titolo da decidere
Titolo storia: Alla ricerca della libertà
Fandom: Tsubasa Reservoir Chronicle
Personaggi: Syaoran, Sakura, Kurogane, Fay D. Flourite, Fei Wang Reed
Pacchetto: Ariel
- Stagione: estate;
- Luogo: Danimarca;
- Oggetto: coda;
- Prompt: ciondolo;
- Frase: "Potrei aiutarti".
Introduzione storia: Trovare il proprio posto nel mondo, ecco cosa
voleva Syaoran. Vivere libera senza dover sottostare alle regole del
padre, Fei Wang Reed.
Si ribellerà, perderà ogni legame e ne costruirà
altri. E arriverà il momento in cui il bene e il male si
scontreranno: chi avrà la meglio tra la libertà e la
voglia di domirare quella libertà?
Note dell'autore: dopo averci pensato per bene ho deciso che una storia
in questo fandom non poteva che rendermi felice, quindi ho colto la
palla al balzo. Purtroppo non è venuta fuori proprio come
volevo, hanno fatto tutto di testa loro. Soprattutto nel finale. Spero
che nonostante tutto possa comunque piacere, anche se in minima parte.
Spero anche di essere riuscita a rispettare il pacchetto a cui mi sono
ispirata.
Grazie a chi mi leggerà,
Vera.
Una vita come la sua sarebbe piaciuta a tutti: viziato, coccolato, amato.
Poteva avere tutto con uno schiocco di dita, ma a lui non interessava niente di tutto ciò che riguardava l'aristocrazia.
Lui avrebbe preferito essere
libero, viaggiare, scoprire mondi, scoprire il mare. Amava il mare, il
suo odore, il poterci nuotare per ore, il poterlo ammirare per ore.
Il mare ero lo specchio perfetto di
ciò che voleva scoprire: l'infinito delle cose, le
profondità sconosciute, la fauna e la flora che lo abitavano
erano molto più vaste di quanto lui aveva studiato.
Avrebbe voluto vivere quella distesa dalle mille sfaccettature e sfumature che lo tingevano dall'alba al tramonto.
E quel suono così
rilassante, quello delle onde che si infrangevano sul bagnasciuga, quel
profumo salmastro che riempiva l'aria... accidenti se lo amava, il mare.
Camminava sul bagnasciuga
tranquillo, mantenendo gli scarpini di pelle stretti in una mano mentre
quella libera accarezzava lieto il vento che soffiava in quel momento.
Il mare gli bagnava i piedi, rinfrescandoli in quella giornata
così calda ed estiva.
Probabilmente la Danimarca era il luogo adatto per lui che amava tanto il mare.
Tante volte gli era capitato di
vedere in lontananza, dal suo balcone, le code dei delfini e le loro
acrobazie destreggiarsi tra le onde.
Continuò a camminare a
lungo, guardandosi intorno e sorridendo allegro. Fin quando Fay e
Kurogane non fossero andati a cercarlo lui era libero di allontanarsi
quanto voleva, e poi... era pur sempre un mago dalle abilità
particolari, niente avrebbe potuto scalfirlo.
Alzò lo sguardo verso alcune
rocce poco lontane da lui osservando la figura immobile di una persona
stesa a bearsi di quel calore incredibile. Curioso si avvicinò,
cercando di non far troppo rumore.
Quello era territorio del castello
e, se le guardie l'avessero visto, sarebbe incorso in parecchi
problemi e voleva evitargli tali dispiaceri.
Rimase sorpreso, una volta giunto lì, di ciò che si ritrovò davanti.
Era una giovane fanciulla, immobile, le palpebre calate e... una coda da pesce?!
Dopo la prima sorpresa tornò a guardarle il viso scostandole i capelli ormai, del tutto, asciutti.
Odorava di mare come se ci vivesse da sempre.
Le sfiorò il viso toccandole poi il collo in cerca di battito o respiro.
Sospirò di sollievo non appena percepì un lieve battito "Suiryuu shourai" soffiò appena mentre un getto d'acqua usciva dal palmo della sua mano rinfrescando il viso della giovane.
La vide appena riprendere conoscenza quando avvertì le voci di Fay e Kurogane chiamarlo con toni alti.
"Accidenti" imprecò dando un'ultima occhiata alla ragazza prima di scappare via.
Chissà chi era e cosa ci faceva lì, priva di sensi.
Ma soprattutto... ora poteva affermare che le sirene esistessero?
Cos'era successo?
Da quando si era svegliata non faceva altro che pensare al
ragazzo umano che l'aveva salvata. Aveva uno sguardo così caldo
e sicuro.
"Oh, Sakura, finalmente eccoti, eravamo così in pensiero"
il tritone del regno marino di Clow arrivò accanto a lei,
mettendo su un'espressione severa scacciando del tutto quella
preoccupata che aveva avuto fino a quel momento.
La testa le doleva ancora, ma non riusciva a ricordare cosa fosse successo.
