Sette anni

di Daleko
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Sette anni

Sento ancora il tuo respiro,
quel respiro che in realtà io non ho mai
udito, o avvertito per esteso;
E ancora percepisco in qualche modo
quel flebile e lieve battito del tuo cuore,
singhiozzante in un singhiozzo più meschino.
Troppo o troppo poco, il tempo ch'è passato,
perch'io possa dimenticarmi di te, del tuo vago
esistere, o anche solo immaginare che tu sia
mai esistito?
Tu, tu che non hai nel tuo insieme inopinabile
sillaba finale, colore pastello da abbinare o anche solo
un abbraccio che sia uno.
Esistenza grama quella di chi ancora è costretto
a restare, e ricordare ogni giorno più che un altro
giorno è andato...

Ancora annaspo balbettando e insinuando amore,
ma amor di cosa, amor di chi? Amor andato, amor
distrutto, amor rifiuto e di rifiuto non
vissuto.
Non converrebbe forse alla mia anima, d'arrendersi
e contorcersi, di rinunciare anch'ella a sé e d'unirsi
alla tua?
Non converrebbe forse a me, di smettere quest'aria
che non sa di niente se non della tua
miserabile assenza?
In un battito mancato, doloroso, pesante ecco che
ancora, ti penso, ti amo e
balbetto.




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