Capitolo 1.
Ritorno a scuola
L’estate era passata tranquilla…anche troppo, se non fosse
stato per l’andirivieni di gufi che portano corrispondenza a tutto spiano a
e da Charles. Io l’avevo vissuta a metà tra vita babbana e vita magica, come
da sempre siamo abituati, in Irlanda, e aveva fatto anche, a luglio, la
barista al pub di zia Ely… ho così guadagnato qualche soldo che, trasformato
in valuta magica, sarebbe stata utile nell’anno successivo, quando sarei
andata con Charles ad Hogsmeade! Non potevo mica farmi pagare tutto da lui!
Come dicevo, il mio gufo, Occhialuto, ha dovuto fare, volente
o nolente, un superlavoro, trasportando la mia corrispondenza, indirizzata a
amiche e amici e, soprattutto, a Charles Montague, il mio ragazzo… Per
fortuna c’era anche Blacky, il mio adorato corvus glacialis cornix,
che gli ha dato una mano (almeno nel periodo in cui non regredisce allo
stadio di uovo e si autoiberna, per poi uscire, come pulcino implume, dove
ventun giorni di “incubazione” sotto ghiaccio… il che è avvenuto proprio ad
agosto, quando il suo apporto sarebbe stato più importante). Abbiamo invece
messo una pietra sopra a Gedeon, il simpatico (e furbastro) gufetto, ultimo
arrivato, che non ha intenzione di portare neanche un fogliettino a casa
di zia Ely… che è attaccata alla nostra! Non ho mai conosciuto un gufo così
pigro!
Ma Occhialuto e Blacky, per quanto volenterosi, sono
relativamente lenti… se riescono ad utilizzare un “corridoio magico gufale”
(e non sempre ci riescono) impiegano almeno alcuni minuti, o anche qualcosa
di più (a seconda della distanza). Ma, per fortuna, avevamo altri mezzi di
comunicazione, sia magici sia babbani. Infatti ci siamo mandati a tutto
spiano anche messaggi via Patronus… Sono velocissimi, quasi istantanei e
molto comodi. Sono diventata una strega veramente in gamba! Purtroppo con i
patronus si possono dire solo poche parole… dato che hanno una “carica
limitata”… giusto un “ti sto pensando”, “ti voglio bene”, “cosa stai
facendo?” e frasette del genere…
Ma in compenso ho anche imparato ad usare… il telefono (!!!).
Mio padre, anni fa, ne ha fatto istallare uno, che utilizza per motivi di
lavoro (tiene i contatti anche con il mondo babbano per conto del Ministero
Magico Irlandese) e mi ha autorizzata ad utilizzarlo “in circostanze
eccezionali” (cioè, secondo la mia interpretazione, sempre, naturalmente
quando i miei non sono a casa!). Non è stato però facile all’inizio capire
come funziona quell’aggeggio “babbano”… ma, per fortuna, siamo in Irlanda,
dove il mondo magico è perfettamente integrato con quello non magico! In
Inghilterra è anche peggio e conosco fior di maghi che non hanno idea su
come effettuare una telefonata (qualcuno non riesce nemmeno a pronunciare la
parola “telefono”!)… Invece io e Charles siamo stati capaci di comporre i
rispettivi numeri… con le dita! E di non urlare come matti quando sentiamo
la voce dell’altro dall’altra parte della cornetta! Siamo stati proprio
bravi!
Altro modo per stare vicino a lui… in questo caso un mezzo di
comunicazione magico… è il mio specchietto!!! Infatti ho uno specchietto
magico, dono di mio nonno, che mi permette di vedere cosa fa la persona
nominata… Inutile dire chi ho sempre nominato, durante l’estate! Purtroppo
ha diversi limiti: io posso vedere Charles, ma lui non può vedere me, né
sapere che lo sto osservando; inoltre la persona che voglio vedere deve
stare all’aria aperta, con i piedi sul terreno… appena si trova dentro una
stanza, o in una posizione sopraelevata rispetto al terreno, il mio magico
specchietto non funziona… il che ha non sempre facile vederlo… per esempio
avrei voluto vedere Charles prima di andare a dormire… ma non potevo mica
chiedergli di dormire la notte all’aria aperta, magari in mezzo ad un bosco!
