Disclaimer:
Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a
Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa
storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto
non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso.
L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright
dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione
altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso
scritto.
"For those who are lost,
there will
always be cities that feel
like home."
- Simon Van Booy
-
Grateful
Invecchierai in questa città, Selina.
Morirai in questa città, Selina.
Ti porterà via tutto ciò che ancora consideri
tuo
- riderà delle tue miserie, della tua disperazione.
Vestita d'oro e rosso, il capo cinto di bianco e verde, Gotham accoglie
il Natale con la prepotente bellezza sfiorita dei sopravvissuti - sotto
la pelle ossa sbeccate e lividi mai guariti.
Indossa il suo abito migliore,
brilla
Gotham - lama e spettro di
un'umanità decadente e
immortale.
Damian si siede al tuo fianco, raccoglie le ginocchia al petto - ed
è solo
lei, lui, uno sparuto uccellino nel cui sangue scorre
un'eredità troppo pesante, di cui cerca sempre d'essere
all'altezza.
"Alfred ha preparato le meringhe."
E sorride, Selina:
ricorda.
"Non ti prendi mai un periodo di ferie, Alfred?"
"Quando avevo dodici anni andai in Italia, signorina Kyle: conta come
vacanza?"
"Saranno state molto buone."
Un tramestio confuso, dita guantate che frugano tra le pieghe del
mantello - labbra imbronciate, capelli spettinati dal vento gelido,
metallico.
"Tieni."
Si volta, Selina, incontrando un sacchetto chiuso da un nastro
argentato - gonfio e un po' stropicciato.
"È stata un'idea di Grayson, non mia."
E di Jason. E di quel rompicoglioni di Drake. E di Alfred. E di
papà; soprattutto di papà.
Selina alza un sopracciglio, schiocca la lingua contro il palato -
occhi furbi, scintillanti.
Che bruciano
la notte, la città.
"Che coincidenza: ho preso due cioccolate con granella di nocciola
giusto pochi minuti fa."
"
Rubate, intendi." sottolinea Damian, unendo il pollice all'indice e
rivolgendole uno sguardo scettico - divertito.
Selina gli porge un bicchiere extralarge di cioccolata, la panna spray
nella mano libera - rossa lungo gli zigomi, sulle labbra.
"Ha importanza?"
"Uhm."
Damian afferra la cioccolata, la panna - Selina il sacchetto ancora
tiepido.
"Ma da domani si cambia,
gatta."
"Senza alcun dubbio,
figlio di Satana."
Bruce li osserva da lontano, la neve un filo biancastro che si deposita
lungo la linea delle spalle, quella spigolosa della maschera.
Selina addenta una meringa, Damian svuota quasi metà della
bomboletta sulla cioccolata ancora calda.
"Per quanto?" chiede alla notte - a
Gotham - e lei risponde -
sempre.
Per quanto sarà possibile, Bruce.
Wayne li studia in silenzio e lascia che la loro risata infranga le
grida di un dolore che non conosce pace.
"We are what we pretend to be,
so we must be careful about what we pretend to be."
- Kurt Vonnegut -
Note dell'autrice: perché un pensiero a Gotham - al
Pipistrello e alla sua disfunzionale famiglia - è sempre nel
mio cuore.
A voi, lettori che ritornano o che mi trovano, che ci sono sempre stati
o che sono mancati per un po' (come me), i miei più sentiti
auguri di buon Natale.