Salvare quello che è rimasto di te

di _Lola99_
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Capitolo 26: Il processo


- Il suo nome?

Alzo gli occhi dalle mie mani per la prima volta da quando il processo è iniziato. Le stesse mani ricoperte del sangue di Weasley non meno di un mese fa.

- Draco Lucius Malfoy

- Signor Malfoy, lei è stato accusato dell’omicidio di Ronald Weasley…

 

- Draco, sta ancora respirando?

- Non lo so Hermione. Io l’ho solo schiantato, ha battuto la testa e poi…

Hermione lentamente si stacca dalle mie braccia. Mi guarda negli occhi e so che in questo momento sta vedendo solo terrore.

Capisce

Mi prende il viso con le mani e sospira.

- Qualsiasi cosa tu abbia fatto, la risolveremo insieme. Tu mi hai solo protetto…

La sua voce roca dal pianto non riesce a tranquillizzarmi. La vedo asciugarsi le lacrime e voltarsi verso il corpo immobile del rosso.

E’ un medico, può aiutarlo…

Pone lentamente una mano sul suo collo e l’altra sul petto.

Ha gli occhi aperti e il suo colorito sta sbiadendo sempre di più.

Pochi secondi dal mio verdetto…

Lei si rialza e vedo la sua mano tremare.

- Hermione...

Lei si gira verso di me e capisco la risposta dai suoi occhi.

- Chiamo Harry

 

Ed eccolo li Potter.

Seduto qualche fila dietro di me.

Le ultime settimane sono state tremende e lui c’è sempre stato nonostante l’ultimo diverbio con Hermione in hotel…. nonostante abbia ucciso il suo migliore amico.

 

- Hermione, come fai ancora a guardarlo in faccia?!?

Stringo ancora di più le mie mani sulle orecchie.

Non voglio sentire i suoi insulti.

Sono un assassino.

Assassino.

Ho tolto la vita a qualcuno.

Come ho potuto farlo davvero?

- Harry, mi ha difeso. Mi voleva uccidere! Aveva cominciato a urlare, a stringere il mio braccio. Quando gli ho risposto male, ho smesso di riconoscerlo. I suoi occhi Harry… Dovevi vederli, sembrava una vera bestia.

La sento sedersi sulla sedia quasi come se la gravità si fosse aggiunta ai pesanti problemi e sofferenza già presenti.

- Lo stava pronunciando…

- Cosa?

- Avada Kedavra. C’era il lampo verde sulla punta della sua bacchetta

I singhiozzi cominciano a sentirsi e tutta la sua sicurezza sembra svanire.

- Io ho pensato davvero di morire… Se non fosse stato per Draco, la persona morta in quella camera sarei stata io.

Silenzio.

Sento un’altra sedia spostarsi e Potter che si siede.

- Devi chiamare gli Auror.

- Ho chiamato te…

- Io sono troppo coinvolto! Ron era il mio migliore amico, cavolo Hermione!

Ora anche Potter piange.

Da piccolo avrei dato tutti i miei averi pur di piegare Harry Potter in quel modo, ma ora…

- Ero spaventata Harry! Non sapevo cosa fare e sono venuta da te. Non era questo che volevi che facessi anni fa?

- Si, ma la situazione è completamente diversa. Ron è… Cosa vuoi che faccia Hermione? Coprire l’assassino del mio migliore amico?

Appena sento queste parole alzo lo sguardo e li guardo.

Seduti uno di fronte all’altro, discutendo sul miglior modo per tirarmi fuori dai guai. Entrambi con gli occhi rossi pieni di lacrime.

- E’ stato un incidente! Ti prego Harry non ti sto chiedendo di coprirlo, ma solo di dire la verità quando te la chiederanno.

Potter comincia a scuotere la testa e si copre gli occhi per non fare vedere le sue lacrime.

- Harry, me lo devi. Non hai detto la verità tanti anni fa su mio padre, ma ora c’è ben altro in pentola.

Hermione gli prende una mano e si guardano negli occhi.

- Io lo amo e lui l’ha fatto per proteggermi. Ti prego Harry, non provare rancore verso di lui. Dirai la verità?

 

Sposto lo sguardo di nuovo avanti e non riesco a sentire quello che effettivamente stanno dicendo gli Auror alla giuria e al giudice.

La mia mente continua a vagare tra i ricordi cercando di mettere un po’ di ordine.

 

- Se controllano la sua bacchetta vedranno solo uno schiantesimo.

- Ma quello ha ucciso un eroe che ha combattuto durante la Guerra al mio fianco e lui ha un passato che fa venire i brividi. Come faranno a credergli?

Vedo una chioma rossa muoversi e alzarsi dal divano.

Ginny Potter Weasley.

- Crederanno all’eroina del mondo magico. Parlerai tu Hermione al processo!

 

Cerco Ginevra tra il pubblico ed eccola lì di fianco a sua madre e suo padre che hanno perso un altro figlio a causa delle mie azioni.

I nostri sguardi si incrociano e lei mi fa un cenno di incoraggiamento.