"Cosa... cosa è successo?" chiese confusa sedendosi su di una roccia che aveva trovato lì accanto "Non l'abbiamo capito neanche noi, stavamo nuotando tranquillamente quando qualcosa ci ha colpito emanando scintille colorate" dalle spalle di Touya sbucò un piccolo pesce dal colore pallido, quasi irreale.
"Non ricordo niente, solo di essermi risvegliata in superficie e di essere stata aiutata da un umano"
"L'importante è che tu stia bene, vieni, torniamo a Clow" e, con un colpo di coda, i tre presero la direzione per la loro casa.
"Era bella, quasi irreale"
erano state le prime parole rivolte ai due che, confusi, non riuscivano
a capire di cosa il ragazzo stesse parlando. Più pensava a
quella ragazza-sirena, più sentiva il sorriso espandersi sul suo
viso.
Avrebbe pagato oro per poterla rivedere.
"Di cosa stai parlando, Syaoran?"
"Della ragazza o sirena o quel che era... era bellissima"
"Sirena?" chiese confuso Kurogane "Esistono ancora? Non erano state sterminate?"
"A quanto pare qualcuna è ancora salva, fortunatamente" proferì Fay sedendosi accanto ai due mentre sbucciava la sua mela dall'odore invitante.
"Ti va di descrivercela?" la curiosità del giovane mago aveva avuto la meglio, mentre canticchiava, Syaoran sorrise allegramente annuendo "Aveva
i capelli corti, dal colore simile a quello del miele. La pelle
pallida, quasi trasparente. La coda e le squame che le ricoprivano il
busto di un rosa simile ai ciliegi che crescevano nella nostra
abitazione in Cina. Era... meravigliosa" sussurrò sognante.
"Cosa potrei fare per rivederla?" chiese contento, guardando Fay e pregandolo con lo sguardo. Lui aveva sempre una risposta per tutto.
"Sicuramente non dirlo a tuo padre, se tieni alla tua e alla sua pelle... o squame?" brontolò Kurogane che con delicatezza curava la sua katana.
"Visto che stiamo parlando di lui... vi ricordo che oggi rientra dal
suo viaggio in Giappone" proferì Fay, facendo storcere il naso
ai due. Detestava l'aria che si respirava ogni volta che quell'uomo
tornava a casa.
Detestava il fatto che lo tenesse segregato tra quelle mura, attendendo
il giorno della sua maggiore età per renderlo partecipe dei suoi
piani per impossessarsi di tutte le creature magiche e dominarle.
Lui voleva solo essere libero e viaggiare, rimanere lontano da tutte quelle battaglie e quelle vittime.
Il suono delle campane lo fecero sobbalzare, quell'uomo era già di ritorno?
Si alzò, afferrando il mantello nero e rosso con lo stemma della
famiglia sul retro. Detestava quei due colori, il sangue e la morte, il
dolore che entrambi procuravano.
"Devo andare" proferì seccato, cambiando del tutto il suo umore e il suo modo di porsi.
Dinanzi a quell'uomo ogni suo tratto dolce e tranquillo svaniva, lasciandolo posto ad un ragazzo freddo, apatico, vuoto.
Il contrario di ciò che era naturalmente, senza la sua presenza ingombrante e pesante nei dintorni.
Scese lentamente le scale, rimanendo rigido e composto, uscì all'esterno del castello ritrovandosi davanti la carrozza - nera e rossa anch'essa - attendendo che il padre scendesse da essa.
Pochi minuti dopo ecco che le porte si aprirono e Fei Wang Reed mise piede all'esterno di quella sfarzosa carrozza.
"Bentornato, padre" la voce del tutto vuota lasciò le sue labbra, mentre lo sguardo diventava sempre più vacuo... vuoto.
"Syaoran, vedo che ti sei allenato molto, ultimamente" gli passò accanto, salendo le scale, seguito dalle sue serve. Tutte dagli occhi spenti, come fossero sotto incantesimo.
Non disse altro, lasciandolo su quelle scale. Voleva tanto se ne tornasse da dove era venuto.
"Yukito, quindi hai saputo qualcosa?"
la voce de re di Clow era abbastanza preoccupata, avere tutte quelle
responsabilità sulle sue spalle in giovane età era un
grave problema per lui. Fortunatamente aveva al suo fianco un
consigliere fidato - ma soprattutto una spalla forte, qualcuno capace di essere amico e amante - come Yukito.
"Niente, a parte qualche breve informazione riportataci dai delfini, a quanto pare è stato un attacco di natura umana"
"Maledizione, allora è tornato" aveva sussurrato flebilmente, sbuffando e facendo così nascere alcune bolle d'aria dinanzi a lui.
"Tornato? Chi?" la voce curiosa di Sakura lo fece scattare in allerta, lei più di tutti rischiava a causa di quell'uomo.
"Fei Wang Reed, colui che ci ha dato la caccia in passato uccidendo crudelmente i nostri genitori" l'espressione di entrambi i fratelli mutò, al ricordo del dolore provato in giovane età.
