L'amore non basta
Ebbene sì... Siamo giunti all'epilogo. Davvero non so che
dire: vi ringrazio per avermi seguita e vi chiedo scusa per l'ennesimo
ritardo. Ho scritto e riscritto questa manciata di frasi almeno una
ventina di volte, ma il problema resta che mi sono affezionata a questa
storia, nata quasi per scherzo. Spero che alla fine il risultato vi
piaccia!
Epilogo
Erano passati due anni da quel tenero bacio in piscina. Poco più
di uno sfioramento, che aveva modificato per sempre la loro vita. Un
contatto semplice e pudico, ben lontano dai baci che erano seguiti,
quel giorno, in quella piscina, e i giorni seguenti. Ben diverso anche
da quello che era accaduto tra loro solo poche prima.
Akane non riusciva a smettere di guardarlo. Quella notte per la prima
volta avevano fatto l'amore e ora si trovava stesa al suo fianco, il
corpo nudo coperto dalle lenzuola bianche e fresche, il braccio di lui
che le stringeva la vita.
Pochi metri più in là, su una poltrona, era abbandonato
l'abito da sposa che lui stesso le aveva tolto, con dolcezza e
lentezza, la sera prima, mentre le varie parti dello smocking di lui
erano abbandonate in punti diversi della stanza: sulla sedia vicina
alla porta c'era la giacca, sotto il suo abito bianco c'era il papillon
da cui lo aveva liberato lei stessa, aveva un vago ricordo di aver
strappato i bottoni della sua camicia... Arrossì.
Quella sera non era certamente stata la prima volta che aveva visto il
suo fidanzato mezzo nudo, tra gli allenamenti e i combattimenti, per
non parlare del fatto che, anche se era arrivata vergine al matrimonio,
lei e Ranma avevano... imparato a conoscere l'uno il corpo dell'altra
da ormai parecchi mesi.
Era certa che i pantaloni di Ranma fossero finiti ai piedi del letto,
mentre poteva vedere la sottoveste avorio che aveva indossato pendere
dal lato della scrivania, dove il fidanzato l'aveva lanciata. No, non
era il suo fidanzato, Ranma era suo marito ormai.
Riportò lo sguardo su di lui e automaticamente allungò la
mano a sfiorargli la mandibola, vedendolo sorridere un attimo prima di
sentirsi tirare verso di lui. Osservò attentamente quel volto
prima di allungarsi e baciargli il collo. Sapeva che doveva essere
stanco, molto molto stanco, ma non riusciva a smettere.
Un attimo dopo si ritrovò sotto di lui, mentre degli assonnatissimi occhi blu la guardavano con desiderio.
- Dovresti smetterla, tesoro.-
- E perché mai?-, rispose guardandolo maliziosa, passandogli le braccia intorno al collo.
- Perché sono sfinito. Stanotte mi hai sfiancato e persino io ho
bisogno di recuperare dopo averti soddisfatta ancora e ancora...-, le
rispose roco, prima di baciarla.
- A me non sembra che tu abbia molto bisogno di recuperare.-, gli disse
notando la reazione che la vicinanza del suo corpo nudo stava
provocando in quella del marito.
- È che ho una mogliettina davvero...- Ranma non poté
concludere la frase perché le sue labbra erano occupate con
quelle della suddetta moglie.
Non era stato un viaggio semplice il loro. Avevano dovuto tenere a bada
dei padri iper entusiasti per poter imparare a conoscere tutti i lati
di loro che una storia fatta di fraintendimenti e litigi aveva fino ad
allora eclissato.
Ranma aveva avuto ragione, non era bastato amare Akane, avevano dovuto
investire tempo per comprendersi e costruire la loro storia da zero,
eliminando tutti i loro meccanismi di difesa, abbassare le loro difese
e divenire una squadra fuori dalla palestra prima di riuscire ad essere
compagni anche nelle arti marziali. E se da una parte c'era stato il
desiderio da mitigare, dall'altra avevano dovuto capire prima veramente
chi fossero da soli e costruire da lì la loro storia. Avevano
ricominciato tutto daccapo, con però la consapevolezza del
reciproco amore, era stato strano ed emozionante. Akane aveva iniziato
dalle basi, da quel taglio di capelli che non la convinceva, per capire
come essere se stessa senza sentirsi minacciata dai continui agguati,
piuttosto infantili senza l'aiuto di Cologne, di Shampoo; Ranma aveva
dovuto imparare a farsi da parte e a rispettare i suoi bisogni,
quella dolcezza e gentilezza che tanto amava in lei, a farsi avvolgere
dal suo amore piuttosto che a cercare di carpirlo con avidità
nei momenti in cui nei aveva bisogno. Inoltre avevano poi avuto i loro
caratteracci da smussare.
Era stata un'avventura fatta di impegno e quotidianità, senza
poter mai rilassarsi troppo per l'arrivo dell'ennesimo rivale
inaspettato.
Eppure non avrebbero cambiato nulla, non del loro passato, né
del loro presente o del futuro che avrebbero plasmato, a partire da
quel preciso momento.
Eccoci qui. Akane e Ranma hanno imparato ad amarsi e apprezzarsi, a
imparare dai loro errori... Io invece non imparo mai e nelle prossime
settimane troverete online la mia nuova fatica, che spero apprezzerete.
Il mio saluto è quindi un arrivederci e, mi raccomando, fatemi sapere cosa pensate di questo finale!
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