Give me a chance

di Ranmasha
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Dopo aver salutato Miroku, salgo in camera mia a farmi una doccia calda e rilassante per scaricare la tensione accumulata durante la giornata. Beh, sicuramente anche perché dopo aver fatto l’amore con Miro di certo non sprigiono freschezza da tutti i pori.

Finita la doccia, mi metto l’accappatoio e mi faccio il turbante in testa con un asciugamano per evitare di sgocciolare per tutta casa.
Una volta in camera, mi posiziono davanti all’armadio aperto con un enorme dubbio esistenziale. Quale vestito indossare. Devo essere elegante, questo l’ho capito, ma quale mi metto? Perché non ho mai niente da indossare? Sì, ok, ho un armadio pieno, ma nessuno dei vestiti che ho mi sembra perfetto per l’appuntamento di questa sera.
Immersa nei miei pensieri, osservo uno per uno gli abiti nel mio armadio, ma senza prestargli realmente attenzione. Un po’ come quando si sfogliano le pagine di un libro, ma senza guardarle perché in realtà si sta pensando ad altro.   

Mentre continuo a far scorrere lo sguardo su tutti gli abiti, l’occhio mi cade su uno in particolare.
E’ un tubino rosso con il corpino in pizzo e l’apertura a cuore sul decolleté.
Penso proprio che Miro ne rimarrà contento. E’ un vestito che ho messo poche volte perché, l’ho sempre trovato molto appariscente visto il colore molto acceso, e io non sono una persona che ama molto stare al centro dell’attenzione. Però lo trovo adatto per la serata visto che mi piace essere guardata da Miroku.
Adoro quando mi guarda con quegli occhi innamorati, come se fossi l’unica ragazza al mondo. Mi fa sentire speciale.  
Vado ad asciugarmi i capelli e poi dopo andrò a vedere nella scarpiera per cercare le scarpe da abbinare al vestito.

Quando ho finito, guardo il display del telefono per vedere l’orario e mi accorgo di avere una chiamata persa. Non devo averla sentita a causa dell’asciugacapelli.
Senza pensarci due volte richiamo subito Kagome, che mi risponde dopo pochi squilli.
“Pronto” mi dice
“Ciao”
“Scusa se ti ho disturbata”
“Non disturbi affatto. Non ti ho risposto perché mi stavo asciugando i capelli e non ho sentito il cellulare”
“Ah ok. Sai ti avevo chiamata per raccontarti di come fosse andata con Inuyasha”
Di colpo mi faccio più attenta. Mi ero dimenticata del loro incontro, tanto che ero impegnata nel prepararmi.
“Dimmi tutto”
“Beh ecco… Ero talmente agitata che mi sono presentata mezz’ora prima dell’orario che avevamo fissato. Inuyasha era già lì quando sono arrivata, segno che anche lui era molto nervoso. All’inizio c’era molto imbarazzo tra di noi, la tensione si poteva tagliare con un coltello. Siamo andati su una panchina e ti giuro sembravamo due estranei. Io non sapevo come comportarmi. Insomma, era stranissimo, prima eravamo super amici, inseparabili, e dopo eravamo non si sa bene cosa. Non lo vedevo da giorni, l’ho evitato per troppo tempo e a causa di questo anche lui non sapeva bene come comportarsi”

Vorrei dirle che non sapeva come comportarsi perché non conosceva i suoi sentimenti nei suoi confronti, ma so bene che Kagome tende molto ad incolparsi per questa cosa più del dovuto e la demoralizzerei. Quindi decido di optare per un’altra risposta.

“Diciamo che Miroku ha preparato Inuyasha ad affrontare la situazione”
“Ahahahah allora bravo Miroku. Infatti è stato Inu il primo a parlare. C’era sempre imbarazzo, anche perché eravamo arrivati al punto di dover confessare i nostri sentimenti. Pensa si è scusato per avermi baciato senza darmi spiegazioni, quando quella che doveva scusarsi per il suo comportamento ero io. Mi ha confessato i suoi sentimenti, mi ha detto che gli piaccio, e mi ha reso felice sapere che i miei sentimenti fossero contraccambiati. Mi ha spiegato che gli piaccio da un po’ ma che aveva paura a farsi avanti perché non credeva che io fossi interessata a lui in quel senso e che fossi ancora legata ad Hojo. Gli ho spiegato che al momento l’unica cosa che provo nei confronti di Hojo è una profonda delusione”
“Non mi parlare di quell’essere che lo distruggo quando lo rivedo” la interrompo
Il solo sentire pronunciare il suo nome, mi fa montare una rabbia incredibile.
“Ormai è acqua passata con lui, fa parte del passato. Comunque, mi sono fatta coraggio e con non poco imbarazzo sono riuscita anche io a confessare i miei sentimenti. E questo è quanto”
“Quindi adesso cosa siete?”
Vorrebbe farmi credere che sia finita lì? So che c’è dell’altro. La conosco troppo bene.
“Ehm… fidanzati” mi dice sussurrando, ma la sento lo stesso
“Come?” fingo di non sentire
“Siamo fidanzati ok?” mi dice più forte e più sicura
“Oohh finalmente! Non ha idea da quanto aspettassi questo momento. Non vedo l’ora di raccontarlo a Miro. Sei proprio sicura che non ci sia altro?” le dico sapendo che ancora non mi ha detto proprio tutto
“Sango, ma che fai mi leggi nel pensiero? Non ti si può proprio nascondere niente” mi dice scandalizzata
“No, non puoi”
“Va bene, ho capito” fa una pausa “Ci siamo baciati” mi dice tutto d’un fiato
“Cosa?! Non ci credo! E dimmi… bacia bene?” le dico per stuzzicarla un pochino
“SANGO! Ma ti sembrano domande da fare?”
Deve essere diventata rossa come un peperone.
“Via via, non c’è bisogno di scandalizzarsi, stiamo parlando tra ragazze” le dico sorridendo
“Che vuoi che ti dica? Non ho molti termini di paragone, non saprei dirti”
“Uno ce l’hai veramente” le dico
“Sei incredibile! Ok, va bene. Paragonato alla mia unica esperienza con un ragazzo, ti posso dire che bacia bene. No ok, detto così non rende. Bacia veramente bene, è stato wow”
“Lo sapevo”
“E come facevi a saperlo?”
“Semplice, Hojo non ha mai saputo farci come ragazzo, figuriamoci se potevamo aspettarci che fosse in grado di baciare decentemente”
“Come sei perfida! Hojo non era tanto male, ma Inuyasha è decisamente meglio, non è lontanamente paragonabile a lui”
“Inuyasha è migliore in tutto, non solo a baciare”
“Lo so. Inu è più bello, più dolce, più simpatico, siamo complici in tutto quello che facciamo. Ma davvero lui ha deciso di stare con me?”
“Sei veramente una testona. Perché non riesci a vedere anche le tue qualità? Solo perché non sei popolare come lui, non vuol dire che anche tu non sia bella, dolce e simpatica. Se Inuyasha vuole stare con te è perché ha visto tutte queste cose in te”
“Lo so, ma mi sembra ancora così surreale”
“OH KAMIII!!!” urlo guardando l’orario della sveglia sul comodino “Ma io sono in ritardissimo!”  
“Scusami è colpa mia. Ci sentiamo domani?”
“Ovviamente”

