Mi chiamo Nicole e ho 18 anni, sono di Milano e da qualche mese
frequento una associazione che si chiama:" Desideri e magia". Ci
occupiamo principalmente di organizzare feste in costume per bambini,
le tipche feste di compleanno dove i bambini possono richiedere la
partecipazione del loro personaggio preferito alla loro festa. Non
facciamo solo questo però, spesso andiamo anche negli
ospedali per andare a trovare e far sorridere i bambini ricoverati e
anche nell'estremo delle ipotesi concediamo a dei bambini malati di
malattie gravi di poter passare dei minuti insieme a noi. Desiderio e
magia si impegna anche in questo e molte volte le situazoni sono
abbastanza critiche. L'altro giorno mi ha contatto l'associazione
dicendomi che un bambino malato terminale era prossimo purtroppo al
tragico evento, i medici le avevano tentate tutte e dopo anni e anni di
cure anche molto costose e facoltose non c'era stato nessun
miglioramento fino ad arrivare al punto che ogni genitore non dovrebbe
mai vedere. L'ultimo desiderio del bambino e dalla famiglia era
incontrare la principessa Anna di "Frozen". Io infatti di solito mi
vesto da Anna nelle scuole o negli ospedali, adoro questo personaggio
perchè Anna è una principessa coraggiosa e che si
sarebbe sacrificata per salvare la vita alla sorella Elsa, è
ingenua ma nonostante tutto sarebbe la persona a cui affiderei la mia
stessa vita. Accetto senza nemmeno far finire di parlare il mio capo e
vado in associazione a prepararmi. Arrivata in associazione prendo il
costume e incontro Eleonora, la mia migliore amica, una ragazza molto
in gamba. Mi chiede se sono sicura sul da farsi dicendomi che questa
cosa potrebbe segnarmi e io potrei non essere pronta per una emozione
del genere, così tanto negativa ma le dico subito che nel
nome della nostra associazione c'è la parola desideri e che
questi desideri quando vengono chiesti bisogna rispettarli giustamente
senza se e senza ma. Eleonora decide di accompagnarmi comunque
all'ospedale e so benissimo che questo giorno difficilmente me lo
scorderò.
Arrivate all'ospedale Niguarda mi metto il costume in macchina,
Eleonora cerca di coprirmi come meglio riesce, avrei potuto fare tutto
in associazione ma non volevo che la gente mi guardasse male una volta
uscita da li, dopo tutto una ragazza vestita da Anna di "Frozen" in
giro per Milano non passa di certo innoservata. Appena raggiungiamo il
reparto dove è ricoverato il bambino, che scopro che si
chiama Luca. Mi preparo. Non ho lasciato niente al caso, mi sono fatta
le treccine e Eleonora mi ha pure disegnato le lentiggini con il
pennarello, assomiglio proprio ad Anna, se non fosse per l'accento
milanese che marco molto ogni volta che dico qualcosa. Sono emozionata,
sarà un incontro speciale e così dopo tutti i
vari accorgimenti tecnici e medici entro dentro alla camera di Luca.
Appena entro vado subito in crisi, vedo un bambino piccolissimo,
avrà al massimo 6 anni steso su un piccolissimo letto
d'ospedale attraversato da mille tubicini e cavi che li escono da ogni
parte del corpo. Vedo che questi cavi sono tutti collegati ad enormi
macchinari che controllano il suo battito cardiaco, la respirazione e
altre cose che non riesco a capire. Respiro tanta tristezza e vedo i
suoi genitori si avvicinano a me e si presentano e mi dicono di
chiamarsi Marina e Giovanni. :"Piacere io sono Nicole". Dico in modo
entusiasta stringendo la mano ad entrambi e così mi avvicino
a Luca e sua mamma Marina dice al figlio:" Ehi cucciolo! Guarda chi
è venuta oggi solo per te da Arendelle, guarda un
pò chi c'è qui". Mi avvicino senza mai invadere
il suo spazio personale e dico a Luca sorridendo cercando di imitare la
voce di Anna:" Ciao Luca, un simpatico messaggero mi ha inviato una
lettera ad Arendelle e mi ha detto di venire qui a Milano a trovarti,
mi ha anche detto che stai combattendo una lunga battaglia e so che ne
uscirai vincitore". Luca è debolissimo, non ha voce, il suo
corpo è rigido come non mai e mi prende la mano e me la
stringe, sorrido e lui mi dice in modo felice ma estremamente debole:"
Anna... Anna!". Sto per piangere, non avevo mai visto così
da vicino una persona in queste condizioni specialmente un bambino ma
cerco di non far vedere a Luca il mio stato d'animo, sono tutta sua,
questo è il suo desiderio e così li rispondo:"
