Titolo: Demonheart - intro
Parte: 1/?
Fandom: Tsubasa reservoir Chronicle
Rating: Genere:
drammatico, romantico,
fantasy/fantascienza, angst, song-fic
Personaggi: Kurogane, Fay, Gantai
(benda-man XD), Kuroparents.. eventuali aggiunte in itinere
Summary:
in uno degli innumerevoli pianeti dell'universo, vive la gente del
pacifico regno di Suwa, dove un'antica leggenda parla di una minaccia
proveniente dalle stelle... nel frattempo, ancora lontana tra le
stelle, vola la Cometa Nera..
Disclaimer: Tsubasa Reservoir
Chronicle appartiene alle Clamp, Prophet of the
Last Eclipse a Luca Turilli. Io cucio insieme i pezzi.
Note:
amo alla follia il CD "Prophet of the Last Eclipse" di Luca Turilli* .
Era il 4 giugno quando, ascoltando la canzone "Demonheart", mi sono
detta che era Kurofay. Poi mi sono auto convinta che non avrei dovuto
scrivere una fic a proposito. In seguito, Neera aka Reiko in EFP mi ha consigialto di
andare a vedere "Outlander". Io sono andata a vederlo. E alla fine ho
cominciato a scriverla.
*= Luca
Turilli è il chitarrista dei Rhapsody of Fire. Fa anche
altri CD con
una band sua. "Prophet" è una sorta di saga
fantascientifica, dove ogni
canzone (come genere, siamo sull'epic metal) è un capitolo
della
storia. Ho cambiato alcune cose, pur attenendomi alla trama generale,
ovviamente i nomi cambiano (Arkan diventa
Kurogane e Sania è Fay, ecc). Ascoltate qualcosa di suo, se
non lo conoscete..magari non questo, o vi spoilerate la storia.
Commenti:
shonen-ai, AU, angst, sangue e morte e catastrofi (NB: questa storia
NON parla di alieni che attaccano il nostro pianeta Terra
ù_ù)
INTRO I.
WAR OF THE UNIVERSE
*ascoltatela qui*
There between two astral worldsm lie dark seeds of eternal war
far beyond the silent holw where meteors paint a crystal storm
Through the eons without space where swallowed is the concept: time
Systems burning and colliding form the chaos, dark and light
Black holes, comets, blazing thunders... Fragments of the divine born
Parallax of suns create geometry of moons unborn
Spread the knowledge of the creatures between curious there and not
Comets' riders, astral fighters, heroes of celestral shores
War of the universe, of cosmic energies
Of phantoms riding, the genesis of all
Sons of the universe, forever fighting,
Through every age, condemned to face this long holy war.
***
Provate
ad alzare gli occhi al cielo durante la notte, quando gli ultimi raggi
del vostro sole hanno svuotato l’atmosfera della loro luce e
del loro
prezioso calore, riparo confortevole dalle tenebre e dai freddi
bagliori dell’universo.
Quello che vi appare, è un chiarore tenue –
come un baluginio di diamanti – che proviene dalle
più remote e
disperse zone dell’immensa volta celeste.
Lo spazio è gelido e
silenzioso, eppure zeppo di enormi masse di materia, la cui combustione
sprigiona temperature ed energie difficilmente concepibili.
Intorno
alle supernove ed alle loro fiamme che tutto inghiottono, ruotano
lentamente pianeti deformi e sciami di asteroidi, mentre enormi
proiettili di ghiaccio e pietra vagano senza sosta fra le stesse, fino
ad incontrare un ostacolo abbastanza possente da fermare la loro corsa.
Non è un luogo ospitale, l’universo.
Eppure,
anche nei più remoti spazi siderali, può accadere
che una combinazione
incredibilmente favorevole di caso e leggi fisiche faccia incontrare
uno di quei pianeti freddi e bui con la luce di una stella, e che
questo pianeta, da brullo e inanimato, germogli di vita, fecondato dai
raggi del suo sole.