Dopo esserci salutate, chiudo la chiamata, mi metto il vestito abbinandoci delle semplici scarpe nere col plateau e tacco.
Mi trucco con un po’ di eyeliner e del mascara sugli occhi e un rossetto rosso del medesimo colore del vestito sulle labbra.
Esco e trovo Miroku fuori che mi aspetta in piedi.
E’ bellissimo! Non ci sono altre parole per descriverlo.
Indossa un completo grigio e una camicia bianca con la cravatta blu. Questo abbinamento di colori risalta molto il colore dei suoi splendidi occhi.
“Sei in ritardo” mi dice tranquillo, come se la cosa non lo disturbasse affatto
“Scusa. Sono stata al telefono con Kagome a farmi raccontare le novità. E poi lo sai come siamo noi donne, facciamo sempre tardi per farci belle”
“E devo dire che ne è valsa la pena aspettarti. Sei uno schianto” mi dice guardandomi da capo a piedi come se volesse memorizzare ogni singolo centimetro del mio corpo
Mi avvicino a lui e ci diamo un delicato bacio a fior di labbra.
Mi stacco leggermente da lui.
“Che ne pensi? Sono riuscita a soddisfare le tue richieste sul vestito?”
Mi piace farmi guardare in questo modo da lui.
Faccio un giro su me stessa per permettergli di vedermi da tutte le angolazioni possibili.
“Decisamente. Questo abito va oltre le mie aspettative. Sei bellissima”
“Grazie! Anche se io non ti avevo fatto nessuna richiesta, devo ammettere che anche io sono molto soddisfatta. Sei molto affascinante”
“Non potevo mica sfigurare al tuo fianco” fa una pausa “Sarebbe il caso di andare”
“Certamente”

Ci incamminiamo verso il ristorante, che non so dove sia perché Miro non mi ha voluto dire niente.
Dopo poco vedo che Miroku si ferma e mi indica un’insegna dove c’è scritto Shikon no Tama.
“Questo è il ristorante che ho scelto per passare insieme questa splendida serata” mi dice
Per fortuna Miroku ha pensato a trovare un ristorante che fosse vicino perché non credo che avrei potuto resistere ancora a lungo su questi trampoli che ho ai piedi.
Entriamo e rimango incantata.
Si vede che è un posto di classe. Uno di quei posti che possono permettersi le persone più abbienti.
“Miro, ma per passare una bella serata non importava venire in un posto così di lusso” gli sussurro all’orecchio
“Non ti preoccupare, per la mia dama niente è mai troppo. E comunque ho controllato i prezzi su internet, non è niente che il mio portafoglio non possa sopportare”
Come è dolce! Amo Miroku perché nonostante tutte le voci che giravano su di lui, si è mostrato anche uno splendido ragazzo che sa tirare fuori anche un lato romantico.