Sono qui tesoro, sono qui tutta per te". Luca mi stringe ancora di
più la mano e mi dice sottovoce:" Elsa come mai non
c'è?". Tesoro... Sorrido e cerco di inventare qualcosa di
credile, Eleonora è quella che dovrebbe fare Elsa ma non se
le sentita e così invento una piccola bugia anche se a fin
di bene dicendoli:" Elsa è una regina e come puoi immaginare
ha sempre tanto da fare ma ti manda un abbraccio grande grande!". Luca
però non si arrende e mi dice ancora una volta:" Chiama
anche Elsa ti prego, siete così belle insieme... Ti prego
Anna". Non ce la faccio, dico ai genitori che mi sposto un attimo per
chiamare la ragazza che fa Elsa e chiamo Eleonora dicendoli:" Ele
ascolta il bimbo mi chiede di Elsa, è dolcissimo, dimmi che
hai il costume? Ti prego". Eleonora all'inizio è titubante
sul da farsi ma si reca subito in associazione per prendere il costume
e così mentre aspettiamo dico a Luca sorridendo:" Elsa tra
poco arriva, te lo promettò, comunque cosa abbiamo qui? Un
album da colorare, sai anche a me piace tanto colorare". Cerco
l'attenzione di Luca facendoli vedere dei disegni, nonostante tutto ha
tanta forza di immaginazione e di giocare. Sarà la mia
presenza o la notizia dell'arrivo di Elsa ma riesce a prendere un
pennarello e a colorare insieme a me, sorrido a Luca e nel mio cuore
inizio a capire quanto bello sia aiutare gli altri specie nei momenti
di criticità e quanto possono essere banali i propri
problemi personali davanti alla devastante forza di una malattia...
Niente è paragonabile a una malattia, ognuno di noi dovrebbe
sempre tenere a mente che ci sono tanti problemi che si possono
risolvere semplicemente con pazienza ma non tutti purtroppo. Una
malattia non ti lascia scampo, non ti lascia pensare a cosa poter fare,
non ti lascia dire:" Magari ci penserò domani", una malattia
ti uccide dentro e fuori e colpisce anche le persone che ti sono
accanto. Che schifo i tumori anzi vaffanculo i tumori, un bambino non
dovrebbe stare così male ma nessuno si merita di stare
così male, nessuno.
Qualche minuto dopo arriva Eleonora vestita da Elsa, come sempre
è splendida e anche lei entra nella camera di Luca che
letteralmente salta di gioia urlando:" Elsa, Elsa, Elsa!".
All'improvviso tira fuori la forza di un leone e Eleonora lo nota e
sorride. Vedo nei suoi occhi la tristezza e il senso di smarrimento
davanti ad un bambino malato di tumore ma cerca di non farci caso e
Eleonora si avvicina a Luca dicendoli:" Tu hai chiesto di Elsa e oggi
sono qui per te, tutta per te... Ho disdetto tutti i miei impegni, la
mia è una agenda da regine ed è pienissima di
impegni". Luca si mette a ridere e la sua risata è
contagiosa e anche io mi lascio andare.
Io e Eleonora coloriamo insieme a Luca, giochiamo con lui, ci scambiamo
abbracci, coccole e carezze e facciamo anche dei selfie ricordo
insieme. Eleonora gli legge anche delle favole mentre io lo tengo
abbracciato a me come se fosse il mio fratellino stando attentissima a
non staccargli la flebo o gli duemila tubicini che ha attaccato al
corpo. Eleonora gli racconta la storia del pifferaio magico e lui ci
dice sorridendoci porgendoci un foglietto di carta:" Siete le mie
eroine". Due foglietti ben distinti con su scritto Anna ed Elsa. Sopra
c'è un disegno e una scritta che non lascia spazio ad alcun
ragionevole dubbio:" Siete le mie eroine e lo sarete sempre!". Ci si
stringe il cuore e Eleonora lo abbraccia dicendoli:" E tu sarai il
nostro pifferaio magico, per sempre Luca". E' il regalo più
bello che io abbia mai ricevuto, questo mi fa sentire orgogliosa di me,
di quello che faccio e di quello che provo quando indosso questo
costume o quello di qualsiasi altro personaggio perchè far
felici i bambini mi rende fiera di me, vederli sorridere magari dopo
tante sfighe, tanti colpi presi e dopo tanti guai credetemi
è la sensazione più bella del mondo
perchè questo è quello che faccio e la mia
associazione. Dare desideri e magia, non indossiamo semplicemente i
costumi dei personaggi dei cartoni animati ma facciamo ben altro
perchè i bambini sono il futuro, sono l'immaginazione che
incontra l'ingenuità e la semplicità che ogni
persona dovebbe avere, spesso noi adulti non guardiamo mai il mondo
dagli occhi di un bambino ma ci limitiamo a guardare solo piccoli segni
di una cosa ben più grande di quello che pensiamo.
