Capitolo
uno
Solita mattinata,solito
posto a tavola,solita tazza di caffé... Anche quel giorno
non si preannunciava ricco di novità interessanti
all'orizzonte che avrebbero potuto scacciare la monotonia in qui
Quistis Trepe era sprofondata.Ce l'aveva fatta a ricaderci dentro
un'altra volta. Benché avesse abbandonato definitivamente il
ruolo di insegnante la sua vita non aveva preso una svolta migliore
come aveva sperato accadesse. A coronare il tutto i suoi amici erano
partiti in missione da una settimana e le giornate al Garden erano
diventate vuote e noiose come non lo erano mai state prima d'ora.
La SeeD
sospirò esasperata;sulle spalle portava il peso di tanti
sacrifici e di una vita vissuta a lottare per guadagnare qualche misera
soddisfazione. I vent'anni che aveva li portava solo di fatto,era una
donna adulta e intelligente,capace di varcare linee sottili che nemmeno
uno psicologo avrebbe potuto intravedere nella mente delle persone.
Tuttavia le sue
brillanti doti non erano ancora riuscite ad emergere nel loro massimo
splendore.
Quistis non sopportava
l'idea di non avere nulla da fare,iniziava a pensare troppo e l'ansia e
il nervosismo si impadronivano di lei;quando era impegnata invece quel
flusso di emozioni preoccupanti finiva in secondo piano per lasciare
spazio al dovere.
Perché Cid
non l'aveva ancora mandata in missione? Perché la faceva
rimanere con le mani in mano così a lungo?
Scostò una
ciocca di capelli dal viso,si alzò e si diresse fuori dalla
mensa;avrebbe vagato per il Garden senza una meta anche quel giorno.
Ogni tanto qualche
studente la incrociava lungo il cammino e la osservava intimorito,con
soggezione, e poi tirava dritto.
L'aura austera di
Quistis manteneva la gente a debita distanza,era una di quelle persone
con cui nessuno avrebbe voluto avere problemi.
A farle compagnia nel
corridoio c'erano il rumore dei suoi tacchi che battevano a terra e la
solitudine.
In quel momento la voce
chiara e autoritaria del preside risuonò nell'intero
edificio:era il richiamo che la SeeD aspettava e sognava da tempo.
-SeeD Quistis Trepe
è desiderata in presidenza. Ripeto: SeeD Quistis Trepe
è desiderata in presidenza.-
Quelle parole furono
musica per le sue orecchie. Finalmente avrebbe avuto da lavorare.
Si diresse
immediatamente nell'ufficio al terzo piano e quanto varcò la
porta trovò ad aspettarla Cid Kramer in tutta la sua
compostezza,pronto a comunicarle il motivo per cui l'aveva convocata.
-Buongiorno
Quistis.-esordì con tono confidenziale; da quando avevano
sconfitto la strega Artemisia il preside riservava un trattamento
speciale a lei e ai suoi compagni,era più spontaneo nel
parlare e ogni tanto aveva voglia di scambiare due chiacchiere con
loro.
-Buongiorno
preside.-rispose educatamente la ragazza.
-E' tempo di una nuova
missione anche per te. Sei diretta a Galbadia.-
-Non vedo l'ora.-
-La tua prontezza e la
tua disponibilità nell'accettare una missione sono
ammirevoli;ti rendono una delle migliori SeeD del Garden. Apprezzo
molte queste tue qualità.
-La ringrazio.-
-Iniziamo dal principio.
Un ricchissimo imprenditore di Timber è stato rapito da
un'organizzazione di ribelli contrari alla resa d'indipendenza della
città. Questi hanno richiesto un enorme riscatto in
denaro,una cifra di circa un milione di guil. Ma niente
panico,pretendono più di quanto valgono loro
stessi,perciò ho pensato che per porre fine alla questione
basti il tuo intervento con il supporto di un'altro SeeD.-
-Cosa sperano di
ottenere nel caso dovessero riuscire nel loro intento,visto che non
accettano l'indipendenza di Timber?- domandò Quistis.
-Vogliono comprare il
potere dell'esercito. Ma non ce la faranno mai. Hanno davvero poche
possibilità.-sorrise il preside.
-Chi mi
affiancherà nella missione?-chiese la giovane SeeD.