Mentre ero distratta a pensare su quanto fossi orgogliosa della bellissima persona che sia diventata Miro, non mi ero resa conto che nel frattempo lui si era già messo a chiacchierare con un ragazzo per sapere dove si trovasse il tavolo che aveva prenotato.
“Vieni amore” mi dice Miroku porgendomi la sua mano e riportandomi alla realtà
Io gliela prendo e ci avviamo verso il nostro tavolo.
Miro mi scosta la sedia, mi fa sedere e poi si accomoda pure lui.
“Come siamo galanti stasera” gli dico scherzando e sorridendogli
“Io lo sono sempre” mi dice ridendo
“Come mai non ho mai sentito parlare di questo posto?” chiedo “Eppure abito qui vicino”
“Lo hanno aperto da poco, circa un mesetto fa e non è stato molto pubblicizzato perché nonostante il nome accattivante non è considerato un vero e proprio ristorante di lusso. Le porzioni nei piatti sono un po’ più abbondanti, cosa che non tutti gradiscono, e la sua posizione è un po’ svantaggiosa visto che non si trova in una delle zone più in di Tokyo. Però a giudicare dalla location può rientrare benissimo nella categoria dei ristoranti di lusso”
“Ma infatti non ha niente da invidiare agli altri ristoranti” dico guardandomi intorno e apprezzando tutto quello che mi circonda
Shikon no Tama? Sfera dei Quattro Spiriti?” chiedo  
“Molto bello no? Dare il nome di un gioiello ad un ristorante è geniale. Trovo che il nome rispecchi anche il ristorante. Un gioiello nato nel mezzo di una battaglia tra una sacerdotessa e un demone. Un qualcosa di raffinato nato nel mezzo di uno scontro è un po’ come un fiore nel deserto. Esattamente come questo posto. Un ristorante raffinato in un quartiere a cui sembra non appartenere” fa una pausa “Ti sembro pazzo?”
“No. Penso, invece, che abbia avuto un pensiero profondo. Te quanto ne sai sulla Sfera dei Quattro Spiriti?”
“L’anima è formata da quattro spiriti: Aramitama, Nigimitama, Kushimitama e Sakimitama. Aramitama governa il coraggio, Nigimitama l’affetto, Kushimitama la conoscenza e Sakimitama l’amore. Quando questi si ritrovano uniti in un solo essere, come ad esempio nella sacerdotessa Midoriko, dalla quale la Sfera si è generata, essi si uniscono per formare un potente equilibrio all'interno della sua anima, che può essere usato sia al servizio del bene che al servizio del male. La sfera ebbe origine durante uno scontro tra Midoriko e un potente demone che si era formato dall’unione di molti demoni. Lo scontro durò sette giorni e sette notti. Fu una battaglia estenuante. La sacerdotessa capì che non sarebbe riuscita a fronteggiare il demone ancora a lungo e, non appena riuscì ad avvicinarsi sufficientemente alla bocca della creatura, la donna sigillò lo spirito del demone e lo legò indissolubilmente al proprio grazie alle ultime forze che le rimanevano, uccidendo entrambi e creando così la Sfera dei Quattro Spiriti, che fuoriuscì dal suo petto insieme al suo cuore. All’interno della…”
“All’interno della sfera, la sua anima e quella del demone al quale è legata continuano a combattere senza sosta” lo interrompo
“Anche tu conosci la leggenda della Sfera dei Quattro Spiriti?” mi chiede sorpreso
“Ti ricordi che il nonno di Kagome lavora al tempio vero? Quando eravamo più piccole ci ammorbava sempre con questa storia” dico ridendo

Poverino! Il nonno di Kagome è una splendida persona, in alcuni momenti anche divertente, però quando parte a raccontarci di tutte le leggende diventa un po’ noioso.
Si vede che mette molta passione in quello che fa, purtroppo noi abbiamo altri tipi di interessi, quindi spesso i suoi racconti non ci interessano granché.

“E’ comunque una bella storia. I proprietari di questo ristorante hanno fatto davvero un’ottima scelta per il nome del ristorante”
“Direi che hanno anche buon gusto, guarda come è bello questo posto” dico ancora estasiata da come è stato arredato
“Grazie cara” sento dire da una voce alle mie spalle
Mi giro e vedo un ragazzo con i capelli castani e lunghi, legati con un fermaglio. Indossa un kimono rosa con dei disegni verdi, tenuto fermo da un obi viola scuro.
Poco più indietro c’è un ragazzo con la pelle olivastra e i capelli neri e ancora più lunghi del primo, raccolti in una treccia. Lui indossa un completo nero.
“Scusate l’interruzione di mio fratello. Senza volere abbiamo sentito il vostro discorso e ne siamo rimasti affascinati. Purtroppo, non tutti conoscono la storia della Shikon no Tama, e quindi in pochi sanno apprezzare il nome di questo ristorante” dice quest’ultimo
Io e Miroku rimaniamo spiazzati e non diciamo niente.
“Oh scusateci, non ci siamo neanche presentati. Io sono Bankotsu Shichinintai e questo è mio fratello Jakotsu. Noi siamo i proprietari di questo posto” dice sempre quello con la lunga treccia
Non posso vedere la mia faccia in questo momento, ma la mia bocca deve formare una o perfetta.
“E’ un vero piacere conoscervi” dice quello che si chiama Jakotsu, ammiccando verso Miroku
“Io sono Miroku Huoshi e lei è la mia ragazza Sango Hirai. Per noi è un vero onore conoscervi” dice Miro cercando di far finta di niente, ma comunque lasciando trasparire un po’ dell’imbarazzo che quel gesto gli ha provocato
“E’ bello sapere che apprezziate tutto il nostro lavoro. Vedete questo posto nasce dall’unione delle nostre forze e vi posso dire che è stato un vero inferno perché io e lui siamo come il giorno e la notte. Io puntavo ad avere un ristorante raffinato ed elegante, lui invece voleva un posto fuori dal normale, che si trovasse in un quartiere dove il ristorante potesse spiccare, ma soprattutto voleva creare un ristorante che fosse alla portata di tutti. Alla fine è nato questo posto che è il nostro orgoglio. La perfetta fusione tra due cose completamente diverse e per questo abbiamo scelto Shikon no Tama come nome per il nostro ristorante” dice il signor Jakotsu
“Purtroppo non sono riuscito a creare il posto che fosse alla portata di tutti visto quello che richiedeva Jakotsu, ma abbiamo trovato un buon compromesso e sono soddisfatto di essere riuscito a creare un ristorante che fosse accessibile non solo ai ricconi” si intromette il signor Bankotsu
Nel frattempo arrivano i piatti che avevamo ordinato prima.
“Scusateci ancora per l’intrusione” dice quello con la treccia
“Buon appetito” dice il signor Jakotsu
Dopo di che se ne vanno.