"C-cosa... cosa faremo, Touya?" la sua domanda era colma di preoccupazione, non voleva vedere altre stragi e dolori riempie la vita delle persone a lei care.
"Eviteremo qualsiasi contatto
possibile con la superficie e cercheremo di non allontanarci da Clow.
Questo è per il bene di tutti noi, della nostra gente"
sussurrò ancora sconfortato lasciando la sala del trono dove
Sakura e Yukito si scambiarono un tenero sorriso d'appoggio "Andrà tutto bene, tranquilla" e la lasciò da sola, mentre i pensieri le affollavano la mente: non poter andare in superficie significava non poter rivedere quel ragazzo.
"Abbiamo deciso, in comune accordo,
che Syaoran da oggi in poi lavorerà con me. Dopo aver testato le
sue capacità magiche concordiamo sul fatto che sia pronto" la voce dei consiglieri non ammetteva repliche, era costretto a dover scendere in guerra solo per lo sporco desiderio del padre.
"Benissimo, potete andare" con un gesto della mano i tre uomini incappucciati vennero congedati e rimasero solo loro due, padre e figlio.
"Syaoran, sono tornato per due motivi
qui, in Danimarca. Il primo era la tua capacità magica e le tue
doti da guerriero, sono felice di vedere quanto tu sia diventato bravo
in questi ultimi mesi. L'altra è un po' più complicata:
devo catturare una sirena e si trova qui, nei fondali di questo mare.
La principessa del regno di Clow" l'uomo si alzò dal suo trono, affiancando il figlio che - teso come un corda di violino - cercava di non dare sfogo al suo disgusto.
Lui non avrebbe accettato mai entrare a far parte delle sue fila di combattenti.
"Tu sarai a capo di questa spedizione, accompagnato da Fay e Kurogane. Te la senti di combattere?" non era una domanda vera la sua, ma una severa imposizione: anche se non se la sentiva lui doveva combattere.
Fei Wang aveva deciso per lui e così doveva essere.
"Non combatterò, padre. Non prenderò parte a questo massacro" l'espressione falsamente allegra dell'uomo mutò, passando ad una versione furiosa.
Syaoran percepì l'aria farsi pesante, quasi come se un macigno gli stesse comprimendo la cassa toracica.
"Tu farai ciò che ti ho
ordinato, ti ho tolto dalla strada e come minimo mi devi questo.
Ricordatelo, se non fosse stato per me adesso saresti all'altro mondo"
"Preferirei essere lì
già da molto piuttosto che togliere la vita ad altri esseri
viventi, padre tu non vedi altro che il tuo bisogno ossessivo di
possedere ogni potere su questa terra, di poterti impadronire di ogni
terreno e regno, umano o sovrannaturale che sia. Non ti darò una
mano, per nessun motivo" la voce altera del giovane fece
sorprendere l'uomo che, senza pensarci due volte lo afferrò per
la collottola del completo nero "Sciocco ragazzino, chi ti credi di essere?"
"Una persona migliore di te"
e, con uno strattone, il ragazzo si liberò lasciando la sala
grande del trono e dirigendosi verso l'esterno per sbollire tutta la
rabbia e tutti gli altri sentimenti negativi che stava provando in quel
momento.
Andò verso la riva del mare, sedendosi dopo aver camminato per
metri e metri lasciando dietro le impronte impresse sulla sabbia.
Osservò la luna splendere e riflettersi su quello specchio d'acqua immensa, sospirando.
"Se solo fossi nato nei fondali marini non avrei avuto niente a che fare con quel... quel..."
nessuna parole di disprezzo riusciva a quantificare quanto potesse
essere cattivo e spregevole quell'uomo. Non poteva neanche definirlo
tale.
"Ragazzino, che ci fai qui?"
la voce melodiosa di una donna lo fece scattare in piedi, sorpreso. Chi
era il pazzo che si aggirava nei dintorni del castello a quell'ora
tarda?
"Chi è lei?"
"Sono una strega, una tra le più conosciute al mondo, e tu ragazzino?" Syaoran si guardava intorno, alla ricerca della donna. La vide poco lontano, sull'acqua, illuminata dalla luna.
"Syaoran, solo Syaoran" rispose sospetto, portandosi una mano verso l'impugnatura rossa e dorata della sua katana.
"Non avere paura, non ti farà niente, anzi, io potrei aiutarti, sai?"
"A-aiutarmi?" chiese curioso
lasciando perdere l'impugnatura, sentì la risata allegra della
donna mentre si avvicinava a lui svelando finalmente il suo viso.
Pallida come la luna di quella sera, avvolta nei suoi abiti viola e con i capelli lunghi e scuri come la notte priva di stelle.
Era una donna bellissima, intorno a lei l'atmosfera sembrava cambiare e la luna sembrava impallidire.
"Volevi vivere in mare, come un
tritone, vero? Io posso farlo, ma ogni magia richiede un prezzo caro
mio: tu cosa mi daresti in cambio di una vita che hai sempre desiderato?"
"Io... io non lo so" rispose confuso, socchiudendo appena gli occhi ambrati.