Perchè quando si è bambini si fanno sogni
pazzeschi, sogniamo di diventare scienziati, grandi maghi, astronauti o
di diventare supereroi e invece quando si cresce ogni cosa perde la sua
magia, possiamo solo guardare il cielo e pensare:" Speriamo che non
piovi". e tutto perde di significato, i sogni di diventare astronauti o
scienziati svaniscono e rimane la dura realtà del mondo
degli adulti. Una realtà che purtroppo non lascia spazio ai
sogni, nemmeno a quelli più belli. Io e Eleonora giochiamo
con Luca tutto il giorno e a fine giornata ci congediamo, abbracciamo
Luca come farebbero due sorelle maggiori, ci facciamo fare una foto
ricordo e in più facciamo anche un video che racconta la
nostra esperienza della giornata trascorsa insieme a lui appena
conclusa. Lasciamo l'ospedale Niguarda felici e tristi allo stesso
istante, ci guardiamo negli occhi, ci abbracciamo e ci teniamo per
mano, Eleonora pensa ancora alla favola del pifferaio magico e io ai
foglietti con su scritto:" Anna è la mia eroina preferita ma
non dirlo ad Elsa che sennò si arrabbia". Siamo felici,
abbiamo imparato tantissimo da Luca tra una favola e un disegno da
colorare e sono sicura che porteremo questa esperienza sempre nel
nostro cuore.
Qualche giorno dopo Luca ci ha lasciato per sempre, alla notizia della
sua morte io e Eleonora abbiamo pianto come se non avevamo forse fatto
mai prima d'ora, se esiste un dio o qualunque cosa ci assomigli
dovrà chiedere perdono a quella famiglia, un bambino di 6
anni non può morire così, per colpa di un
tumore... Eleonora piangeva urlando:" Vaffanculo i tumori, vaffanculo".
Non avevo mai visto la mia migliore amica in questo stato, almeno da
quando la conosco io. Ci siamo abbracciate, ci dovevamo dare forza e
abbiamo riguardato quei disegni, con Anna e Elsa disegnate sopra,
sapevamo che qui disegni da li in poi sarebbero stati la cosa che ci
avebbe fatto ricordare Luca, non ci importava come ma sapevamo che
l'avremmo fatto e che la sua storia meritava di essere ricordata in
qualunque modo, Luca ci era entrato nel cuore e l'abbiamo conosciuto
solo per una giornata, sarebbe stato un adulto meraviglioso da grande,
legato ancora ai cartoni animati come lo sono io, magari lui sarebbe
diventato davvero uno scienziato, un astronauta o un archeologo famoso
come Indiana Jones ma questo non ci sarà dato saperlo, Luca
se ne andato a 6 anni per colpa di un tumore al sangue o leucemia come
si chiama in termine medico, vaffanculo brutta stronza.... Luca se ne
sarà anche andato ma dal mio cuore e da quello di Eleonora
posso giurare che non se ne andrà mai più.
Qualche giorno dopo su richiesta della famiglia di Luca io e
Eleonora partecipiamo al funerale. Stiamo in silenzio, siamo tristi,
piangiamo, ci facciamo tanta forza come non ce la siamo fatta mancare
mai, nemmeno nei momenti più critici della nostra vita.