“Che soggetti” dico divertita
“Però sono divertenti” dice Miro
“Sembra che tu abbia fatto colpo” dico ridendo
“Non me ne parlare, quello lì mi ha fatto l’occhiolino. Mi vengono i brividi solo a pensarci”
“Piccolo angelo. Come posso rimediare?” dico scherzando
“Avrei un’idea” mi dice con uno sguardo che mi fa capire subito a cosa stia pensando
“Non ti è bastato tutto quello che abbiamo fatto prima di uscire?” chiedo scandalizzata
Possibile che lui non si stanchi mai di farlo? Sono umana, ho bisogno di un po’ di tempo per riprendermi.
“Di te non mi stanco mai. Sarei in grado di farlo per giorni interi con te”
“Apprezzo il pensiero, ma non credo di avere abbastanza fiato”

Passiamo il resto della serata a punzecchiarci a vicenda e a ridere.
Quando decidiamo che è giunto il momento di tornare a casa, chiediamo al cameriere il conto.
Dopo un po’ arrivano i signori Shichinintai.
“Io e mio fratello ci tenevamo ad offrirvi la cena per ringraziarvi” dice quello che si chiama Bankotsu
“Ma come? No no, ci tengo a pagare la cena” dice Miroku
“Noi invece insistiamo sull’offrirvi la cena. Non capita tutti i giorni di avere dei clienti come voi, inoltre volevamo farci perdonare per esserci intromessi nella vostra serata e aver rovinato il vostro appuntamento” dice sempre il treccioluto
“Non c’è proprio verso di farvi cambiare idea vero?” chiede Miro
“No tesoro. Deliziarmi del tuo fondoschiena mi ripaga già a sufficienza” dice il signor Jakotsu facendo la scansione a raggi X al mio ragazzo, il quale si irrigidisce imbarazzato dalla sua frase un po’ sfacciata.
“Jakooo! Smettila!” dice l’altro
“Allora signori, non posso che ringraziarvi per la splendida cena che ci avete offerto” dice Miro
“A noi non piacciono tutte queste formalità. Come potete vedere noi due non le usiamo, ci piacerebbe che ci chiamaste per nome” dice Bankotsu
“D’accordo allora. Bankotsu” dice rivolgendosi verso l’uno “Jakotsu” poi verso l’altro “Grazie ancora e speriamo di rivederci presto”
“Ci conto” dice Jakotsu tutto contento “Se hai anche qualche amico bello come te da presentarmi…” continua lasciando la frase in sospeso
“Ci sarebbe Inuyasha” dico fingendo di pensare ad alta voce
“Chi è questo Inuyasha?” dice Jakutsu facendosi di colpo più attento
“Il migliore amico di Miroku, scommetto che ti piacerebbe un sacco, ma…” faccio una pausa
“Ma è noiosamente etero giusto?” continua Jakotsu la frase per me
“Sì” dico io sorridendo
“Non importa, mi va bene anche solo rifarmi gli occhi” dice lui tutto eccitato

Quando ce ne andiamo Miroku mi dice
“Lo sai vero che Inuyasha ti ammazzerà?”
“E tu glielo permetteresti?” chiedo
“Certo che no. L’unico che ti può toccare sono io”
Si avvicina a me e posa le sue labbra sulle mie. Prende i miei fianchi e mi attira a lui, in modo da far aderire perfettamente i nostri corpi. Io gli butto le braccia al collo. Inizio a giocare con il suo codino, mentre approfondiamo il bacio.
 
 
 
 
Dopo aver chiuso la chiamata con Sango, mi lancio a peso morto sul letto.
Ammetto che è stata una giornata molto estenuante. Avere l’ansia consuma molte energie.
Però adesso posso finalmente dire di essere felice. Non solo perché ho sistemato le cose con Inuyasha, ma anche perché abbiamo fatto un passo avanti nel nostro rapporto.
So che è stato un passo importante soprattutto per lui, che dopo la sua storia con Kikyo non ne voleva più sapere di rapporti seri. Immagino che se lui ha voluto fare questo passo con me, mi ritiene una persona importante e io non posso che esserne onorata e felice.

Il bussare alla porta di camera mia, mi risveglia dai miei pensieri
“Avanti” dico
Vedo entrare mia mamma.
“Kagome, come stai? In questi ultimi giorni ti ho vista un po’ giù di morale, ma non ho voluto indagare, non volevo fare la mamma impicciona. Volevo lasciarti i tuoi tempi e i tuoi spazi e ho aspettato che fossi te a dirmi quello che ti stava succedendo, quando fossi stata pronta. Però quando sei tornata a casa, sembrava che tutto il malumore di questi giorni fosse sparito. Quindi immagino che adesso possa chiedertelo. Che è successo?”
Lei è la mamma migliore del mondo. Riesce a essere sempre presente e allo stesso tempo non invadente.
“Mi dispiace averti fatta preoccupare e scusami se non ti ho detto niente, solo che avevo bisogno di pensare”
Le racconto tutto quello che è successo in questi giorni fino a oggi. Devo ammettere che un po’ mi imbarazza parlare di queste cose con lei, ma tra di noi non ci sono mai stati segreti.
“Sono contenta che tu e Inuyasha abbiate risolto. Per fortuna adesso è tutto a posto tra voi due e sono felice per voi. Lui è un ragazzo eccezionale e spero che non ti faccia soffrire. Ho come l’impressione che sarai molto più felice con lui di quanto tu non lo sia mai stata con Hojo” mi dice quando ho finito di raccontarle tutto
Rimango stupita.
“Come fai a saperlo?” le chiedo
“Tesoro, non dimenticare che sono tua madre e ti conosco molto bene. Ho visto come guardavi Hojo e come guardi Inuyasha, fidati… non c’è il minimo paragone. Volevi bene ad Hojo, ma non come se ne vuole ad un fidanzato. Sotto questo punto di vista è sempre sembrato Inuyasha il tuo ragazzo, anche se vi presentavate a tutti come migliori amici”
Possibile che mia mamma si fosse resa conto prima di me dei miei sentimenti verso Inu?
A quanto pare l’unica che c’ha messo tanto a capirlo sono io.
“Ma quindi a te sta bene se adesso Inuyasha è il mio ragazzo?”
“Certo tesoro. Se tu sei felice con lui, non potrei richiedere persona migliore al tuo fianco. Come ti ho detto mi è sempre piaciuto Inuyasha. Non so perché, sarà una questione di simpatia a pelle, ma lui mi è piaciuto sin dal primo momento che l’ho conosciuto, e poi è sempre stato onesto con te”
“In che senso?” chiedo
“Nel senso che non ti ha mai nascosto niente”
“Beh veramente mi ha nascosto i suoi veri sentimenti”
“Cara, solo te non te ne sei accorta. Lui ha praticamente fatto tutto alla luce del sole. La sua amicizia con te è nata dal suo interesse nei tuoi confronti. Era interessato a te, solo che eri impegnata con Hojo, quindi ti è rimasto solamente amico. E anche quando tra voi è finita, lui ti è stato vicino, ma non si è mai fatto avanti perché la rottura tra te e Hojo era ancora troppo fresca. Almeno questo è quello che mi hai detto” mi dice sorridendo
“Io veramente non te l’ho proprio raccontata così la storia di come ho conosciuto Inuyasha” dico
“No, ma le cose sono andate così cara” mi dice lei
 Passiamo un altro po’ a parlare fino a quando non si avvicina l’ora di cena.