-Seifer Almasy.-
Quelle parole
semplici,pronunciate tranquillamente,con tono impassibile.
"Grandioso."
pensò Quistis sarcasticamente. "Ci mancava solo questa."
*~*~*~*~*
Il sole filtrava i raggi attraverso i finestrini chiusi, il calore
avrebbe potuto far scaturire un incendio e l'aria era irrespirabile.
Come se non bastasse il bambino dello scomparto accanto al loro
piangeva ininterrottamente,senza avere la minima intenzione di dare un
attimo di pace alle sue corde vocali e all'intero carico di passeggeri
asfissiati a bordo del treno.
-Piccola carogna maledetta! Odio i bambini...-abbaiò
Seifer,ogni singolo muscolo del suo corpo teso per il nervosismo,mentre
cercava di restare seduto senza perdere il controllo...Cosa alquanto
ardua considerando il suo carattere irascibile pronto a fare
scintille.
Quistis non vedeva l'ora di scendere dal treno,non ce la faceva
più a sopportare l'afa. Per distrarsi cercava di ignorare il
fatto che Seifer fosse seduto di fronte a lei e che stesse
imprecando esasperato a causa del
continuo,fastidioso,irritante,frignare.
-Ma non sono capaci di farlo smettere!? Basta non ce la
faccio più!!-ruggì il Gunblader
prendendosi la testa fra le mani.
La giovane SeeD si accorse che il suo compagno di missione stava
iniziando a tremare in modo inquietante,ma preferì
continuare a ignorarlo per mantenere quel briciolo di
tranquillità rimastale che stava cercando disperatamente di
conservare lungo il viaggio.
-Ora vado a dirgliene quattro!-
-Dove credi di andare?-lo riprese immediatamente Quistis,quando vide
Seifer alzarsi in piedi furibondo.- Non ho intenzione di mandare tutto
all'aria perché tu non riesci a portare pazienza,chiaro?
Siediti e fai finta che sia tutto nella tua immaginazione. Abbiamo una
missione da compiere.-
Facile a dirsi,mentre lo diceva non ne era convinta nemmeno lei
stessa;i lamenti incessanti si facevano sempre più alti.
-Ma che belle parole cara maestra. Come sempre ha ragione lei.
Dopotutto cosa ci vuole ad ignorare una cornacchia che strilla da
quaranta minuti mentre questa fresca brezza primaverile ci solletica il
viso?!-ribatté Seifer sarcastico,sputando qualche goccia di
veleno nelle sue parole per sfogare la rabbia.
Quistis sapeva che non erano rivolte direttamente a lei,così
si concentrò a fissare fuori dal finestrino in cerca di
alcuni particolari nel cielo che avrebbero potuto esserle sfuggiti.
Seifer tornò a sedersi,infastidito per non aver ricevuto una
risposta, e si tappò le orecchie con le mani.
Mancava poco per arrivare a destinazione. Quistis ripassò
mentalmente il piano: una volta giunti alla stazione,lei e Seifer
avrebbero trovato un signore con un paio di occhiali da sole e una
camicia rossa ad aspettarli. Questi li avrebbe scortati nel deserto con
una macchina e avrebbe fornito loro dei vestiti e un borsone pieno di
soldi falsi. Fingendosi marito e moglie,nonché parenti
dell'imprenditore, i due SeeD avrebbero dovuto raggiungere la base e
chiedere il riscatto. In caso di fallimento del piano e
cattura,sarebbero dovuti evadere contando solo sulle loro
capacità;una volta fuggiti l'intero esercito armato di
Timber li avrebbe aspettati fuori per chiedere ai nemici di arrendersi.
Venire catturati era un rischio,ma Cid aveva garantito a Quistis che i
loro nemici non erano degli esperti,perciò non avrebbero
avuto problemi. Dopotutto il lavoro dei SeeD era quello: mettere a
repentaglio la loro vita per la salvezza di quella altrui. Ormai
c'erano abituati.
Finalmente il treno iniziò a rallentare. Quistis e Seifer
tirarono un sospiro di sollievo,l'incubo era finito.
Furono i primi a scendere,anche perché se avessero
aspettato,il Gunblader si sarebbe avventano sul bambino frignante.