Osserviamo quella bara bianca coperta di fiori e dico ad Eleonora
piangendo:" Sarà sempre il nostro pifferaio magico
Eleonora... Lo sarà per sempre". Ci abbracciamo,
è una sensazione orrenda quella che stiamo vivendo eppure
Luca è dentro ad una bara, non voglio crederci ma oggi giuro
che vivrò ogni giorno della mia vita in suo nome, che
farò ancora con più orgoglio ciò che
amo fare ovvero far sorridere i bambini, farli sentire unici, speciali
e a volte anche far divertire qualche adulto. Luca ha insegnato a me e
a Eleonora a rivedere il mondo attraverso gli occhi di un bambino,
riscoprire un mondo fatto di pennarelli, disegni strani, immaginazione,
principesse, supereroi e soldatini ma forse il mondo visto con gli
occhi di un bambino è molto più di questo
perchè si sa alla fine tutte le cose si mettono apposto in
un modo o nell'altro e principesse e supereroi si sa quelli non
cambiano mai ma credo che Luca mi abbia insegnato ben oltre questo
aspetto e ci ha fatto capire che la vita è bella nonostante
tutto, che a volte i problemi sono solo piccoli guai e che anche quando
le cose sembrano andare male è li che bisogna iniziare a
giocare seriamente. Luca è stato un bambino speciale per me
e non posso immaginare per i suoi genitori che hanno condiviso con lui
6 anni di vita sicuramente meravigliosi, chi muore sulla terra rinasce
sempre nei nostri cuori e come diceva una vecchia poesia:" La morte non
è niente, sono solo passato dall'altra parte". Finita la
funzione funebre io e Eleonora decidiamo di scrivere un bigliettino da
appoggiare sulla tomba di Luca e Eleonora prende la penna e scrive
semplicemente senza fare un romanzo inutile:" Sarai sempre il nostro
pifferaio magico, goditi il cielo Luca". Firmiamo con i nostri nomi ma
principessa Anna e Regina Elsa di Arendelle perchè
è come avrebbe voluto Luca ed è quello che ci ha
insegnato, ovvero vedere il mondo dalla prospettiva dei bambini. "La
morte molte volte è solo l'inizio di una bella favola" avevo
letto su un libro di aforismi, non so se sia vero oppure no ma sta di
fatto che sto malissimo e vorrei solo tornare indietro nel tempo e
stare con Luca molto più tempo di quanto avrei voluto stare
e anche per Eleonora è la stessa cosa ma è troppo
presa dal suo pianto incontrollabile e ora so che i pensieri nella sua
mente non sono del tutto lucidi. Appoggiamo il fogliettino sulla tomba
e ce ne andiamo dicendo ad Eelonora:" Andiamo a casa Ele, forza e
coraggio, dobbiamo guardare avanti per lui". usciamo dal cimitero per
tornare a casa e cercare di ritrovare almeno un pò
di serenità, questa per noi è stata una brutta
giornata e il sopra Milano il cielo è grigio e dentro di noi
regna il silenzio e lo sconforto. Ciao Luca, sarai sempre con noi, il
nostro pifferaio magico.
Qualche mese dopo io e Eleonora abbiamo tenuto un grande evento di
ragazzi in costume da personaggi di cartoni animati e film in Piazza
del Duomo a Milano, abbiamo raccolto una cifra considerevole che
abbiamo donato ai vari ospedali della città per migliorare i
reparti oncologici e in particolare la nostra associazione ha donato un
grosso assegno all'ospedale Niguarda e io e Eelonora ora viviamo
insieme proprio come fanno Anna ed Elsa in "Frozen" solo che la nostra
casa è un monolocale affittato in zona Lambrate e non
proprio un grande castello come quello di Arendelle ma siamo felici
ugualmente. Abbiamo incorniciato sulle pareti tutte le foto fate con
Luca tra cui anche il nostro bellissimo selfie dove siamo venuti molto
bene devo dire. Stiamo realizzando anche un centro ricreativo per
bambini che si chiamerà "Il pifferaio magico". e
sarà dedicato alla memoria di Luca, il progetto è
ancora in cantiere ma ci stiamo duramente lavorando e poi l'ultima
novità. Nella mia vita qualcosa è cambiato. Mia
mamma la notte del 23 fabbraio ha dato alla luce un bambino, il mio
fratellino. La mia vita ora è piena e mi
ritroverò a tempo di record con un mare di pannolini da
cambiare e mentre lo tengo in braccio dentro alla camera d'ospedale mia
mamma accarezzandomi le guance mi chiede:" Come lo vuoi chiamare Niky?
Voglio che sia tu a fare il primo regalo al tuo fratellino".
sorrido a mia mamma e le dico in modo deciso e senza pensarci nemmeno
un secondo:" Luca, voglio che si chiami Luca". Li tengo la manina
mentre lo tengo in braccio dicendoli:" Sarai per sempre il mio
pifferaio magico, ti difenderò da chiunque possa farti del
male, da tutte le cose cattive che questo mondo è in grado
di creare e da tutti i brutti sogni che farai e combatterò
insieme a te affinchè quelli belli possano diventare delle
grandi realtà, te lo prometto, Luca".
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