Ultimo modo per comunicare… e questa è stata un’idea geniale
mia (sto cominciando a diventare una strega particolarmente brillante): con
dei braccialetti magici opportunamente trattati! Mi ha dato l’idea Hermione
Granger l’anno scorso, a Natale, è venuta a trovarci con sua marito ed i
figli a casa nostra e si è messa a raccontare le storie della sua giovinezza
(che ho sempre sentito, da quando ero piccola, ma che è sempre piacevole
riascoltare). In particolare si è messa a parlare dell’Esercito di Silente
(che Harry Potter aveva fondato ad Hogwarts durante l’anno in cui c’era una
preside pazza che tormentava tutti gli alunni… mi sfugge però il nome),
della Stanza delle Necessità (di cui poi parlerò…) e dei galeoni incantati
che trasmettevano messaggi in codice…
- Scusami, Hermione… - le ho chiesto poi, un momento che
eravamo da sole. Ron e i bambini erano rimasti in cucina e divoravano la
crostata fatta da zia Ely, mentre Hermione si era un attimo allontanata per
inviare un patronus al Ministero… Pensava sempre al lavoro!
- Dimmi, Niamh… Posso fare qualcosa per te?
- Quella faccenda dei galeoni… Come hai fatto a crearli?
Sai, c’è una persona a cui voglio bene… e mi piacerebbe poter comunicare
con lui senza che nessuno lo sappia…
- Chi è?... Il tuo ragazzo? - mi ha domandato sorridendo.
- Beh… sì! - le ho detto con un sorriso gigantesco.
E così mi ha svelato come inviare brevi messaggi utilizzando
due braccialetti che sia io sia Charles portiamo… Sono messaggi limitati
(non si può scrivere più di tanto su un braccialetto di metallo!), ma almeno
è possibile ottenere una risposta… (Es. “Mi manchi tanto!”
à “Anche tu! Cosa stai facendo?”
à ecc). Inutile dire poi che,
quando nel mio braccialetto, comparivano frasette simili, io mi
disconnettevo dal mondo e pensavo a Charles…
L’ultimo messaggio che ho ricevuto, il giorno prima di
partire per Hogsmeade, è stato però il più bello: “Ci vediamo domani ad
Hogsmeade: non vedo l’ora”. Evviva! Finalmente l’avrei riabbracciato. Mi
mancava tanto!
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E, finalmente, ero di nuovo ad Hogsmeade! Come sempre, io e i
miei fratelli gemelli Seanna e Ryann (rispettivamente grifondoro e
serpeverde, di due anni più piccoli di me) con una passaporta siamo arrivati
ad Hogsmeade con largo anticipo… mio padre ha la fobia di arrivare in
ritardo e ci ha spediti mezza giornata prima… no, solo un’ora prima, ma io
fremevo aspettando Charles, che sarebbe arrivato con l’espresso da Londra.
Per fortuna abbiamo confermato la tradizione dell’anno scorso: siamo subito
filati in gelateria e abbiamo ordinato tre coni giganteschi, per festeggiare
l’inizio dell’anno scolastico. Ci voleva proprio. E, in gelateria, mentre
chiacchieravamo del più e del meno, abbiamo avuto le prime sorprese.
- Ehi, O’Neil - sento dire da una vocina femminile dietro le
mie spalle.
Quale O’Neil voleva? Poteva anche dire il nome! Mi girai e
vidi una ragazzetta biondissima… una serpentella che avrebbe dovuto fare la
seconda, quell’anno… l’avevo intravvista al Castello diverse volte l’anno
prima, e naturalmente non mi diceva niente. Infatti non voleva me, ma mio
fratello.
- Ciao, Lorna - disse mio fratello - Vieni a sederti con
noi? Ti va un gelato?
- Ehm… grazie… mi fermo un attimo con voi - disse la biondina
- anche se non prendo niente.