-Elis,Ian! Che gioia rivedervi!-esclamò un uomo che subito
venne loro incontro a braccia aperte.
Quistis e Seifer riconobbero il tizio dagli occhiali e la camicia rossa.
-Piacere nostro!- lo abbracciò la giovane SeeD recitando
bene la sua parte.
Seifer gli strinse la mano riluttante.
-Venite,vi porto a casa mia. Sono tutti così felici di
rivedervi!-continuò l'altro.
Quistis e Seifer lo seguirono senza farselo ripetere due volte,quando
raggiunsero la macchina e si accomodarono a sedere iniziò il
dialogo.
-Mi chiamo Farx,lieto di conoscervi soldati di Cid. Sono il fratello di
Byron,l'imprenditore rapito.-
-Il mio nome non ha importanza. Lei invece è la cara
maestrina Quistis.-rispose Seifer stravaccandosi nel modo
più comodo che poteva sul sedile.
-Da quanto tempo hanno rapito suo fratello?-domandò
Quistis,ignorando completamente e ancora una volta il suo finto-marito.
-Da quattro giorni. Mi hanno minacciato di morte nel caso in cui avessi
avvertito l'esercito. Che idioti...se sperano di ottenere quello che
vogliono in questo modo si sbagliano di grosso.-
L'auto sfrecciava in direzione del deserto.
-So che siete molto bravi a fare il vostro lavoro,per questo
ho chiesto il vostro aiuto:conto su di voi. I vostri vestiti sono in
quella borsa ai vostri piedi,indossateli.-
Seifer prese la borsa ed estrasse un paio di pantaloni e una
maglietta,una gonna e una camicetta e due paia di scarpe da ginnastica.
-Non mi metterò mai questa roba anonima!-protestò
quando prese in mano la maglietta.
Quistis lo fulminò con lo sguardo:non era la situazione
più adatta per lamentarsi del vestiario a loro
disposizione;Seifer non poteva certo presentarsi al nemico con indosso
il mantello da capo del mondo.
Pochi minuti dopo Farx fermò la macchina.
-Qui vi devo lasciare. Ricordate: l'esercito di Timber
arriverà e si apposterà nelle vicinanze tra
un'ora. Quando uscirete interverrà a prescindere dall'esito
del piano.-spiegò Farx in modo chiaro; era determinato a
riavere indietro suo fratello sano e salvo.
-La ringrazio.-rispose Quistis,presi gli indumenti e chinatasi dietro
la macchina per cambiarsi.
-Come siamo schizzinosi,facciamo tutto quanto in privato eh?Non ti
salto mica addosso...-commentò Seifer.
-Non si sa mai.-replicò Quistis mentre si spogliava
velocemente.
-Ma per chi mi hai preso? Per un maniaco? Io salto addosso ad una solo
se so che ha delle belle cose da farmi vedere,ma dato che l'unica cosa
nuda di te che ho visto è la faccia,non credo tu corra
questo rischio.-
Questa volta il Gunblader aveva toccato un nervo scoperto; lo
poté capire quando sentì che Quistis aveva smesso
di trafficare con la camicetta. Finalmente era riuscito a farsi notare.
La missione sarebbe stata noiosa,perciò doveva trovare
qualcosa di più interessante da fare: stuzzicare Quistis
rientrava in cima alla lista.
Eppure la giovane donna non gli rispose,con sua crescente irritazione.
Farx prese un'altra borsa,decisamente più grande della
prima,da sotto il suo sedile e la porse a Seifer.
-Qua dentro ci sono i soldi falsi.-
Seifer aprì e controllò.
-Fossero veri,li prenderei in questo istante e scapperei con la mia
mogliettina per darmi alla pazza gioia.- fu il suo commento malizioso.
Quistis sentì un leggero calore salirle alle guance.
-Io sono pronta.-dichiarò rimettendosi in piedi.
Il Gunblader la scrutò attentamente dalla testa ai
piedi,senza farsi tanti problemi; per un po' sembrò che
stesse osservando un programma alla tivù,poi
parlò.
- Il verde ti dona molto...santo Hyne!-
I suoi pensieri in quel momento non dovevano essere molto casti,a
giudicare dal ghigno sghembo comparso sul suo volto.
-Muoviti.- fu la risposta spiccia e distaccata di Quistis.
