L'Uomo Fatale (In revisione)

di NyxTNeko
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Prologo - Cuore Solitario -


Il mare si infrange sotto i miei piedi, le sue onde mi rasserenano. 
Sono sempre stato un cuore solitario che credeva di essere qualcuno.

La gloria mi ha osannato e non l'ho saputa amare, folgorato dall'ambizione. Troppo veloce era il mio animo e non ho notato la gente che credeva in me.
Sono sempre stato un cuore solitario che credeva di essere importante.

Mi sentivo un re e alla fine lo diventai, credevo di costruire il mio regno su solide fondamenta, come carte al vento esso si allontanava dai miei occhi. Circondato da falsi sorrisi e da ipocrite gentilezze, tutti mi adoravano, ma sapevo che non mi appartenevano. 
Sono sempre stato un cuore solitario che credeva di essere eletto.

Con speranza e precisione ogni cosa pianificai, volevo il mondo, lo desideravo più della mia anima. Il Destino mi accontentò, un pegno gli donai: l'amore delle persone a me legate.
- Questo è il patto del diavolo! - Mi gridarono, me ne accorsi solo quando mi abbandonò. 
Sono sempre stato un cuore solitario che credeva di essere qualcuno.

Il mio sguardo congelava chiunque incontrassi sulla mia strada; lo specchio, un giorno, mutò il mio cuore in ghiaccio e divenne la dimora del freddo. La possente aquila che dominava i cieli affrontò i corvi gelosi della sua regalità. Parecchie volte i nemici dovettero soccombere ad essa, ma già tenevano pronto il fucile con il quale l'avrebbero uccisa. 
Sono sempre stato un cuore solitario che credeva di essere importante.

Fu tradita da coloro che credeva alleati, fu disonorata, privata della sua dignità. Spinto dalla follia che mi aveva condotto alla sconfitta, invocavo la morte. 
- Ecco l'Orco - mi diceva un uomo. 
- Ecco il Mostro - mi chiamava un altro. 
Sono sempre stato un cuore solitario che credeva di essere eletto.

Come un morbo mi misero in quarantena, mentre mangiavano sulle mie conquiste. Nel cuore della notte scappai aggrappandomi all'ultima speranza: per un breve tempo riottenni ciò che avevo costruito con il sangue innocente versato nei campi divenuti sterili, sconvolti dalla mia furia.
Sono sempre stato un cuore solitario che credeva di essere qualcuno.

Mi illusi di non dover più lottare per conservare il mio tesoro, il nemico mi diede il colpo di grazia. E si prese anche il più piccolo dei miei gioielli: ero ormai un re senza corona. Ridevano e gioivano della mia disfatta, il mondo tornerà nell'oscurità.

Una piccola isola mi accolse nel periodo più buio della mia esistenza, proprio come un'altra lo fece tempo prima dandomi alla luce: ora guardo l'orizzonte raccontando la mia storia. Aspetto che la Signora venga a prendermi. 
Sono sempre stato un cuore solitario che credeva di essere importante.

La sento ogni giorno avvicinarsi e le forze che un tempo invadevano il corpo, ora mi abbandonano, il letto mi tiene prigioniero. Spero che l'inutile preghiera di un dannato raggiunga il cielo; in fondo io volevo solo che qualcuno mi amasse per quello che sono: un burattino nelle mani del Destino, e non per essere stato il padrone del mondo. 
Sono sempre stato un cuore solitario che credeva di essere eletto.

Per questo mi ricorderanno nei secoli, lo so, le loro grida mi acclamano. Non illudetevi! Nulla fu mio, niente feci io. Era il Fato a muovere la mia mano e mi schiariva le idee. Conosceva tutto di me.
Io sono stato solo un cuore solitario e nulla più! 
È scritto sotto il mio nome.





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