Parlammo un po’ del più e del meno (anche lei abitava in
Scozia e, logicamente, non prendeva l’Espresso da Londra, come la maggior
parte dei nostri compagni), poi Seanna cominciò a tempestarmi di domande
(come faceva di solito) sui professori… Mentre rispondevo, più o meno, alle
sue richieste, mi accorsi che Lorna e mio fratello Ryann si scambiavano
inquietanti occhiate di complicità… Cosa stavano architettando?
In effetti, un paio di volte, durante l’estate, aveva
utilizzato Occhialuto per inviare messaggi a qualcuno… che stesse crescendo
e gli piacesse la biondina? No… era difficile… i due stavano ognuno sulle
sue… ma continuavano a scambiarsi strane occhiate e a sussurrare qualcosa….
Dovevo indagare!
Poi, ad un certo punto, ci siamo alzati e siamo andati verso
la stazione. Ho cercato di captare qualcosa della loro conversazione
(parlavano con un filo di voce) e ho solo afferrato un “Dobbiamo stare
attenti” (detto da quella Lorna) e un “Fidati di me” (affermato da mio
fratello). Quei due mi nascondevano qualcosa…
Poi, arrivati in stazione, ci accorgemmo che stava arrivando
il treno da Londra! E, a quel punto, non pensavo che a Charles!!! Ma ancora
non si vedeva: uscivano tutti e mi salutavano e/o mi abbracciavano, da
Victoire Weasley, che mi abbracciò felice subito si accodò a mia sorella
andando verso i carri, a Ted Lupin, sempre elegante e gentile, che mi salutò
con estrema naturalezza (eravamo rimasti in buoni rapporti, per fortuna,
anche se io l’avevo rifiutato, l’anno prima), dalle mie amiche tassorosso,
Gilly Phrix (“devo farti vedere quello che abbiamo fatto durante l’estate io
e Albert!”) e Evelyne Effervy, più spenta del solito (ancora doveva
riprendersi dalla batosta dell’anno prima?), a Ruperta Gandals e Kyle Nott,
gli amici del cuore serpeverde di Charles (e ora miei buoni amici), che
camminavano mano nella mano…
- Ehi, Kyle… Dov’è Charles? - gli chiesi - Ancora non l’ho
visto…
- E’ dietro, sta ora scendendo… Sta con sua sorella e la
aiuta con i bagagli, principessa - mi disse.
E’ vero, mi ero scordata: quell’anno ci sarebbe stata ad
Hogwarts anche Annah, la sorella più piccola di Charles. Io l’avevo vista
diverse volte e mi sembrava una ragazzina tranquilla e molto timida. Magari
sarebbe capitata a Tassorosso e avrei potuto darle una mano!
E finalmente, lo vidi scendere, al fianco di sua sorella, che
teneva nelle mani un grosso gufo grigiastro. Poco dietro a loro scendeva
anche una donna sui trent’anni, a quel che sembrava, non brutta, con i
lunghi capelli neri e lo sguardo severo, addirittura glaciale.
- Ciao, Annah - le dissi subito, dopo aver inviato (e
ricevuto) un cenno da Charles (tutto indaffarato a far scendere i bagagli
della sorella. Quanta roba aveva portato?) - Hai un bellissimo gufo! Come si
chiama?
- Cervix, Niamh - mi disse, facendo un piccolo sorriso (era
molto timida, come ho detto). E poi: - Mi fa piacere incontrarti di nuovo.
Charles ha parlato molto di te…
- Spero bene - dissi scherzosamente
Nel frattempo la tipa dall’aspetto severissimo si era
avvicinata e mi squadrava…
- Ma tu sei Niamh… Niamh O’Neil, per caso? - disse,
interrompendo il discorso (Ma chi era? Chi la conosceva?) - Quella ragazza
irlandese di cui parlava Rita Skeeter l’anno scorso…
Proprio l’argomento giusto per iniziare un discorso! Odiavo
la Skeeter! E chi era la tipa?
- Sì, sono Niamh O’Niel, sono irlandese, sono quella di cui
parlava quella giornalista in quegli articoli idioti, l’anno scorso… - dissi
acida.