"Allora, se per te va bene,
deciderò io il prezzo. I ricordi a te più cari per vivere
la vita che hai sempre voluto, accetti?" i suoi ricordi per la vita che aveva sempre sognato.
Tutto ciò che aveva vissuto in quegli ultimi 17 anni sarebbe
stato completamente cancellato, i suoi legami sarebbero stati spezzati.
Alzò lo sguardo, deciso.
Ormai aveva scelto.
La mattina arrivò presto, illuminando l'intera stanza in cui Kurogane riposava.
Dei passi frettolosi lo raggiunsero seguiti dal rumore di una porta che si spalancava rumorosamente.
"Kurogane" il tono di Fay,
così come il modo in cui l'aveva chiamato, fecero preoccupare il
samurai che, con un balzo felino, scattò in piedi abbandonando
le coperte calde.
"Cosa?"
"Si tratta di Syaoran, è scomparso" e
in pochi secondi, dopo essersi cambiato, corse giù per le scale
lasciandosi alle spalle i richiami dei vari servitori del signore.
Syaoran aveva la priorità su tutto.
Nuotava senza conoscere la sua meta, senza sapere come fosse finito
là. L'unica cosa che ricordava era il suo nome: Syaoran.
Si osservava intorno stupito, dai colori, dalla fauna del luogo, dal
calore dell'acqua che lo circondava. Sentiva di essere nel posto
giusto, felice.
"E tu chi sei? Non le hai sentite le direttive del re di Clow? E' vietato uscire dal regno da soli e senza consenso" la voce di una delle guardie attirò la sua attenzione.
Il Regno di Clow?
Perché gli sembrava così familiare quel nome?
"Regno di Clow?" chiese poi, innocentemente ai due che lo guardarono sorpresi "Ma tu... chi sei?"
"Syaoran, solo Syaoran, non so altro né ricordo altro" le due guardie si guardarono confuse per poi sospirare "Seguici"
E così fece, li seguì e una volta arrivati ai cancelli
del regno spalancò la bocca sorpreso dalle meraviglie che si
innalzavano dinanzi ai suoi occhi. Tritoni e sirene nuotavano insieme,
felici, altri intonavano canti idilliaci per le sue orecchie. La
città era enorme, colorata, vistosa, gioiosa.
"Che meraviglia" bisbigliò continuando a guardarsi intorno, seguendo le guardie.
Arrivarono alle porte del palazzo che si aprirono non appena venne annunciato.
Titubante entrò ritrovandosi davanti una sirena dai tratti belli e delicati.
"E tu chi sei?" chiese
curiosamente allegra, nuotandogli intorno, scuotendo gioiosamente la
coda rosata mentre i suoi occhi verdi lo scrutavano attentamente
facendolo sentire in imbarazzo.
"Syaoran, e tu, invece?"
"Sakura, sono la principessa di questo paese. Vieni, ti porto da mio fratello" la seguì silenzioso per i vari corridoi del castello, tutti decorati da colori sfarzosi e brillanti.
"Touya, ti presento Syaoran. L'hanno
ritrovato le guardie mentre nuotava nei dintorni del castello in
superficie. A quanto pare ha perso la memoria"
"Ha perso la memoria?"
"E se fosse stato attaccato anche lui, come noi?" concluse Sakura, porandosi una mano sulla guancia, pensierosa.
"Potrebbe essere, Sakura lo affido a te, tu sai come comportarti in questi casi" la giovane sirena sorrise al re tritone e annuì allegra.
"Andiamo Syaoran, ti faccio fare un giro del regno" una luce si accese negli occhi del giovane che, con un colpo forte scosse la sua coda verde.
Sì, era quello il suo posto.
"Come è voluto andare nel mondo marino?"
l'esclamazione furiosa di Fei Wang venne udita anche nella stanza
adiacente dove Fay e Kurogane riprendevano fiato. L'avevano cercato in
ogni punto del castello, nel bosco alle spalle del villaggio, in mare
fin dove potevano arrivare. Speravano solo stesse bene, che non gli
fosse successo niente di male.
Avevano visto quel bambino crescere, diventare un giovane uomo, il solo pensiero di averlo perso per sempre li faceva star male.
"Esattamente, l'ho mandato dove
è giusto che fosse, tra la sua gente. Qui, in questo ciondolo,
sono relegati i suoi ricordi ed ora appartengono a me" la voce della strega sovrastò quella dell'uomo e fece scattare Kurogane, come osava tenersi i ricordi di quel moccioso?
"Kuro-pii, dove vai?" cantilenò Fay cercando di fermarlo, ma a nulla servirono le sue parole.
Kurogane spalancò le porte della stanza in cui la strega e quell'infido uomo si trovavano "Quei ricordi, non ti appartengono. Dammeli"
"Non posso, Syaoran ha accettato lo scambio di sua volontà"
"Allora lo riporterò qua, qualsiasi sia il prezzo per andarci"
"Kurogane, ci hai pensato al fatto che non voglia tornare?" alle parole di Fay tremò, ma sorrise "In quel caso lo lascerò là, ma devo assicurarmi che stia bene"
"E' tutto meraviglioso qui" la voce del ragazzo fece sorridere
Sakura che, per qualche strano motivo, aveva la sensazione di
aver già incontrato. Ma i ricordi riguardo la sua figura erano
decisamente confusi.