 

- Ginny…

- No, Hermione tu sei l’unica testimone. Non puoi nasconderti questa volta!

Hermione si passa una mano tra i capelli e comincia a fare respiri profondi.

A causa mia, lei dovrà tornare nel mondo magico?

- Accetto le conseguenze delle mie azioni, ma Hermione non deve essere coinvolta.

Mi alzo in piedi e guardo negli occhi Potter.

- Lei non deve tornare nel mondo magico.

- Draco…

- Potter, non puoi permetterglielo. Lei potrebbe stare male di nuovo ed era felice nel mondo babbano.

- Stai parlando di me, Draco Malfoy,  e sei pregato di guardarmi quando lo fai.

Sospiro e incontro per la prima volta i suoi occhi dopo ore.

E’ doloroso guardarla dopo quello che ho fatto.

- Hermione, potrai tornare alla tua vita proprio come volevi…

- NO! Ora che ci sei di nuovo, non puoi chiedermi di tornare ad essere Catherine. Hai bisogno di me e i-io parlerò. Dirò a tutti la verità se questo servirà a tenerti fuori dai guai.

La vedo stringere gli occhi per poi alzarli al cielo, ma le lacrime continuano a scorrere velocemente lungo le guance.

La abbraccio forte.

Sta di nuovo sacrificando qualcosa per me e io non lo merito.

- Malfoy, ti aiuteremo… per Hermione

Mi libero parzialmente dalle braccia di Hermione e guardo Potter e la Weasley.

Annuisco.

Come fanno a non uccidermi? Ho distrutto un’altra parte della loro vita.

Ginevra si avvicina a noi sotto gli occhi preoccupati di Potter.

- So che è stato un incidente…

 

Lei passa una mano sulle spalle della madre che si alza poco dopo ed esce dall’aula.

Troppo dolore ho causato nella mia vita…

Senza pensarci trovo il suo sguardo nella folla.

Non merito un amore del genere da parte sua.

 

- Sei innocente Draco!

Sferro un forte pugno contro la parete e non faccio che farmi più male.

In questo momento provare dolore è l’unica cosa che mi calma.

- Non sono innocente! Ero arrabbiato, furioso e io ho lanciato un incantesimo più potente. Poteva svenire, ma la violenza con cui l’ho colpito lo ha sbattuto troppo forte!

- Ti accuseranno di omicidio volontario e tu devi solo dichiararti innocente che è ciò che sei.

Hermione mi blocca con le braccia contro il muro e mi costringe a guardarla negli occhi.

- Fa come ti dico Draco… Non voglio perderti di nuovo.

Distolgo lo sguardo dai suoi occhi.

- Ti prego, non posso dirti addio un’altra volta

 

La vedo alzarsi e tremando raggiungere il banco dei testimoni.

E’ bellissima come sempre, ma ho paura di vedere il suo vero volto ora perchè significherebbe che si è tolta l’unica sua protezione per me, un assassino.

Si siede e fa un respiro profondo, consapevole di ciò che l’aspetta.

- Dica il suo nome.

Lei mi guarda dritto negli occhi.

Non è ancora pronta, ma lo fa per me.

- Hermione Jean Catherine Granger-White

Ed ecco che l’illusione si svanisce.

I tratti di Catherine hanno lasciato il suo viso e tutti ora possono riconoscerla.

Lo stupore generale crea un chiacchiericcio di sottofondo, ma tutto ciò che mi importa ora è vedere lei che si asciuga velocemente gli occhi.

So a cosa sta pensando.

L’ultima volta che si è seduta lì stava lottando contro i suoi amici per ottenere giustizia per la morte di suo padre.

Stava male, era distrutta e ora sta rivivendo tutto il dolore provato.

Lei risponde alle domande in modo serio e conciso.

Sul suo viso compare una smorfia di concentrazione quando ascolta ciò che dice l’avvocato dell’accusa. Non riesco ad ascoltare nulla di ciò che lei sta dicendo, tutto ciò che riesco a percepire è il suo respiro che improvvisamente si blocca.

- Mi risponda, signorina Granger. Lei è innamorata del signor Malfoy?

- Non vedo come questo possa influire sulla verità

- Influisce se quello che ci ha detto non è la verità. Magari lo sta proteggendo.

Lei lo guarda scioccata dalle sue parole.

- Sono sotto giuramento.

- L’amore fa fare cosa assurde inoltre la vittima ha ucciso suo padre-

- Io non farei mai una cosa del genere e se lo pensa è chiaro che non conosce me. La giustizia per me è una cosa importantissima. Ho rotto i rapporti con Ronald Weasley, Harry Potter e l’intero mondo magico per questo. Se Draco Malfoy avesse fatto qualcosa contro questo mio principio, non sarei qui a parlare a suo favore.

Prende fiato e raddrizza la schiena fiera.

- Lui ha salvato la mia vita. Ron stava per uccidermi e lui mi ha salvato. Ecco come sono andati i fatti.

- Non ha ancora risposto però alla mia domanda. Ha una relazione con l’imputato?

- Sì

L’avvocato annuisce e si prepara ad attaccare.