Stavo per aggiungere altri aggettivi non proprio eleganti
sugli articoli e sull’autrice degli stessi (ma cosa c’entrava questo
intervento? chi le aveva detto di intervenire? Non la conoscevo!), quando
Charles, che aveva sistemato tutti i bagagli di Annah, si avvicinò e mi
abbracciò! E così interruppe la mia conversazione con la tipa…
- Mi sei mancata tanto, Niamh! - mi ha detto. Poi: - Hai già
visto mia sorella… Ti presento anche la professoressa Rosier, che ha fatto
il viaggio con Annah nello scompartimento, in treno. Insegnerà Pozioni.
- Piacere di conoscerla - dissi, cercando di essere gentile.
Proprio “il nemico” (un’insegnante!) dovevo incontrare. Che rompiscatole… io
volevo stare con il mio ragazzo, che non vedevo da giugno!
- Beh, hai una ragazza molto carina, Charles! - disse la
Rosier - Spero tanto che sia brava in Pozioni… Il mio amico Whyte mi ha
detto che mi presenterà i ragazzi e mi parlerà un po’ di voi…
Perfetto, era anche amica di quello stronzo del professo
Whyte! E, per fortuna me l’aveva detto, altrimenti, se mi avesse chiesto un
giudizio su quella carogna, avrei detto qualcosa di offensivo su quel tipo…
Io odio quell’insegnante!
Poi per fortuna, quella tipa, la Rosier, ci salutò e ci
lasciò, dicendoci che ci saremmo visti presto ad Hogwarts. Poco lontano il
prof. Hagrid chiamava i ragazzini di prima.
- Annah, quello è il professor Hagrid: va da lui, che ti
condurrà in barca al Castello!
Annah si girò subito e andò verso Hagrid dopo avermi fatto un
sorriso gentile e un piccolo segno con la mano.
Potevo ora finalmente dedicarmi a Charles e, in una pausa: -
Ma quanto mi è simpatica quella nuova insegnante - dissi ironicamente - Come
l’hai conosciuta?
- Era nello scompartimento di Annah - mi ha detto - Io ero
andato a trovarla, per vedere se andava tutto bene, sperando che avesse
fatto amicizia con qualcuno… Sai, Annah è molto timida… e purtroppo ha fatto
il viaggio solo con la professoressa, che tra l’altro ha cominciato a
tempestarmi di domande sui programmi dell’anno scorso e su Hogwarts…
- A me ha fatto solo una smorfia… a te ha fatto un bel
saluto… per me gli piaci… - dissi. Sì, va bene, esageravo, ma la tipa mi
aveva innervosito.
E lui, scherzando - Non è colpa mia se tu hai un moroso così
affascinante, che fa colpo su tutte le donne…
- Tutti uguali, i ragazzi - gli ho detto, fingendomi
arrabbiata - Li lasci per qualche settimana e pensano già ad un’altra…
- Sciocca - e mi ha dato un bel bacio - Mi sei mancata
tantissimo, te l’ho già detto! Perché vuoi perdere tutto questo tempo
dicendo un sacco di sciocchezze?
Beh, in effetti aveva ragione…E così, mentre tutti andavano
verso i carri, noi ci siamo appartati in un angolino non troppo illuminato….
Ci voleva proprio!!! Quanto mi era mancato!
Poi, per fortuna, un quarto d’ora dopo, abbiamo rincorso
l’ultimo carro che si dirigeva lentamente verso il castello di Hogwarts.
Stava iniziando un nuovo anno scolastico! Me lo sentivo: sarebbe stato
bellissimo e avrei passato quei mesi felice e serena insieme a Charles!
Blacky, già presente nella precedente fanfic (Niamh
O’Neil e la Conferenza Magica di Hogwarts) è un corvus glacialis
cornix, volatile creato dalla fervida fantasia di AdhoMu (ne
L’Assistente di Pozioni): è un animaletto probabilmente legato alla
Magia Oscura, opposto teorico di una Fenice. Blacky non ha però niente di
inquietante, è stato adottato dagli O’Neil e, per lui la nostra Niamh prova
un grande affetto (per altro ricambiato).
Occhialuto invece è un vecchio gufo con un occhio
solo, da sempre presente nella famiglia O’Neil.
Prossimo capitolo mercoledì prossimo! Buona
lettura e grazie di essere passati! Gatty