Lei se ne va in cucina a preparare qualcosa da mangiare, e visto che io non ho molto da fare, decido di darle una mano.
La cena in famiglia passa molto tranquilla. Ho dovuto raccontare anche al nonno e a Sota il motivo per cui in questi giorni ero strana e della mia nuova relazione.
Sono la famiglia migliore del mondo. Sono sempre pronti ad ascoltarti e se c’è qualcosa che non va, se ne accorgono subito. Anche quel rompi scatole del mio fratellino, che era dispiaciuto nel vedermi giù di morale.
Dopo cena, stiamo un po’ in salotto alla televisione, ma dopo la giornata di oggi, la stanchezza inizia a farsi sentire, quindi vado a letto.
 
 
 
 
Ancora non riesco a crederci. Sono finalmente fidanzato con Kagome e ieri sono riuscito a dirle tutto quello che provavo.
E’ quasi impossibile da credere, visto che mi ero promesso che non mi sarei mai più affezionato ad una ragazza, ma con Kagome è diverso.
Come mi ha detto Miroku, quella stronza di Kikyo fa parte del passato e Kagome non potrebbe mai farmi una cosa del genere, perché lei è buona, lei è dolce, lei è… lei è… lei è semplicemente Kagome.

Oggi dovrei uscire con Miroku, ma ancora non abbiamo fissato niente, meglio se lo chiamo, così ci organizziamo.
Dopo pochi squilli risponde.
“Pronto?”
“Ciao Miro, come va?” chiedo
“Tutto bene. Te?”
“Alla grande. L’appuntamento di ieri sera tutto bene?”
“E’ stato bellissimo, anche se un po’ particolare” mi dice
“In che senso?”
“Non so bene come sia successo, ma abbiamo fatto amicizia con delle persone buffe”
“Chi?” chiedo incuriosito
“Non puoi capire, te lo devo raccontare a voce. Anzi, è meglio se te lo fai raccontare da Sango” mi dice sghignazzando
“Perché da Sango? Mi devo proccupare?”
“Forse sì, forse no” fa il vago
“Adesso sono troppo curioso. Visto che non mi vuoi dire di che si tratta, oggi pomeriggio, fai venire anche Sango, così lo chiedo direttamente a lei. A questo punto chiamo anche Kagome e usciamo tutti insieme”

Uso questa scusa per far venire anche Kagome. Così la rivedrò, anche se in realtà è solamente da ieri che non la vedo. Non so perché, forse semplicemente dopo che mi ero abituato a stare sempre insieme a lei, averla lontana fino a ieri mi ha turbato e ora voglio solamente recuperare il tempo perso. Sembro una checca, ma ormai è diventata una costante nella mia vita e non ne posso fare a meno.

“Mi sembra un’ottima idea” mi dice lui dopo averci pensato “Che facciamo?” mi chiede subito dopo
Sengoku ovvio” gli dico come se il solo fatto di averlo chiesto fosse strano
“Ahahahahah come ho fatto a non pensarci?” scherza
Dopo esserci accordati sull’avvisare le rispettive ragazze, ci salutiamo e chiudiamo la chiamata.

Decido di chiamare subito Kagome.
“Buongiorno Inu” mi risponde solare
“Buongiorno Kag” le rispondo altrettanto felice solo per aver sentito la sua voce “Ti ho chiamata perché io e Miro oggi volevamo andare al Sengoku e avevamo pensato di chiamare anche te e Sango. A te andrebbe bene?”
“Certo. Dovevo sentirmi con Sango, ma se c’è anche lei direi che la cosa è risolta” mi dice
“Perfetto, ti passo a prendere verso le 15:30 con la moto. A dopo”
“A dopo”
 
 
 
 
Sono contenta di poter vedere Inu anche oggi. Io e Sango ci eravamo promesse di raccontarci tutto della giornata di ieri, ma sapere che ci vedremo tutti quanti mi fa molto piacere. Devo ringraziare personalmente anche Miroku per il prezioso aiuto che ha dato sia a me che a Inuyasha. Inoltre non vedo l’ora di rivedere il mio ragazzo. Fa uno strano effetto dirlo, ancora fatico a crederlo. Ma è normale che sia così felice di rivederlo? Con Hojo non ho mai provato niente di tutto ciò. Lo so che i sentimenti che provavo per lui, sono il niente in confronto a quelli che ho nei confronti di Inu, ma sono sensazioni nuove che non avevo mai provato fino ad ora, sono così potenti che quasi mi spaventano.

Inuyasha mi fa capire di essere arrivato perché mi avvisa con un messaggio sul telefono.
Scendo le scale del tempio e lo vedo. La moto che poggia sul cavalletto e lui poggiato su di essa con una gamba accavallata mentre è concentrato al telefono a fare non so bene cosa.
Indossa dei semplici jeans e la giacca di pelle che lo fa sembrare un vero motociclista. E’ bellissimo!
Non sembra avermi notato, ma meglio per me, altrimenti non avrei il coraggio di guardarlo come sto facendo adesso. E’ un’altra delle misteriose reazioni che suscita in me, non so perché ma quando mi guarda mi viene da arrossire e da abbassare lo sguardo.

