LA NAVE DELL’AMORE
Boa Hancock, l’imperatrice pirata di Amazon Lily, era
riuscita a nascondere sotto le sue vesti Rufy nonostante il fastidioso
piacere che le mani del ragazzo, appoggiate sui suoi fianchi, le
facevano provare ogni volta che Mugiwara si muoveva per non cadere a
terra. La principessa serpente, minacciando tutti, aveva ottenuto la
possibilità di soggiornare in una cabina senza il disturbo
di qualche guardia armata sistemata all’interno della sua
stanza. Il viaggio per Impel Down era relativamente sicuro ma Boa
Hancock e Rufy avrebbero dovuto evitare di insospettire i marinai
facendo pochi rumori e soprattutto cercando di parlare a bassa voce per
non farsi sentire dal viceammiraglio Momonga che spesso si avvicinava
alla porta per origliare. La principessa Kuja però non aveva
tenuto conto dell’esuberanza del suo compagno di viaggio e
soprattutto della fame smisurata e compulsiva di Rufy, così
Boa Hancock convinse il viceammiraglio a farsi consegnare una
quantità immensa di cibo nonostante la forma perfetta del
suo corpo dimostrasse che fosse molto attenta alla linea.
Due marinai trasportano un carrello stracolmo di leccornie, si fermano
davanti alla porta della cabina e uno di loro bussa. Hancock apre
leggermente la porta e i due marinai strabuzzano gli occhi vedendo la
sua bellezza ma la principessa serpente, come ringraziamento, li
pietrifica utilizzando il suo potere: il Mero Mero Mellow.
Portato il carrello dentro la cabina, Boa Hancock indica il cibo a Rufy.
«Ecco qui tutto quello che desideri».
Rufy, mentre si avventa su delle cosce arrostite di qualche enorme
animale, risponde sbiascicando le parole: «Fantastico! Mi
riempirò la pancia fino a finire l’ultima portata,
e tutto soltanto grazie a te Hancock!»
Boa Hancock per poco non sviene. Sentirsi chiamare per nome dal ragazzo
che ama la mette in agitazione e sfortunatamente non si rende conto che
l’urlo di Rufy, esagitato dalla contentezza, diventa un
richiamo per chiunque sia appostato dietro la porta. Due altri marinai,
che stavano soccorrendo i loro compagni pietrificati in precedenza, non
capiscono bene le parole di Rufy ma di certo si accorgono che quella
voce che hanno sentito non è di una donna.
«Signora avete detto qualcosa? Le fa male la
pancia?» chiede uno dei nuovi arrivati bussando alla porta.
«No e che nessuno entri!» risponde Hancock cercando
di imitare una voce maschile.
I due marinai si guardano in faccia cercando di capire che cosa stia
succedendo in quella cabina ma nessuno dei due vuole rischiare di
finire pietrificato dall’imperatrice pirata
com’è accaduto ai loro compagni, così
si allontanano in silenzio.
Boa Hancock chiede a Rufy: «Dovresti parlare a bassa voce,
potrebbero scoprirti».
«Sì Hancock».
L’imperatrice si siede perché le manca il fiato.
Ancora una volta Rufy l’ha chiamata per nome e lei entra in
uno stato catatonico iniziando a fantasticare sulla vita che faranno in
coppia, ormai convinta che Mugiwara le chiederà presto di
vivere insieme.
Rufy si accorge che la donna ha qualcosa di strano.
«Sei ancora ammalata, mi dispiace di avere approfittato della
tua cortesia e di averti costretta ad accompagnarmi da mio fratello.
Posso contraccambiare in qualche modo il tuo favore, Hancock?»
Tante parole che lei codifica a modo suo perché per la
principessa pirata “contraccambiare” equivale a
“sposare”, ma soprattutto sente ancora pronunciare
il suo nome. Hancock non è più in grado di
muoversi in modo normale, salta in piedi allontanandosi
dall’uomo che ama, intimorita ma felice, sconvolta ma
innamorata, fragile ma forte. Sfortunatamente questo movimento
improvviso porta con sé delle conseguenze. Le mani della
principessa colpiscono una brocca ricolma d’acqua che si
distrugge contro la porta della cabina e il rumore, troppo forte, dello
schianto di quell’oggetto è sentito chiaramente da
Momonga.
Il viceammiraglio, notata anche l’acqua che sta sfilando
sotto la porta verso i suoi piedi, chiede in modo arrogante:
«Che cosa sta succedendo lì dentro? Sto per
entrare perché devo controllare cosa stai
combinando».
La principessa serpente è risvegliata dal suo torpore;
Momonga non solo vuole entrare ma l’ha detto sgarbatamente e
senza richiedere il permesso, ed è una cosa inconcepibile e
inaccettabile. Rufy si nasconde mentre lei, senza esitazione, spalanca
la porta trovandosi a faccia a faccia con il viceammiraglio. Lo sguardo
dell’imperatrice pirata è determinato, le sue
pupille nere sono cosi profonde da presagire una ritorsione
così potente da poter distruggere l’intera nave.
È irritata ma è anche conscia che una sua azione
può vanificare ogni sforzo fatto per raggiungere Impel Down
così, con sorpresa di tutti, la sua risposta e relativamente
calma.
«Come potete vedere non è successo niente
d’importante, ho solo rotto questo insignificante
oggetto» dice indicando i cocci della brocca. «Sono
soltanto stanca di essere confinata in questa piccola cabina quando
potevo benissimo raggiungere la prigione con la mia nave
personale!»
«Lo sai che…».
Boa Hancock non permette a Momonga di continuare la frase, chiude la
porta sbattendola con forza e con tono determinato e minaccioso, urla:
«Lasciatemi in pace e non disturbatemi più per
queste sciocchezze».
La porta è chiusa, il pericolo è scampato
così Rufy, uscito dal suo nascondiglio, si avvicina alla
principessa serpente e le prende le mani tra le sue.
«Ti sei fatta male Hancock?»
L’imperatrice di Amazon Lily inizia ad arrossire, dalla sua
fronte scende una goccia di sudore gelido, le sue mani diventano
bollenti, il battito del suo cuore accelera tanto che le sembra sia
pronto per uscire dal corpo. Lei, in quel momento, non ha compreso le
parole del ragazzo perché la sua mente le ha codificate a
modo suo e dentro di sé a sentito Rufy mentre le diceva:
«Mi vuoi sposare?»
Boa Hancock aveva accettato, come gesto d’amore, di aiutare
Rufy nel difficile compito di liberare Ace dalla prigione di Impel
Down, ma adesso si era anche convinta che fosse un dovere far scappare
il suo futuro cognato. La principessa serpente è innamorata,
anche se non comprende bene cosa significhi questo sentimento, e non le
importa se stanno nella cabina di una nave della marina, questo per lei
è un viaggio su una nave dell’amore.
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