Ma lo ricordava come un getto d'acqua fredda, potente e incredibilmente benefico per lei.
"Syaoran, non ricordi proprio niente? Da dove vieni o che cosa facevi?"
"Niente, se provo a pensarci mi viene un gran mal di testa. E' tutto così confuso, sfumato" proferì Syaoran sedendosi su una roccia là vicino, Sakura si accomodò accanto a lui.
"Tranquillo, un giorno ricorderai tutto, ne sono sicura"
"Lo spero tanto anche io"
"Oh, ho un'idea, seguimi voglio mostrarti una cosa" e
travolgente come un uragano Sakura afferrò Syaoran, tirandolo
per un braccio costringendolo a seguirlo "Dove mi porti?"
"E' una sorpresa, ora chiudi gli occhi, e non sbirciare!" esclamò lei allegra, facendogli una linguaccia.
"Uffa, e va bene, principessa" a quelle parole, al modo in cui pronunciò quel 'principessa' le fecero vibrare il cuore. Cos'era quel calore che provava sul viso e sul cuore?
In pochi minuti, dove uno Syaoran piuttosto divertito esclamava "Allora, siamo arrivati?"
in modo quasi assillante, finalmente arrivarono dove voleva portarlo:
una grande grotta si apriva dinanzi a loro, chissà se gli
sarebbe piaciuto o l'avrebbe criticata come faceva suo fratello.
"Attento a quello spigolo, bene, siamo arrivati, puoi aprire gli occhi" e così fece, vide lo stupore riempire quegli occhi ambrati e ciò fece sorridere anche lei.
"Che meraviglia, cosa sono tutte queste cose?"
"Vengono dalla superficie, non so neanche con esattezza a che servano alcune, ma le trovo affascinanti"
"E lo sono!" esclamò allegro, sfiorando alcuni oggetti "Oh,
attento, questo è molto affilato, non so cosa sia e per cosa lo
usino, ma i dettagli sulla sua custodia sono molto belli"
"Già" sospirò lui, confuso, sfiorandone i dettagli in rilievo, afferrandola ed estraendola successivamente.
"Una spada" sussurrò
sorpreso, ammirandone i dettagli, per poi lasciarla cadere mentre un
dolore lancinante sembrava avergli colpito la testa.
"Syaoran, stai bene?" chiese preoccupata la sirena, affiancandolo e poggiandogli una mano sulla spalla coperta appena da delle squame verdastri.
"Sì, solo una di quelle fitte" proferì tra un sospiro e l'altro, tenendo gli occhi semichiusi e sorridendole. Come a non volerla far preoccupare.
"Torniamo a palazzo, forse è meglio se riposi"
"Sì"
"Scusate, cerchiamo un ragazzo, ha i
capelli scuri e gli occhi ambrati. A quanto pare si è perso e ha
gravi problemi di memoria. Per caso l'avete visto?" cordialmente Fay pose la domanda - forse per quindicesima volta nel giro di trenta minuti -
ad altre due creature marine. A quanto pare le sirene esistevano
davvero, e loro erano diventati due di quelle bizzarre creature.
Anche se gli risultava abbastanza difficile muovere correttamente
quella sua bizzarra coda totalmente nera, in netto contrasto con quella
bianca del suo accompagnatore.
"Mi dispiace, non abbiamo visto nessuno qui, vi consigliamo di provare a Clow. Qui rischiate la vita"
"Capito, grazie" i tre si congedarono e Fay tornò da Kurogane, sospirando "Niente, neanche qui, a quanto pare dobbiamo dirigerci in questa fantomatica Clow e domandare lì"
"Perché mai si dovrebbe correre un pericolo, qui?" domandò curioso Kurogane, con il suo solito tono arrogante ed alto.
Ma non ricevette risposta dalle due guardie, cosa che lo fece snervare maggiormente.
"Perché Fei Wang Reed è tornato, e vuole i nostri poteri" la voce melodiosa e tranquilla di una ragazza attirò le attenzioni dei due. Anche lei era una sirena.
I lunghi capelli neri erano abbastanza lunghi da potersi avvolgere
completamente al suo interno mentre la coda viola scuro si muoveva
elegantemente mentre nuotava nella loro direzione.
"Voi, state cercando il ragazzo
appena arrivato al castello, vero? Corrisponde alle vostre descrizioni.
Seguitemi, vi ci porto io"
"Ma tu chi sei?"
"Sono Tomoyo, è un vero piacere conoscervi"
Alzò le palpebre, si sentiva stonato, confuso. Cos'era successo?
Si mise a sedere al centro del manto erboso marino su cui era poggiato
cercando di ricordare. Era con Sakura, in una grotta, aveva preso in
mano quel bastone strano sussurrando qualcosa. Poi il dolore ed infine
il buio. Doveva essere svenuto a causa di esso, sicuramente.
