Così così

di atychiphobia
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Se gliel’avessero detto con qualche giorno o mese d’anticipo Elia non c’avrebbe creduto. Non c’avrebbe creduto e avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per non farlo, semplicemente perché quello che stava succedendo non… aveva molto senso? Almeno in quel preciso momento, là, come stavano, nella mente di Elia tutto quello ‘n c’aveva senso. Se qualcuno gli avesse chiesto che gli era preso, o meglio se qualcuno li avesse trovati e avesse chiesto ad Elia che cazzo stava facendo lui non avrebbe saputo che rispondere, perché effettivamente non sapeva proprio che stava a fare. E la cosa divertente è che gli andava bene vivere nell’ignoranza e continuare qualsiasi cosa fosse quello che stavano facendo. Elia era una persona di poche domande.

«Hey, hey. Hey.» La voce dell’altro ragazzo gli stava rimbombando nelle orecchie dal suo primo “hey” che, se il cervello di Elia non lo stava prendendo in giro, era suonato un po’ preoccupato. Si ritrova ad alzare allora lo sguardo fino ad arrivare a puntarlo negli occhi del ragazzo che sembra avere i capelli bianchi, o forse biondi, meglio platino. I suoi occhi sono rossi, ha sicuramente fumato. Elia è astuto, sa riconoscere se qualcuno ha fumato o meno.

«Ma che ti sei fumato?» chiede, giusto per sapere, e un po’ perché avrebbe voluto che quel bel ragazzo avesse almeno avuto la decenza di condividere.

«Cazzo» sibila l’altro, mordendosi il piercing con i denti – o comunque quella sembra la cosa più importante su cui soffermarsi al momento per Elia. «Cazzo ma te non ce stai proprio, ma che cazzo stiamo facendo.» Elia non sta esattamente capendo cos’abbia l’altro da blaterare, e in realtà non gli importa nemmeno. Rimane lì, il tocco caldo del biondo ormai allontanatosi da lui a mancargli.

«Ma che stai a fare?» è l’unica cosa che Elia gli domanda, nonché l’unica cosa che gli importa sapere in quegli istanti. «Torna qui» mormora poi, e in risposta riceve soltanto un’occhiataccia e un «Me ne sto andando. Faccio venire qua Martino».

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Buongiorno yall, vi rubo poco tempo perché davvero non credo ci sia bisogno di dire molto: è una storia - come immagino si potrà capire tranquillamente - senza pretese, in cui mi sono divertita a raccontare questa magica ship dal mio punto di vista. Hope you can enjoy it :) val





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