Tutto ciò può essere chiamato miracolo, caso,
probabilità o destino.
***
Districandosi
tra i detriti dello spazio, e intersecando la sua rotta alle orbite
ellittiche di centinaia di mondi sterili ed inquieti che danzano
attorno alle stelle, avanza una navicella di metallo scuro. Quello che
ha dato inizio al viaggio della nave spaziale non è il caso,
ma la
volontà. La volontà di proseguire una guerra
iniziata in tempi remoti,
e non ancora terminata.
La sua meta è lontana, ed il suo
equipaggio, composto da un solo membro, giace addormentato, pronto a
risvegliarsi solo nel momento in cui la Cometa Nera non lo
avrà portato
a destinazione.
INTRO II.
RIDER OF THE ASTRAL FIRE
*ascoltatela qui*
There between the eight suns, right before the system Hazor
shines the silent planet, Alkor Zephyr is its name
Surface made of magma, of wide oceans and volcanos
middle dusty regions where no trace of life is found
From the space an ancient secret soon will mark this old world
In the southern region live the people of Iraklia
descendants of peaceful ancient dynasty of Lor
Between these a warrior destined to become the victim
Victim of a prophecy now lost between the stars
He will be the astral rider prophecy's new fighter
From the dust of a time now forgotten, will come the destroyer of
worlds,
As the legend of the ancients Revealed with its words
It will come from the bloody dimension Where death is a present from God
He’ll face the sacrificed one, The rider who owns,
Who owns… the astral fire!
***
Ai
bordi della galassia c’era un sistema di otto soli, legati e
separati
allo stesso tempo nel reticolo cangiante e geometrico costituito dai
corpi celesti dell’universo.
Da qualche parte, intorno ad uno di
essi, seguendo obbedientemente il tracciato dell’orbita
impostagli
dalle invisibili catene della forza di gravità, marciava un
piccolo
pianeta, Alkor Zephyr.
La superficie era avvolta da un’atmosfera
turbinante di vapori e polveri immesse dalle eruzioni dei grandi
vulcani, mentre al di sotto scintillavano vaste distese oceaniche, un
contorno zaffiro per le ampie zone desertiche situate intorno
all’equatore.
Ma nell’emisfero meridionale, al di sotto delle
sterili ed inabitabili distese di sabbia, si allungava un continente
bruno e verde, punteggiato di catene montuose innevate, la cui vista
dallo spazio era spesso oscurata da gruppi di candide nubi.
***
Ai
piedi di una di quelle catene montuose sorgeva il regno di Suwa. Era un
regno abitato da una stirpe pacifica - l’esercito che
possedeva,
comandato dal sovrano, aveva come unico compito quello di respingere le
incursioni dei nomadi che provenivano da oltre le montagne. Ma non era
mai stato utilizzato per intraprendere alcuna azione offensiva nei
confronti dei paesi vicini.
Le guerre che in passato avevano segnato
quel mondo avevano fatto diminuire la popolazione in maniera
consistente, ma se non altro avevano anche accresciuto accortezza e
buon senso nei sopravvissuti.
C’era un’unica ombra ad oscurare i
giorni di pace e relativo benessere del regno, ed era quella generata
dalle parole di un’antica profezia.
“Dalla polvere di un tempo ormai dimenticato,
verrà il distruttore di mondi –
Verrà dalla dimensione del sangue
Dove la morte è un dono degli dei
Ed affronterà la vittima sacrificale –
Il cavaliere che domina il fuoco delle stelle” (*)
Una profezia il cui destinatario, tra gli abitanti del paese di Suwa,
era già venuto al mondo.
Il
cavaliere del fuoco astrale, destinato ad affrontare
quell’incombente
minaccia, era già nato. Aveva poco più di
vent’anni, ed era figlio dei
signori del regno. Il suo nome era Kurogane Suwa.
*next
track: Dark Comet's Reign*
*= traduzione libera del ritornello della canzone
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