Si accorge di me, quando sono in fondo alla scalinata, mi mancano solo pochi gradini per raggiungere il marciapiede.
Alza lo sguardo e non appena mi vede sorride. Avvampo subito e arrossisco. Lo sapevo. Ma cavolo, perché mi deve fare questo effetto? Ha un sorriso che farebbe sciogliere chiunque.
L’ho osservato molto da quando l’ho conosciuto. Ha sempre avuto la faccia un po’ imbronciata, non so perché, ma ha sempre avuto quella faccia, però ogni volta che mi sorrideva, anche prima di metterci insieme, il suo volto si distendeva e lo faceva sembrare quasi un’altra persona. Questa cosa mi è sempre piaciuta. Mi faceva sentire speciale, sapere che ero io a farlo rilassare e a far distendere i suoi lineamenti.
Poi quando sorride è sexy!
Avvampo ancora di più a causa del pensiero che mi ha appena sfiorato. Ho davvero pensato questo? Sì! Non c’è niente di male no?
Capisco perché a scuola è molto popolare, la sua bellezza è innegabile.
Il sorriso che mi sta rivolgendo adesso, lo rende davvero sexy. Gli si sono illuminati anche gli occhi. Non so se è una cosa che ha sempre avuto o una novità, ma i suoi occhi si stanno illuminando con un semplice sorriso. Non riesco a capire, ma sono davvero io che gli sto facendo questo effetto?

“Ciao” mi dice raggiante
Ha degli occhi davvero stupendi. Mi sono sempre piaciuti i suoi occhi, di un colore particolare, ma bellissimo, simile all’oro fuso. Ha ancora quel sorriso stampato in faccia e i suoi occhi sembrano quasi brillare. Sono una calamita, non riesco a smettere di guardarli.
“Ci…ciao” dico balbettando ancora rossa in volto
L’unica calamita più forte dei suoi occhi sono le sue labbra. Con lo sguardo scendo alla fonte del mio attento studio del suo viso: il suo sorriso.
Mentre mi avvicino a lui continuo a guardare le sue labbra così morbide al tatto e così sensuali. Più le guardo e più ho voglia di baciarlo.
Il mio stesso pensiero deve averlo avuto anche lui, perché non appena sono abbastanza vicina, mi prende per i fianchi e mi avvicina a sé, per poi poggiare le sue labbra sulle mie. Io gli passo le braccia intorno al collo. Al mio gesto Inuyasha spinge ancora di più la sua bocca contro le mie labbra, che io dischiudo permettendogli di approfondire il bacio. Non appena sento la sua lingua infiltrarsi in cerca della mia, sento un brivido di piacere percorrermi la schiena. Sento le gambe che mi tremano, per fortuna Inu mi sta tenendo per i fianchi, perché sono convinta che i miei arti inferiori potrebbero abbandonarmi e cedere da un momento all’altro.
Mi piace il suo sapore, mi è piaciuto sin dal primo momento in cui ho potuto sentirlo. Già la sera del ballo, ho potuto assaggiarlo, e ne sono rimasta incantata sin da subito. Non saprei specificare di cosa sappia, ma ha un che di virile e non riesco a farne a meno. Ieri quando ho potuto sentirlo di nuovo, ho capito quanto mi fosse mancato e quanto in soli due giorni, sia diventato una droga.

“Te vuoi proprio farmi impazzire” mi dice a fior di labbra
Sorrido. Sorrido perché mi piace sapere di fargli un certo effetto e perché mi ha fatto capire che le stesse cose che stavo provando io, le provava anche lui.
“Dai andiamo, sennò faremo tardi” mi dice passandomi il casco
“Sì, poi chi la sente Sango” dico ridendo, ricordandomi di tutte le volte che la mia migliore amica mi ha fatto pesare tutti i miei ritardi, che sono tanti.
Afferro il casco e monto in sella abbracciando Inuyasha.

Mi è sempre piaciuto andare in moto insieme a lui, l’ho sempre trovato rilassante. A causa del rumore del motore e del vento è difficile potersi parlare, quindi in quei momenti mi estraniavo da tutto e mi rilassavo sulla sua schiena godendomi il suo calore e i suoi capelli lunghi mossi dal vento che mi solleticavano la faccia e facendomi cullare dai movimenti della moto quando c’era una curva o quando c’è traffico e si fa lo slalom tra le macchine in coda.
Inuyasha parte e, come tutte le volte, poggio la testa sulla sua schiena e chiudo gli occhi. In questo modo riesco ad affinare l’uso degli altri sensi, per esempio riesco a sentire, abbracciandolo, i suoi addominali che si contraggono ogni volta che deve curvare con la moto.
Non so bene se i miei pensieri siano giusti o meno, ma sono una donna, mica una santa, e lui ha un bel fisico, quindi credo sia normale se mi concentro anche su queste cose ogni tanto.

Mentre sono assorta in questi pensieri, sento Inu che poggia una sua mano sulle mie. E’ un gesto molto dolce, mi fa sentire ancora più al sicuro e questo mi fa rilassare ancora di più. Il calore della sua mano sulle mie è tutto ciò che mi basta per sentirmi in pace in questo momento. E’ un po’ come se lui con questo gesto stia cercando di dirmi che posso rilassarmi ancora di più, come se fosse possibile, perché c’è lui a proteggermi e quindi non può succedermi niente.
Kami! Inu, se continui così credo proprio mi addormenterò.