"Oh, ti sei svegliato finalmente! Come ti senti? Ero così in pensiero" proferì la principessa avvicinandosi e facendolo stendere nuovamente.
"Ora sto meglio, grazie" rispose lui sorridendogli.
"Sai, era la prima volta che portavo qualcuno in quel posto, a parte Mokona"
"Davvero? E perché?" Syaoran avvertì il viso scaldarglisi, quelle parole gli avevano fatto davvero piacere. Lui era stato il primo.
"Perché molti del nostro popolo detestano gli umani, dopo ciò che è successo appena dieci anni fa"
"Vuoi parlarne?"
"Sicuro di volerlo sentire?" chiese lei, sorridendo.
"Vedi, siamo sempre stati un popolo
pacifico, anche gli umani lo erano. Fino a quando non è arrivato
quell'uomo che ha distrutto e spazzato via molti di noi solo per il
gusto del potere. All'epoca era mio padre il re di Clow, era lui a
proteggere tutti. Era un uomo buono, bravo, rispettoso del
prossimo. Ma fu ucciso perché cercò la pace invece della
battaglia, fu ucciso con mia madre ed entrambi ci vennero portati via.
Così come molti soldati e molte famiglie del nostro popolo. Ora
quell'uomo è tornato, per questo motivo l'intero regno è
in allerta"
"Oh, che cosa orrenda, che uomo crudele" sbuffò mentre una strana rabbia prendeva posto nel suo cuore.
Come poteva ritenersi umano qualcuno capace di provocare tanto dolore?
"Ma ora non parliamone più,
che ne dici se andiamo un po' nella biblioteca del palazzo? Sai, come
prossima erede al trono devo informarmi di tutto ciò che bisogna
sapere"
"Avete una biblioteca?"
"Sì, ed è enorme. Ti piace leggere?" il giovane annuì, allegro.
Sì, aveva trovato il suo posto nel mondo.
"Strega, perché l'hai aiutato? E' pur sempre mio figlio" la donna sorrise, alzandosi dalla poltrona su cui era seduta e stirandosi le pieghe del lungo vestito viola.
"Perché lui non è come te, ha un cuore nobile e forte" quelle parole colpirono in pieno l'uomo che di spalla si stava versando del vino in un calice.
"Che vuoi dire?"
"Che lui sarà la tua rovina, la persona capace di sconfiggerti" e, con uno schiocco di dita la donna si dileguò lasciando l'uomo più furioso che mai.
Quel moccioso avrebbe seguito il suo volere, a qualsiasi costo. Anche al costo di cancellargli ogni ricordo ed emozione.
Sadico come sempre era stato, sorrise, sorseggiando il suo vino mentre cercava di girare la situazione a suo favore.
"Sire, ho qui con me due persone che conoscono Syaoran, il ragazzo arrivato recentemente al castello"
"Fatele entrare" i due vennero spintonati nella sala del trono mentre Tomoyo si congedava chinando il capo.
"Ebbene, voi siete?"
"Fay e Kurogane, signore, siamo qui per Syaoran"
"Non vi dispiace se porgerò qualche domanda su di lui, vero?"
"Nessun problema" rispose Kurogane annuendo ed incrociando le braccia "Da dove venite?"
"Dalla superficie, siamo qui per assicurarci che il moccioso stia bene e per riportarlo a casa"
"Dalla superficie?!" esclamò adirato Touya, mai avrebbe immaginato di avere nel suo castello un umano.
"Yukito, dove sono mia sorella e il moccioso?"
"In biblioteca"
"Guardie, seguitemi, e non perdete d'occhio quei due" in quel preciso istante Kurogane e Fay compresero di essere finiti nei guai, in guai molti grossi.
"Questi libri sono bellissimi" lo stupore di Syaoran per quel mondo era
continuo ed inaspettato. Inevitabilmente si era ritrovato a nuotare tra
gli scaffali, a prendere e posare tanti di quei libri che neanche tre
vite gli sarebbero bastate per leggerli tutti.
"Sì, alcune storie sono realmente accadute, sai? Alcuni sono
scritti anche con il vecchio linguaggio del nostro popolo e tutt'oggi
sono in pochissimi a saperlo leggere correttamente"
Syaoran stava sfogliando l'ennesimo libro, alcuni caratteri e termini
erano a lui sconosciuti ma la sua curiosità era davvero tanta
"Questi cosa sono?"
"Testi poetici" rispose fiera Sakura, cercando di documentare il
più possibile il giovane. Così da aiutarlo a formare
nuovi ricordi.
Ma ad un certo punto le porte della biblioteca vennero spalancate,
producendo un forte corrente e che terminò pochi istanti dopo, rompendo quella quiete che si era instaurata tra i due.
"Tu, moccioso" Touya
caricò contro Syaoran che lo fece sbattere contro uno
degli enormi scaffali mentre lo teneva fermo per le spalle.