-Ai suoi ordini maestà-
Seifer si tolse il mantello di un bianco sporco gettandolo a terra e
senza tante cerimonie si cavò la canottiera davanti a Farx e
a un'imbarazzata Quistis,che distolse subito lo sguardo rivolgendolo al
cielo.
Il Gunblader era compiaciuto,i suoi pettorali scolpiti facevano sempre
il loro effetto.
Farx osservò prima lui,poi lei, e un sorriso divertito
increspò le sue labbra.
-Buona fortuna ragazzi.- e con queste parole montò in
macchina e li lasciò nel deserto.
*~*~*~*~*
-Ehi Terry,guarda qui. Il radar segnala due presenze nelle vicinanze
del nostro covo.- dichiarò uno dei rapitori al suo compagno.
-Interessante. Mandiamo subito qualcuno a controllare.-rispose lui.
-Forse è quell'idiota che abbiamo minacciato la volta
scorsa. Se ci porta i soldi siamo davvero fortunati.-
-Non ti eccitare troppo. Sembra che non sia solo...-constatò
Terry,avvicinatosi per vedere con i suoi occhi i due puntini rossi in
avvicinamento.
*~*~*~*~*
-Che noia! Spero di riuscire a divertirmi contro quel paio di
briganti.-esordì Seifer mentre lui e Quistis camminavano
sulla sabbia bollente.
-Rilassati. Non sarà necessario farli fuori,se tutto va
bene.- lo avvertì la sua compagna.
-E questo chi lo dice?-
-Lo dice il caposquadra.-
- E se io non ti ascoltassi?-
-Te la farei pagare cara,è una promessa.-
- Adoro quando mi minacci.-
-Vuoi camminare in silenzio?-sbottò Quistis irritata.
Bastava sentirlo parlare per capire come mai la ragazza era stata
nominata caposquadra al suo posto.
- Sarai anche un bel tipino,specialmente in un raro caso come questo in
cui ti vedo vestita decentemente...-continuò Seifer- ma come
sei noiosa! Insomma,di qualcosa.-
Quistis sospirò.
-Non c'è niente che io ti debba raccontare...- mentre lo
diceva sembrava sincera.
Seifer si zittì e prese a rallentare,rimanendo al passo
dietro la caposquadra.
Con gioia capì di aver trovato un passatempo ancor
più interessante: la corta gonna di Quistis,ad ogni suo
passo,metteva in mostra le sue belle gambe e Seifer non riusciva a
staccare gli occhi di dosso dal suo fondoschiena. Ora che la
vedeva,doveva ammettere che la cara maestra era veramente ben fatta.
-Siamo quasi arrivati. La vedi quella piccola base laggiù?-
-Seifer?-
-Ma cosa stai guardando?-
L'ultima domanda infastidita di Quistis lo risvegliò dalla
sua contemplazione. La ragazza si era fermata e voltata,teneva le
braccia incrociate e lo guardava con un sguardo penetrante e omicida.
-Complimenti maestra. Vedo che ha un bel personale.-
Che pervertito... Non risparmiava le sue calde battutine a qualunque
donna gli si trovasse accanto.
Quistis lanciò fiamme dagli occhi.
-Vai avanti tu.-
-Peccato...-
-SEIFER!-
-Agli ordini caposquadra!...- Seifer scattò sull'attenti
ghignando e riprese a camminare.
*~*~*~*~*
-Sono un maschio e una femmina.-
-Hanno una borsa.-
-Ottimo.-
Terry osservò i due individui che avanzavano verso di loro:
un giovane muscoloso dai capelli biondi,con indosso una maglietta
bianca e dei jeans, e una ragazza con una gonna e una camicetta
verde,molto attraente.
-Chi siete?-domandò quando finalmente si trovarono tutti
faccia a faccia.
-Siamo Elis e Ian,io sono la cugina di Byron.-rispose Quistis
aggrappandosi a un braccio di Seifer e fingendosi intimorita dagli
uomini.
-Cugina eh?-
-Esatto. Abbiamo portato i soldi...- insistette la giovane SeeD.
-Lui chi è?-
-E' mio marito.-
-Bene,dacci i soldi.-ordinò uno dei tre uomini armati di
fucile,rivolgendosi a Seifer.
