IL MIO TUNNEL
Ci sono, ecco il mio tunnel. Fari spenti, macchina parcheggiata,
finestrino chiuso eppure qualcuno mi dice che questi giorni sono di
festa. Perché stai parcheggiato? Me lo domandi? Durante
questo periodo ho perso sempre tutto. I genitori che fuggono da lati
diversi, il lavoro che dura il tempo di pagare le bollette per poi
riuscire a metterle da parte sperando che in estate qualcuno chieda
cosa ci fa quell’uomo seduto in macchina con i fari spenti.
Fossi fortunato? Sarebbe un poliziotto che prima mi scambia per un
maniaco e poi mi multa perché non lo sono. Natale, capodanno
compleanno, e poi arriva la strega e lei mi porta via
l’amore, neanche con troppa delicatezza. Mi chiedi
perché me ne sto nella macchina? Dovresti chiedermi
perché possiedo ancora una macchina. Poi, suonano, apri e
lui è il tuo migliore amico ma ha la delicatezza di un
ippopotamo presentandosi con la sua nuova fidanzata. Ti chiede di
guardare le foto dell’estate e tu strabuzzi gli occhi. Sei il
migliore amico ma sei pure un vero cretino! Ah, già lo sai
quindi non cambia nulla. Fai vedere a una sconosciuta come stavi bene
al caldo e nel sole che splendeva nel cuore e lei è normale
che poi ti chieda dove sia quella bella donna che stava accanto a te.
L’amico le dice che non è il caso e tu lo guardi
ancora chiedendoti se il suo modus operandi è preciso o se
va proprio a “braccio”. Tu hai voluto vedere le
foto! Racconto sorridendo mentre piango dentro, non mostro la
verità della solitudine. È festa, siamo tutti
più buoni; io no, sono pure con un braccio al collo con il
gesso fresco perché questo è il mio periodo
d’oro per far cadere castelli come un mostro mitologico o per
abbattere i sogni come un demone affamato. Loro sorridono, sono felici,
scrivono i loro nomi sul mio gesso e salutano perché vanno a
saltare sulla pista. Ed io? Forse salto a letto, tanto nel mio tunnel
non transita nessuno e se qualcuno mi passa accanto non mi vede ma io
li vedo tutti; chi sommerso da luci stroboscopiche, chi da colori
vivaci dipinti da artisti ma anche chi parcheggia la sua macchina e
come me spegne i fari. Qualcuno mi ha detto di respirare aria come
fossi in montagna in modo che quella cappa di anidride carbonica che
diventa nebbia nel mio tunnel se ne vada. Cazzo! Io odio la montagna!
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