"Stai solo fingendo di avere un'amnesia, chi sei? Chi ti manda?"
"Touya che succede?" la voce preoccupata di Sakura alle spalle del re lo fece preoccupare maggiormente, cosa stava succendendo?
"Guardie, allontanatela"
"Touya!"
"Tu vieni dalla superficie, non
è così?! Sei venuto qui per spiarci per conto di Fei Wang
Reed, non è vero?!" a quel nome la mente di Syaoran si
annebbiò del tutto, ogni cosa appariva ovattata mentre una
sfilza di immagini confuse sfilavano dinanzi ai suoi occhi. Tutte
immagini che ritraevano quest'uomo dallo sguardo serio e cattivo.
"Syaoran! Che significa?!" la
voce distrutta di Sakura lo fece tornare alla realtà mentre una
lieve lacrima solcava il suo viso confondendosi con l'acqua marina.
"Io... non capisco, non... capisco" il dolore alla testa si faceva sempre più forte mentre la voglia incessante di fuggire di lì lo stava soffocando "devo andarmene" soffiò a un certo punto, mentre un vento forte lo avvolse come a volersi liberare della presa del re.
Riuscì a fuggire dalla biblioteca lasciandosi alle spalle una Sakura sconvolta e un re indemoniato.
Sfilò tra i vari corridoi velocemente, sbattendo anche contro le
pareti, vari graffi ora riempivano il suo corpo. Doveva tornare in
superficie il più presto possibile.
Ad un tratto, il luogo che tanto sembrava essere diventato la sua casa, sembrava essere finito in una gabbia, di nuovo.
Tornò alla superficie lasciandosi alle spalle il regno di Clow, annaspando alla ricerca di aria e di risposte.
"Sei tornato in fretta, vedo"
una voce femminile, divertita da qualcosa a lui sconosciuto, fece la
sua comparsa alle sue spalle, in piedi sull'acqua increspata dalle onde.
"Chi sei? Cosa vuoi da me?"
"Sei alla ricerca dei tuoi ricordi, non è vero?" quelle parole lo stupirono, tanto che sentì le forze mancargli.
"Tu sai cosa è successo?"
"Lo so meglio di chiunque altro, ma ora seguimi: il popolo marino ha bisogno del tuo aiuto, è in grave pericolo"
"Cosa avete dato in cambio alle strega del mare?" la voce del re
che interrogava i due tritoni provenienti dalla superficie era alta,
sicura. Doveva difendere il suo popolo, aiutarlo, e il modo migliore
era avere informazioni.
La strega del mare, così da loro definita - ma aveva centinaia
di nomi, tutti diversi tra loro, nessuno conosceva quello reale - non
era un'alleata ma neanche una nemica.
"Abbiamo dato in cambio la forza, nel caso di Kuo-chan, e il sigillo che contiene il mio potere magico"
"E il moccioso, invece?"
"Le sue memorie" rispose Sakura, ovvia, ancora scossa da ciò che era successo qualche ora prima.
"E perché l'avrebbe fatto?"
"Sicuramente per cercare la sirena che aveva salvato qualche giorno fa, poche ore prima l'arrivo di suo padre: Fei Wang Reed" gli
occhi di Touya e Sakura si spalancarono per la sorpresa, entrambi per
cose differenti: Touya non poteva credere che quel mostro avesse un
figlio, capace di salvare una sirena; Sakura non poteva credere che
quel ragazzo che l'aveva salvata fosse proprio lui, Syaoran. Forse era
per questo che quegli occhi le erano così familiari,
perché vederlo le avesse dato quel ricordo sfocato di un getto
d'acqua gelida.
"T-Touya, Syaoran non è cattivo"
balbettò Sakura, alzandosi dalla sedia su cui era poggiata, con
il capo chino. Si rifiutava di credere che Syaoran fosse contro di
loro, non era come quel mostro che le aveva portato via la sua famiglia.
No.
Lui era diverso, in tutto. Le erano bastati quei due giorni insieme per capirlo.
"Dobbiamo trovarlo, Touya, è la fuori da solo e rischia la vita"
"Sakura, è il figlio di quell'uomo"
"Ma lui è diverso, io lo so, me lo sento. Fidati di me, ti prego" Fay
sorrise a quella scena, rincuorato: qualcosa gli diceva che quella
fosse la sirena di cui aveva tanto parlato. La principessa del regno di
Clow.
"Guardie, cercatelo e portatelo qua"
"La nave è pronta, signore"
"Perfetto, andiamo" si
sistemò il mantello con il marchio della famiglia, pronto per
uscire in mare e cercare quel ribelle di Syaoran e per poter - finalmente - conquistare una volta per tutte il mondo marino.
Dopo svariate ricerche aveva individuato con precisione il punto in cui
era situato il regno di Clow: aveva radunato i maghi più forti
del mondo per vincere in questa impresa e per niente al mondo si
sarebbe tirato indietro.
Da solo aveva la forza di venti maghi.