Quando arriviamo davanti al Sengoku, parcheggiamo la moto e vediamo che Sango e Miroku sono già lì davanti. Appena ci avviciniamo vado subito ad abbracciare la mia migliore amica, già aspettandomi la ramanzina per il ritardo che stranamente non arriva.
“Ciao. Come siamo felici oggi” mi dice allegra.
Dopo la sua affermazione capisco che devo avere un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, e devo averlo da quando ho rivisto Inuyasha. Ecco un altro effetto che lui suscita in me. Basta, ormai mi sono arresa all’evidenza: la presenza di Inuyasha mi fa stare bene.
Lo guardo con la coda dell’occhio mentre saluta Miroku. Possibile che me ne renda conto solo adesso? Possibile che queste sensazioni me le abbia sempre trasmesse?
“Sì. Oggi sono proprio contenta” le rispondo, continuando a osservare Inu di sottecchi.
“Era anche il momento amica mia!” mi dice raggiante

Dopo aver parlato un po’ tra ragazze, c’è un momento di silenzio e poi…
“Voi due avete finito di parlare di roba da maschi? Siamo usciti insieme, capito? Insieme! Venite qui, e fate i cavalieri e apriteci la porta!” urla Sango rivolta a Inuyasha e Miroku, che avevano approfittato di scambiarsi due parole tra di loro come avevamo fatto io e Sango.
Se non la conoscessi, avrei quasi paura di lei. Per fortuna non è così, la conosco molto bene e so che sta scherzando.
Mi scappa una risata nel vedere le facce dei due ragazzi che si voltano nella nostra direzione e rimangono spiazzati dall’improvvisa reazione di Sango.
“Sì signore!” dice Inuyasha reggendole il gioco e facendole il saluto militare
“Bravo soldato. Ora esegui” ribatte la mia amica
Mi scappa da ridere.
Inuyasha si sta avviando alla porta quando Sango interviene.
“E tu Miroku? Pensi che solo Inuyasha debba farlo?”
“Ma amore la porta è una sola, a che servono due cavalieri? Ne basta uno”
“Stai disubbidendo agli ordini? Sai vero che ti dovrò punire?”
Rido, perché sappiamo tutti a che tipo di punizione si stia riferendo.
“No amore, faccio tutto quello che vuoi, la teniamo anche in venti questa dannata porta, ma ti prego non mi mandare in bianco”
Mentre Miroku e Inuyasha ci tengono la porta, Sango mi prende per mano.
“Vieni Kagome, andiamo” mi dice come se non fosse successo niente fino a quel momento e mi trascina dentro.
Mentre stiamo attraversando la famosa porta della scenetta comica di poco fa, il mio sguardo si incrocia con quello dorato di Inu.
“Mi fa morire” mi dice mentre a stento trattiene le risate.

Una volta dentro, ci dirigiamo verso un tavolo con quattro posti. Vediamo i nostri ragazzi che ci sorpassano per arrivare prima di noi al tavolo e scostarci le sedie. Miroku è ancora visibilmente preoccupato dalla minaccia della sua ragazza, mentre Inuyasha se la sta ancora ridendo un po’ per la scena comica che ci ha donato prima Sango e un po’ per la reazione di Miroku.
“Hai visto Sanguccia come sono stato bravo?” dice Miroku sedendosi
“Bravo amore” dopo di che Sango scoppia a ridere non resistendo più
Un cameriere vestito da monaco viene subito a prendere le nostre ordinazioni.
“Sono così felice di vedervi qui insieme” dice la mia migliore amica “Siete due testoni tutti e due e ce l’avete fatta sudare, ma finalmente il nostro lavoro ha dato i suoi frutti. Vero Miro?”

Vorrei ribattere che non è vero che siamo testoni, ma non posso darle torto, so che ha ragione. Se non ci fossero stati i nostri rispettivi migliori amici ad aiutarci e a farci aprire gli occhi, molto probabilmente io e Inu a quest’ora saremmo nella stessa situazione di qualche giorno fa. Ammetto che gran parte è colpa mia per essermi estraniata da tutti. Inuyasha ha provato a chiarire sin da subito, ma io non gliene ho data l’opportunità. Se mi fossi aperta subito con Sango, questa storia non si sarebbe protratta fino a ieri.

“Decisamente. E’ stato molto difficile per voi fare questo passo, vi capisco. Entrambi avete vissuto delle situazioni particolari che vi hanno impedito di aprirvi completamente e vi hanno portato ad essere un po’ diffidenti, ma noi sapevamo, anzi sappiamo, che siete adatti l’uno per l’altra, quindi ci siamo adoperati per farvelo capire” dice Miroku fattosi più serio
“Io vi volevo ringraziare” dico “Siete degli amici stupendi! Ci siete stati sempre accanto, anche se non ve lo avevamo chiesto. O meglio, io posso parlare solo dal mio punto di vista. Sango sembra incapace di farsi i fatti suoi, e quindi anche se cercavo di allontanarla e tenere i miei problemi per me, lei è sempre stata al mio fianco. Detta così sembra una cosa brutta, ma in realtà è stato l’aiuto migliore che potessi darmi. Come hai detto anche te” dico riferendomi alla mia migliore amica in particolare “Sono testarda e sicuramente da sola non avrei risolto niente. Per mia fortuna c’eri te che insistendo a farmi sputare il rospo, mi hai fatta sfogare. Non so come ci riesci, ma ti ringrazio. In tutti i momenti di sconforto, sei sempre stata la mia parte razionale, mi hai fatta ragionare e mi hai aiutata ad uscirne”
“Oh Kagome” dice una commossa Sango abbracciandomi
“Ovviamente devo ringraziare anche te Miroku, perché anche te hai avuto un ruolo importante, sempre parlando dal mio punto di vista. Sei stato vicino ad Inuyasha, hai saputo dargli ottimi consigli, che lui ha saputo sfruttare o a quest’ora noi non staremmo insieme, perché io non sarei mai stata in grado di fare niente”
Inu mi prende la mano, che io gli stringo immediatamente intrecciando le mie dita con le sue, e mi sorride.
“Anche io volevo ringraziarvi personalmente. In primis te Miroku” dice girandosi a guardare il diretto interessato “Senza il tuo aiuto non sarei stato in grado di affrontare quella circostanza. Anche te, mi sei stato vicino aiutandomi a ragionare, ma anche a distrarmi per non stare troppo ad arrovellarmi il cervello. Hai saputo tranquillizzarmi, e per me questa è la cosa più importante di tutte. Sai quanto io sia precipitoso nel saltare alle conclusioni affrettate, per questo la tua presenza e la tua vicinanza sono state fondamentali per me. Inoltre vorrei ringraziare anche te Sango” e questa volta si gira a guardare la mia migliore amica “Per essere riuscita a sbloccare Kagome, altrimenti non avremmo combinato un bel niente. Ti ringrazio anche perché, nonostante Miroku fosse già il migliore amico che si potesse desiderare, sei riuscita a renderlo una persona migliore. Non so neanche come spiegarlo, adesso lo hai reso più saggio e più maturo, ma al tempo stesso hai lasciato che rimanesse lo scemo con cui ridere e scherzare. Per questo motivo non posso che essere felice di sapere che ha una persona come te al suo fianco”

