Le
luci natalizie rompono l’oscurità della notte.
Il
brontolio dei fuochi spezza il silenzio.
Sciamano
le persone verso Piazza Prefettura.
Vulcano
Rosso, il passo pigro, segue il fiume umano.
–
Chissà
cosa hanno da festeggiare… – mormora, apatico.
Un
tempo avrebbe goduto di questa festa.
Avrebbe
ballato con lei e, assieme, avrebbero atteso il nuovo anno.
Ma
ormai quel tempo è finito.
Lei
non è più.
E’
morta, colpita da un proiettile a Mykonos.
Riposa
sotto una lapide nel cimitero di Bari.
E
ancora non è riuscito a vendicare la sua morte.
I
fuochi d’artificio illuminano d’oro, di viola e rosso il
cielo di Puglia, oscurando il bagliore delle stelle.
Urla
e canti risuonano.
Vulcano
Rosso sorride, gli occhi lucidi di lacrime.
–
Un
altro anno senza di te… Auguri, Flora. – mormora, mentre
un singhiozzo si spezza nel suo petto.
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