Un
buffo momento a capodanno
[Scritta per
il calendario dell'avvento di VLD fandom ITA e Fanwriter.it]
Era
la prima volta che Lance passava il capodanno con i suoi amici, senza
la sua famiglia. La casa di Pidge era più grande di quanto
ricordasse, si rigirò il bicchiere di sangria che aveva fra
le mani,
quella organizzata sai fratelli Holt sembrava in tutto e per tutto
una festa in discoteca, sebbene al posto della musica house ci fosse
un disco di Michael Bublè che ripartiva a ripetizione.
L’ultimo
segno della festività appena passata, probabilmente.
Di
solito Lance amava le feste; se avesse potuto avrebbe festeggiato,
ballato ed urlato sempre e per qualsiasi cosa. Ma al divanetto vicino
a quello dove lui era seduto c’era Takashi Shirogane che
chiacchierava amabilmente con il fratello maggiore di Pidge.
Quell’uomo era praticamente l’idolo di Lance: era
stato il più
giovane pilota ad aver messo piede fuori dalla terra, un grande, il
suo modello da quando aveva quindici anni; ed ora lui era
lì, a
pochi metri di distanza.
È
così bello… sembra molto più alto di
com’è in foto… e,
oddio, prima quel ciuffo bianco non lo aveva, ne sono sicuro, anche
perché… gli dà un certo…
fascino.
Ammaliato
dalla figura del giovane uomo, Lance non si accorse
dell’arrivo di
Pidge che si sedette accanto a lui.
«
Attento a non versare la sangria sul divano bianco che poi i miei
ucciderebbero prima mio fratello e poi me» disse la ragazza,
facendo
sobbalzare Lance.
«
Ah… sì, certo, non la faccio cadere»
disse lui guardando
distrattamente il liquido scuro del suo bicchiere.
«
Hey Lance, che hai? Non ti senti bene?» Si
preoccupò l’amica
portando una piccola mano sulla sua fronte prima che le cadesse fra
gli occhi la pallina dorata all’estremità del
cappello da elfo di
babbo natale che indossava, facendo ridere Lance.
«
no,… no, sto a meraviglia... elfo» disse il
ragazzo con gli
angoli della bocca ancora alzati prima di rigettare fugacemente lo
sguardo su Takashi Shirogane.
Pidge
lo notò e sorrise maliziosamente: conosceva bene Lance e
sapeva
perfettamente dell’ammirazione del ragazzo per il giovane
pilota.
La
ragazza prese un cerchietto con delle corna da renna abbandonate sul
tavolino e le mise sulla testa del cubano.
«
Ora alzati renna, sennò mi rovesci la sangria sul
divano» disse lei
alzandosi con le mani sui fianchi.
Il
cubano sospirò e si alzò, poggiando il bicchiere
dove poco prima
giacevano le corna da renna.
«
Okay elfo» sospirò mentre la ragazza lo prendeva
sotto braccio,
Lance pensava lo avrebbe portato a ballare ma, quando si rese conto
che la ragazza lo stava trascinando proprio davanti a Shirogane fu
troppo tardi.
«
Hey, lo conosci Lance?» disse la ragazza, attirando
l’attenzione
di Shiro prima di dileguarsi trascinando via suo fratello per un
braccio, abbandonando Lance.
No
Pidge, cazzo! Non la mia tecnica! “Hey, la conosci
Katie?” è la
MIA battuta. Pensò
Lance
disperato, trovandosi sotto lo sguardo curioso e confuso del
giapponese.
«
E-ehm, ciao?» disse Lance provando a sfoderare uno dei suoi
sorrisi
che “facevano perdere la testa alle ragazze”, fallendo
e facendo più una smorfia imbarazzata che un sorriso,
però fece
sorridere
il ragazzo più
grande.
«
Ciao… Lance, giusto?» rispose Takashi, sorridendo
con il volto
sereno.
Oddio,
ha detto il mio nome.
Il
cervello di Lance lo stava facendo letteralmente morire, con il viso
completamente rosso, fin sopra le orecchie, annuì con forza,
facendo
cadere il cerchietto per terra.
«
E-eh, sì! Mi chiamo Lance!… E-e tu devi essere
T-takashi
Shirogane, g-giusto?» rispose Lance, imbarazzato ai limiti
del
ridicolo. Come mi è venuta in mente
questa domanda idiota?
Ovvio che è lui, e ovvio che ha capito che l’ho
riconosciuto.
«
Sì, sono io, ma chiamami solo Shiro, Lance. Sei un amico di
Katie?»
chiese Shiro alzandosi e rivelandosi essere molto più alto
del
ragazzo.
Lance
annuì ancora, come se fosse diventato l’unico
gesto che era in
grado di fare.
«
Sì, vado alla Garrison con Pidge» disse abbastanza
orgoglioso.
«
Fammi indovinare… ingegnere?»
«
No, pilota»
Shiro
annuì « Avrei dovuto capirlo»
«
Nah,
dopotutto non è tanto
che faccio l’allenamento da pilota»
confessò Lance grattandosi la
nuca.
Shiro
raccolse il
cerchietto da
terra e lo rese a Lance che
titubante lo prese dalla mano di Shiro mugugnando un «
grazie...»
«
Di niente...» rispose Shiro sorridendogli prima di guardarsi
intorno.
«
Beh… io vado a cercare Matt, è stato un piacere
incontrarti…
Lance, magari ci rincontreremo alla Garrison»
continuò l’uomo
sorridendo ed abbozzando un veloce saluto prima di dileguarsi dando
un veloce saluto al ragazzo che non ebbe tempo di replicare o
ricambiare.
Così
Lance rimase, di nuovo,
solo ma con un cerchietto fra le mani, e terribilmente confuso.
Almeno
gli ho rivolto la parola… Pensò
prima di dirigersi verso il tavolo delle vivande per prendere un
bicchiere di sangria che
si
portò alle labbra.
Beh,
buon anno a me.
E
bevve.
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