Il Gunblader eseguì e gettò loro la borsa.
-E così volete chiedere il riscatto dell'imprenditore,dico
bene?-
-Sei forse sordo?-intervenne Seifer.
Quistis gli strinse più forte che poté il
braccio,senza dare nell'occhio.
Terry ghignò.
-Quindi...fatemi pensare...Voi venite qui disarmati e mi portare un
milione di guil: in cambio chiedete solo che io liberi quell'idiota
ciccione?-
-Cosa vuoi di più?-
-Sono soldi veri!-esclamò il tizio che aveva aperto la borsa.
Incredibile...O Farx aveva fatto un ottimo lavoro,o queste persone
erano veramente degli imbecilli...
-Wow...vedo che la cuginetta e il maritino ci hanno fatto un bel
regalo. Però,sapete...catturarvi non mi costa
niente,considerando la situazione.-
Seifer ringhiò minaccioso.
-Buono cagnolone... Se si presentasse un'altra cugina a portarci un
milione di guil per chiedere il vostro riscatto,credo che
varrebbe proprio la pena di tenervi con noi.- dichiarò Terry.
-Specialmente...se fosse una cugina sexy come te...-mormorò
caldamente avvicinandosi a Quistis e posando una mano sul suo
fondoschiena.
Quistis trasalì disgustata cercando di non perdere il
controllo,non doveva dimenticare che tre uomini tenevano i fucili
puntati su di loro.
Seifer però non resistette e tirò una testata al
molestatore.
Rumore di uno sparo.
-Seifer!!-
-Taci donnetta. Non avevi detto che tuo marito si chiamava Ian?- la
immobilizzò da dietro uno di loro.
Quistis fissò spaventata la macchia scura che si allargava
sul petto di Seifer.
-Brutto figlio di puttana...-mormorò Terry tirandogli un
calcio allo stomaco.
Seifer sputò sangue dalla bocca e si mise una mano sul
petto,piegato in due per il dolore.
-BASTA!-
Fu l'ultima parola che Quistis riuscì a
dire,finché non sentì l'eco di un colpo violento
sulla sua testa e poi...il nero.
*~*~*~*~*
Si risvegliò in una stanza buia,a contatto col duro
pavimento incrostato di sporcizia. La testa le pulsava
violentemente,era come se un martello stesse bussando
insistentemente al suo cranio. Tremante si aggrappò con le
unghie al terreno e cercò di rimettersi in piedi. Subito
barcollò e sentì le stelle.
Si accasciò con l'affanno contro la parete. L'aria puzzava
di marcio e di chiuso.
Nonostante la botta che le avevano dato in testa e l'offuscamento che
essa le aveva provocato alla vista,Quistis si accorse che non c'erano
finestre.
Capì di essere finita sottoterra.
Oltre le sbarre si vedeva un corridoio illuminato da una fioca luce
bluastra emanata da una lampadina appesa al muro.
Di fronte alla sua cella,ce n'era un'altra e dentro stava un ragazzo
seduto contro la parete esattamente come lei,che la fissava.
-Seifer..-
-Ben svegliata...- mormorò lui con voce bassa.
Quistis accennò un sorriso,in quella circostanza la battuta
era suonata incredibilmente divertente.
Seifer ghignò,era il suo modo di dimostrarsi partecipe del
suo piccolo attimo di ilarità.
-Stai bene?-
-Si,circa.-rispose Quistis.-E tu?-
-Mi hanno tolto il proiettile e bendato la ferita,quegli idioti! Sono
solo stanco...-rispose Seifer.
-Hanno preso le nostre armi...-iniziò Quistis,poi si
bloccò incerta:potevano esserci delle telecamere nascoste.
Ma le pareti erano completamente spoglie e la ragazza non
notò nulla di sospetto.
-Tu-sai-chi avrà fatto in tempo ad avvisare il
Tu-sai-cosa.Hanno semplicemente perso.- in ogni caso preferì
restare vaga nell'uso delle parole.
Seifer la guardò sconcertato: -Sicura di non aver preso
qualche botta in testa ultimamente?-
-Ah-ah,molto divertente.-
Quistis aveva voglia di farla pagare all'uomo che l'aveva colpita
così violentemente.
-Lui dorme ancora.- la informò Seifer.