Sono rimasta molto stupita dalle parole profonde di Inuyasha. Ogni volta che penso che non possa essere migliore di così, lui mi dimostra quanto mi sbagli.
In tutto questo tempo non ha lasciato neanche per un secondo la mia mano.
Dopo questo suo discorso, gli stringo ancora più forte la mano per cercare di trasmettergli senza usare le parole, quanto io sia orgogliosa di lui.

“Grazie. Io… io non… non so neanche cosa dire”
Sango è visibilmente in imbarazzo. E’ una persona fantastica e neanche si rende conto di esserlo.
Se uno le fa notare quanto solo la sua presenza sia un beneficio per le persone, si imbarazza e perde la sua solita parlantina. Non le piace stare al centro dell’attenzione.

Nel frattempo, il cameriere di poco fa è tornato con le nostre ordinazioni.
“Fossi in te Inuyasha, non mi allargherei troppo con i ringraziamenti nei suoi confronti, non sai ancora cosa abbia combinato” sghignazza Miroku.
Credo che anche lui abbia capito quanto Sango sia in imbarazzo e ha voluto smorzare la situazione.
“Mirokuuuuu! Doveva essere una sorpresa” risponde lei, che è tornata la solita ragazza dalla solarità contagiosa.
“Che hai combinato Sango?” chiede Inuyasha
“Oh niente di che” dice lei sventolando una mano in aria
“Sì, sì, niente di che. Ti ha solo consigliato come possibile ragazzo da presentare a una nostra conoscenza” continua a ridere Miroku
“Come scusa?!” chiedo io alzando un po’ il tono della voce
“Oioi qui qualcuno è geloso eh?” dice il ragazzo con il codino e io alla sua affermazione arrossisco.
“Ma no Kagome, stai fraintendendo. Miroku non si sa spiegare e ha dimenticato un particolare piccolo piccolo” afferma Sango
“E quale sarebbe questo particolare piccolo piccolo?” chiedo
“Vedi… La conoscenza di cui parla Miroku è un uomo” mi sorride lei
“E lo chiami un particolare piccolo piccolo questo?” chiedo io di colpo più sollevata
“Cosa?!” chiede Inuyasha di colpo scioccato dopo aver quasi rischiato di strozzarsi con la sua birra.
“Via via non ci scaldiamo. E’ stato uno scherzo innocente” dice lei ridendo come una matta.

La mia migliore amica e il suo ragazzo ci raccontano del loro appuntamento di ieri. Ci descrivono nei minimi particolari la bellezza del ristorante dove sono stati a mangiare e della loro famosa “conoscenza” di cui parlavano poco fa.
“Ahahahahah non credo di poter resistere” rido cercando di asciugarmi le lacrime “Non vedo l’ora di conoscere questo Jakotsu”
“Ma anche no” risponde Inuyasha, mentre io scoppio di nuovo a ridere.

Il resto del pomeriggio lo passiamo ridendo e scherzando per ogni cosa.
Non credo di aver mai riso così tanto, mi fanno male gli addominali.
Sembrerò un po’ stupida, ma sono queste le cose di cui ho bisogno per essere felice. Essere circondata dai miei amici, dalle persone che mi fanno stare bene, parlare di qualsiasi cosa basta ridere ed essere spensierati.

A fine giornata, Inuyasha mi riaccompagna a casa e anche al ritorno mi godo le solite sensazioni che provo ogni volta che viaggio in moto con lui. Ci sta che ad un certo punto mi sia addormentata davvero, perché mi sembra che il tempo sia trascorso più velocemente rispetto all’andata.

“E’ tornata al castello principessa” mi dice il mio ragazzo aiutandomi a scendere
“Grazie per la bella giornata. Sono stata bene”
“Anche io sono stato molto bene”
E come è successo oggi quando ci siamo visti, mi attira e sé e mi bacia.
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Come sempre a causa dell’università e dei miei vari impegni, riuscire a trovare un momento di pace è stato abbastanza complicato.
Sembrava che questo capitolo non finisse mai, infatti è anche un po’ più lungo rispetto agli altri, in parte anche per farmi perdonare dei miei continui ritardi.

Come avrete capito dal titolo, ci tenevo particolarmente a sottolineare l’importanza di un amico nelle situazioni più difficili. Personalmente parlando, anche io ho avuto dei momenti negativi che sono riuscita a superare semplicemente parlandone con i miei amici o anche solo a distrarmi avendoli accanto.
E’ un tema che sto cercando e cercherò di sottolineare sempre all’interno di questa storia, magari in maniera meno evidente rispetto a questo capitolo.
Mi farebbe veramente piacere sapere le vostre opinioni al riguardo.

Questi sono i vestiti rispettivamente di Sango e Miroku

     

Al prossimo aggiornamento

Ranmasha   




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