- E’ fuggita a Los Angeles sotto il nome di Catherine Richardson tre anni fa è vero?

- Sì, è vero

- Anche a causa del signor Malfoy?

Che bastardo! Cosa importano gli ultimi tre anni nella causa?

Lei deglutisce.

- Avevamo interrotto la nostra relazione e io mi sono allontanata anche per questo

L’avvocato prende alcune carte dal suo tavolo e le porta al giudice.

- Vorrei mostrare la prova numero uno al giudice e alla giuria. Un referto babbano della signorina Granger compilato in un ospedale psichiatrico che attesta che la signorina era un pericolo per sè stessa.

- Ha usato il tempo verbale giusto. “Ero”. Mi sono ripresa e sono uscita da quell’ospedale.

- Fingendosi morta. Non grazie ai suoi miglioramenti. Cosa ci impedisce di pensare che il signor Malfoy non l’abbia fatta uscire e che non l’abbia manipolata?

- A quale scopo?

Un altro foglio viene portato all’attenzione del giudice.

- Prova numero due: gli attacchi da un nuovo gruppo di mangiamorte. Con l’appoggio di una persona importante come lei nel mondo magico sarebbe facile sembrare innocente agli occhi della gente.

- Lei dimentica che io e Draco non abbiamo avuto contatti per anni.

- Lui è riuscito a trovarla in pochissimo tempo quando invece l’intero reparto degli Auror la stava cercando. Poi non ha fatto rapporto a nessuno quando alla fine vi siete ritrovati. E’ difficile credere che lui non sapesse già dove fosse.

- Lui sapeva cose che nessuno, nemmeno Harry Potter, sapeva. Ecco come mi ha trovato e credetemi io non volevo rivederlo. Mi ha spezzato il cuore tre anni fa così come il resto del mondo magico.
Non mi avete aiutato quando ne avevo bisogno ed è per questo che mi sono allontanata. Se controllate la mia bacchetta, non è stato fatto un incantesimo da anni.
Non sarei mai tornata perchè ero felice senza magia. Vivevo una vita serena dall’altra parte del mondo.Io sto rinunciando alla mia felicità per questa persona non solo perchè la amo, ma anche perchè ha salvato la mia vita.

L’avvocato tace e torna a sedersi.

Viene chiesta una pausa e lei si alza ed esce dall’aula ignorando tutti gli sguardi su di sè. Nessuno ancora crede che lei sia veramente lì. Arthur Weasley cerca di fermarla per parlarle ma lei lo ignora ed esce.

La seguo e non mi importa se questo mi danneggerà.

La vedo correre nel bagno delle signore, ma questo di sicuro non mi impedirà di parlarle.

- Hermione?

Non appena apro la porta una massa di ricci mi avvolge e mi stringe forte.

Ricambio l’abbraccio e cerco di calmare i suoi singhiozzi.

Potrebbe essere l’ultima volta che la tengo fra le mie braccia.

- Portami via ti prego…

Un sussurro.

- Non ce la faccio. Hanno tirato fuori l’ospedale, tutto quello che ho passato…

Mi spezza il cuore sapere che sta soffrendo così tanto per me.

- Portami via…

- Non posso, Hermione. Non posso farlo questa volta. Vorrei tanto, ma non è possibile.

Lei alza lo sguardo e mi guarda come se avesse un’idea pazza.

- Si invece. Scappiamo nel mondo babbano, nessuno ci troverà. L’ho fatto una volta e rifarlo non è un problema. Tu non hai fatto nulla di male, mi hai protetta e ora io proteggerò te.

Sciolgo l’abbraccio e la guardo scioccato.

- Vivresti una vita continuamente in fuga, senza poter usare la magia.

- Non mi importa

- Tua sorella? Tua madre? Non ti importa di loro?

- Anche Haley ha rinunciato a tutto e ha vissuto in fuga

- Rinunciando alla felicità con Baston però e questo non posso permetterlo.

- Ci saresti tu con me.

Mi allontano da lei e scuoto la testa.

- Non puoi andartene e lasciarmi proprio ora.

- Non voglio allontanarmi da te, ma devo farlo! Quando questa storia sarà finita potremo stare insieme. Sarà questione di tempo.

Lei si mette una mano nei capelli esasperata.

Cosa le prende?

Sentiamo bussare alla porta e Ginevra entra poco dopo interrompendo i miei pensieri.

- Draco, devi tornare in aula.

Annuisco ed esco dal bagno confuso.

Perchè Hermione si comporta così?

- Hermione non piangere...

Mi fermo pochi passi dopo essere uscito.

- L’ha presa male?

- No, non è per quello. Dovrei essere felice che si stia assumendo le sue responsabilità, invece sono chiusa in un bagno in lacrime.

- Devi dirgli la verità

- Ma ha ragione! Come possiamo vivere una vita da fuggiaschi? Di certo non ora…

- Se sapesse cosa c’è in ballo…

- Non cambierebbe la situazione. Ha ragione, possiamo solo sperare che le conseguenze non siano troppo dure o potrebbe non saperlo mai…




 




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