La ragazza per un attimo non capì,poi guardò alla
sua sinistra e si accorse di un dettaglio che non aveva notato prima.
Nella terza cella stava un uomo grasso disteso sul pavimento.
-Tu pensa,ci troviamo qua dentro per colpa di quel ciccione.-
ringhiò Seifer passandosi una mano tra i capelli.
Quistis lo osservò per un po'; vederlo arrabbiato...la
divertiva. Sospirò e si rannicchiò di nuovo a
terra.
-Che noia...Cosa posso fare chiuso qua dentro come un ratto?-
-Dormi.- suggerì Quistis mentre cercava di sistemarsi nella
maniera più comoda che il pavimento le consentiva.
-Non dirmi...non hai voglia di parlare nemmeno adesso?-
-No,infatti. E' questione di pazienza e saremo fuori da qui.
Dopodichè ognuno per la sua strada come prima.-
Seifer rimase spiazzato da quella parole. E dire che aveva accettato la
missione solo perché...nah,in verità lo aveva
fatto perché aveva voglia di riguadagnarsi la fiducia di Cid
e del Garden,dimostrando che era pronto a mettersi a loro completa
disposizione in qualsiasi momento. Che andava a pensare? Il motivo era
quello e nessun'altro.
-Ti sei addormentata?-
-Si.-
Seifer ghignò ancora una volta. Lei non lo avrebbe mai
ammesso,ma spesso usava ironia nelle sue risposte.
-Non credevo si potesse rispondere a un domanda mentre si dorme...-
Silenzio tombale.
"Oh d'accordo!",si disse Seifer e si distese cercando a sua
volta di dormire.
Non sapeva di preciso quanto avesse dormito,ma di tempo ne era
passato,la cosa era certa.
-Finalmente uno di voi si è svegliato!- fece una voce,al
colmo della gioia.
Quistis si mise a sedere e si rivolse all'uomo attaccato alle sbarre
della sua cella: -Lei deve essere Byron.-
-Si,si! Esatto! E potrei sapere il suo nome signorina?-
-Elis.-rispose Quistis senza pensarci.
-Come mai tu e quel ragazzo vi trovate qui dentro?-
Quistis si alzò in piedi e si avvicinò al volto
del prigioniero fino a poterne udire il respiro.
-Siamo i SeeD incaricati da suo fratello di salvarla.-
sussurrò.
Gli occhi verdi di Byron si illuminarono per un istante,poi tornarono
spenti come prima.
-Mi dispiace...per quello che vi è successo.-
-Non si preoccupi. Abbiamo un piano.-tagliò corto Quistis.
-Io,lei e quel ragazzo usciremo vivi da qui,glielo
prometto.-cercò poi di incoraggiarlo.
Byron sospirò.
In quel momento la porta sulla destra del corridoio si
spalancò.
Seifer,che stava ancora dormendo scattò a sedere.
Due uomini,uno dei quali era quello che aveva colpito Quistis,entrarono
nella stanza con dei piatti in mano. Dietro di loro stava uno col
fucile.
"Dannazione! Se sono armati non possiamo colpirli..." pensò
la ragazza.
Seifer le lanciò un'occhiata d'intesa da oltre le sbarre.
-E' l'ora della pappa miei cari.- l'uomo dai capelli neri si
chinò e fece passare un piatto di cibo nella cella di
Quistis e Byron.
-Quasi dimenticavo...Il vostro sporco trucchetto non ha
funzionato:sappiamo che i soldi erano falsi- dichiarò l'uomo
dai capelli neri.-Perciò,o ci direte chi siete o saremo
costretti ad usare le maniere forti.-
-Non fate loro del male,ve ne prego!-tentò Byron.
-Silenzio!- ruggì l'uomo armato.-Tu! Alzati,devi venire con
noi!- disse poi rivolto a Seifer,e aprì la sua cella.
-Oh finalmente,almeno mi sgranchisco un po' le gambe!- fece il
Gunblader impassibile.
-Non ti consiglio di far tanto lo spiritoso. Dovrai rispondere ad un
paio di domande,con le buone o con le cattive.-
Quistis rimase in silenzio, Seifer le passò davanti
guardandola intensamente e le rivolse il suo solito ghigno,per
rassicurarla,poi si fece condurre fuori dagli altri.
