una decina di minuti la chiesa era ormai come nuova, perfino senza tre strati di polvere massiccia che fin da quando ero entrato continuava a farmi starnutire.
< Bene adesso è compito degli obliviatori, noi possiamo anche andare visto che domani abbiamo pure lezione >
< Si, hai ragione. Prendiamo la metro per arrivare a scuola? >
Annui e dopo essermi passato le mani sui jeans che indossavo per levarmi gli ultimi granelli di polvere uscimmo dal retro della chiesa sperando di non incontrare nessun ficcanaso particolarmente insistente.
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Una volta arrivati alla metro avremmo tanto voluto comprare i biglietti velocemente ma un signore vestito in modo particolarmente elegante era bloccato da più di dieci minuti a guardare fisso il cellulare che teneva in mano, mentre la bigliettaia continuava a chiedergli dove volesse andare senza ricevere però alcuna risposta. " Ci mancava solo questo stasera, Dio mio..." dopo altri dieci minuti non ce la feci più e mi misi a fianco a l'uomo cercando di sorpassarlo nella fila che in realtà non c'era ma che ormai aveva creato lui.
< Mi scusi, due biglietti per New York grazie >
Dissi in modo seccato alla signora scontrandomi per un momento con la spalla di quell'uomo tardivo. Questo subito alzò lo sguardo fissandomi.
< Mi dispiace interromperla ma avremmo una certa fretta >
Continuò a guardarmi con quegli occhi scuri come un pozzo nero ma giurai di aver intravisto ad un certo punto due pupille verticali color oro. Subito sbattei le palpebre e quando lo riguardai i suoi occhi erano tornati normali. " Cavolo sono proprio stanco. Però forse è meglio vedere se è un demone o meno "
< Se vuole posso darle una mano >  Mi scrutò un attimo per poi sorridere leggermente.
< Sei davvero gentile bambino. Dovrei andare a New York ma purtroppo non sono molto abituato a usare certi trasporti >
Lo guardai leggermente storto per il diminutivo. Insomma, non sembro così giovane, ho la bellezza di quasi 18 anni, che nel mondo dei maghi equivarrebbe a essere maggiorenne da tutti i punti di vista, legali e no.
< Anche noi stiamo andando li, può venire con noi se non è un problema per lei, signore > Scarlett si intromise nella discussione sorridendo gelidamente all'uomo.
< Bene grazie, mi avete salvato da una serata terribile. Fatemi strada >




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