Si imbarcò, controllando la calma piatta del mare. Il sole
splendeva alto nel cielo quel giorno, ma qualcosa nell'aria
preannunciava una tempesta.
Sorrise, quel giorno tutto sarebbe giunto alla fine.
"Sta arrivando" aveva detto
tranquillamente la strega mentre accompagnava Syaoran, delle guardie li
avevano trovati senza però attaccarli.
"Chi?"
"Tuo padre" l'espressione di Syaoran cambiò "Lui non è mio padre" proferì severo, avanzando veloce.
Arrivato a palazzo le guardie gli fecero strada fino alla stanza del
trono dove ad attenderlo c'erano due figure a lui familiari
accompagnate da Sakura e re Touya.
"Oh, Syaoran, stai bene!" aveva esclamato la giovane andandogli incontro e abbracciandolo, imbarazzandolo per quell'improvvisa esternazione di affetto.
"Io so che non sei come lui, io ti credo"
"Lui sta arrivando" aveva
proferito ad alta voce, ringraziando con lo sguardo Sakura guardandola
negli occhi. Quel verde riusciva a trasmettergli tranquillità.
"Cosa?" chiese il re, avvicinandosi al giovane.
"Sta arrivando, vuole impadronirsi di questo mondo"
"Dobbiamo allertare tutti, subito"
"Io ho un'idea, lasciate fare a me" proferì Syaoran sorridendo.
"E' qui" la voce dura
dell'uomo allertò gli altri, l'ancora venne gettata mentre i
maghi si unirono in cerchio, iniziando a pronunciare le parole magiche
che servivano ad aprirgli la strada per Clow.
"Fermo, Fei Wang Reed" una
voce, alta, rimbombò attirando l'attenzione del mago. Si sporse
notando la minuscola figura di Syora, sogghignò "Syaoran, bentornato"
"Non sono qui per te, sono qui per fermarti"
"E sentiamo, come faresti?" Syaoran alzò il braccio mostrando un ciondolo.
"Con un ciondolo?" e rise,
tanto, di gusto seguito a ruota dagli altri maghi. Un sorriso si
allargò sul viso del giovane che, spinto dal basso da qualcuno,
si ritrovò verso l'alto.
Il ciondolo venne rotto del tutto, sprigionando una luce accecate,
insieme ai ricordi Syaoran tornò alla sua forma umana
accompagnato dalla sua katana.
"Raitei Shourai!" un fulmine
si abbatté sull'imbarcazione, facendola andare a fuoco mentre i
maghi si gettavano in mare per salvarsi, incuranti che ad attenderli ci
fossero altre sirene.
Solo Fei Wang rimase lì, di fronte a Syaoran che gli puntava contro l'arma.
"Quindi ti ribelli a me, ragazzino?!" la voce altera dell'uomo fece sorridere il giovane che, con un gesto fluido - quasi come fosse una danza- si avvicnò all'uomo puntandogli l'arma alla gola.
"Un solo passo falso e sei morto"
"Se muoio qui, morirai con me"
"Non credo proprio" la voce di Fay lo interruppe mentre con le dita segnava vari caratteri magici che imprigionarono Fei Wang al loro interno.
"Adesso, Strega" un altro
ciondolo venne estratto dalla tasca di Syaoran che, allontanandosi di
qualche passo pronunciò le stesse parole della strega. Quasi
come fosse una cantilena, il ciondolo inizò a brillare lucente
grazie ad essa.
Un vento forte si alzò, investendoli, alimentando le fiamme che stavano portando a fondo la nave.
"Ritornerò" fu l'ultima parola del mago che, così come i ricordi di Syaoran, venne imprigionato all'interno del ciondolo.
Tutto era finito.
Tutto era finito e Syaoran e Sakura lo sapevano bene.
Quel giorno di poche settimane prima non era finita solo la prigionia
del giovane, ma si era arrivati anche alla conclusione di un flebile
amore che i due stavano facendo crescere, anche se inconsapevolmente,
nei loro cuori.
"Quindi da adesso le nostre strade si divideranno?"
la domanda di Sakura aveva messo una gran tristezza al giovane Syaoran, non
aveva pensato a quell'inconveniente. Dovevano allontanarsi, per
proteggere il mondo marino dal mondo umano. In modo inevitabile.
Le loro strade si sarebbero divise: lei sarebbe tornata nel suo regno mentre Syaoran avrebbe viaggiato per il mondo.
"Penso proprio di sì, anche se il solo pensiero mi strazia"
un sorriso amaro si aprì sul viso di entrambi alle parole di lui
e, con estrema tristezza, ammiravano il tramonto sul mare. L'ultimo che
avrebbero visto insieme.
"Tornerai, qualche volta?" la domanda pura, semplice, di Sakura lo fece sorridere mentre gli ultimi raggi di quel tiepido sole gli sfioravano il volto.
"Sì, ma non so quando. E tu, mi aspetterai?"
"Sempre" e, con un tiepido
abbraccio e qualche lacrima a coprire i visi di entrambi, i due si
divisero, ma con la promessa di rivedersi, un giorno.
|