La porta si richiuse, la ragazza e Byron rimasero soli.
*~*~*~*~*
Quistis iniziava ad essere preoccupata per Seifer,non lo avevano
più riportato indietro. Scacciò il pensiero che
lo avessero potuto uccidere e cercò di ragionare.
-Sei preoccupata per lui,non è
così?-domandò Byron.
La giovane SeeD alzò il capo e lo guardò dritto
negli occhi;rifletté.
-E' normale...-
-E' tuo marito?-
-No.-
-E' il tuo ragazzo?-
-No!-
-Davvero?-
Silenzio.
-Mi devi scusare. Ero convinto che voi due steste insieme. Mi dispiace
di averti messa in imbarazzo.-
Quistis si accorse di essere diventata rossa,con sorpresa.
-Lui è un mio compagno SeeD...Non è
facile andarci d'accordo.- finì per dire.
-Ma hai visto come ti ha guardata prima che lo portassero
via?-insistette Byron.
Come l'aveva guardata? Come fa un compagno di missione quando non
può parlare ma vuole comunicare qualcosa,tutto qui...
-Dovresti mangiare,sai?-
Quistis rivolse uno sguardo nauseato al piatto. Era troppo agitata per
poter pensare al cibo.
-Mangi lei. Non ho fame.-
-Non se ne parla.-
Un rumore violento come di qualcosa che esplode fece sobbalzare
entrambi.
L'uomo dai capelli neri aveva aperto la porta trascinando Seifer dentro
la stanza.
Quistis rimase scioccata alla vista: il volto del gunblader era
sfigurato in una maschera di sangue e lividi.
L'aggressore con una mano prendeva a pugni la testa di Seifer,con
l'altra picchiava il fucile su di lui.
-Che cosa fai!?Smettila!!- implorò la ragazza.
Ma quello pareva sordo e continuava a picchiare violentemente il suo
prigioniero. Seifer strizzava gli occhi e stringeva i denti per non
gridare.
-Così lo uccidi!!- urlò Quistis,sempre
più sconvolta,era completamente bloccata.
Byron assisteva alla scena incapace di immettere un solo fiato.
-Tu! Rispondi alla mia domanda:ami quest'uomo?-
-Basta ti prego,basta!!-
Un colpo,un'altro colpo, un'altro colpa ancora...
-Seifer!!- la ragazza tirò fuori le braccia dalle
sbarre,cercando di raggiungerlo.
-Ti ho detto di rispondere! Ami quest'uomo?-
-Lascialo stare!-si disperò lei.
L'uomo tirò un forte calcio al gunblader e lo
mandò a sbattere contro le sbarre oltre cui stava Quistis.
La SeeD afferrò subito il suo compagno e gli
coprì il volto con le mani. Sentiva l'essere spregevole
continuare a colpire e dare pugni sulle sue braccia.
-Ah! Ti prego! Basta...AH!! SMETTILA!!-
Quistis si strinse con tutte le sue forze al corpo di Seifer,per
proteggerlo dai colpi. Sentì i polsi scricchiolare.
Scoppiò a piangere.
-AMI QUEST'UOMO!?-
-SI! LO AMO,SI! LO AMO!-singhiozzò la SeeD. Sentiva il
respiro debole e roco del gunblader,impastato di sangue in bocca,sulla
sua spalla,accanto al suo viso. L'unica cose che voleva fare era tener
stretto a se il SeeD e non lasciarlo più andare.
Dopo una interminabile eternità la porta
sbatté,il mostro era uscito.
Quistis pianse,pianse come non aveva mai fatto da piccola,pianse come
non era mai stata in grado di fare. Il sangue del suo compagno le aveva
bagnato le braccia e scorreva copioso sul pavimento. Non voleva aprire
gli occhi,aveva il terrore di vedere due mani calarsi su di lei per
colpire...Calarsi su di lei e su di Seifer...
Spazio dell'autrice:
Questa storia mi è venuta in un lampo di ispirazione. Spero
possiate leggerla e commentarla in tanti. Ho intenzione di dividerla in
due parti. A breve pubblicherò il seguito...sempre che
l'inizio vi abbia incuriosito. Starò a vedere ^^ Baci a tutti
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