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Dopo tutto quello che era successo, a discapito della nostra storia lei aveva saldamente preso la sua decisione, assolutamente intenzionata a non modificare più la sua idea.
Era salita su quel treno.
Aveva deciso di cambiare, partire, abbandonare la sua terra e abbandonare me.
Ma solo in quell'istante io avevo realizzato quanto in realtà amassi quella ragazza, e che senza di lei non sarei stato nulla.
Solo polvere.
Avevo sbagliato tutto.
Cominciai a correre lungo la stazione, spingendo i vari passanti con noncuranza mentre il tempo pareva ormai scorrere a rallentatore.
Dovevo salutarla, anche solo per vedere un'ultima volta il suo viso candido caratterizzato da due grandi occhi, azzurri come il cielo che tanto le piaceva guardare.
Ma poi lo vidi.
Ero arrivato troppo tardi.
Un fischio acuto ad elevati decibel rimbalzò nei miei timpani, frantumando la mia anima.
La locomotiva in quel momento aveva appena iniziato il suo lungo viaggio...
E lei era affacciata al finestrino, mentre il fiato rimanente mi stroncava i polmoni facendomi esplodere il cuore.
‘Fermalo quel treno che sta passando, fermalo!’ urlava ripetutamente una voce nella mia testa.
Ma quell'angoscia e il vuoto incolmabile creatosi facevano più chiasso di quanto ne facessero quei vagoni o qualsiasi altra cosa in quel luogo, apparentemente colmo di gente ma in realtà desolato.
“Ferma quel treno che passa!”*
E nonostante le corse che avevo fatto mentre il vento mi occludeva la vista, a mio malgrado non lo raggiunsi.
E quel veicolo, con a bordo il mio primo amore, non sarebbe passato più.
Del resto, i treni passano una volta sola.
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*Frase proveniente dal testo di Casa 69, canzone dei negramaro, dalla quale ho ispirato la mia fic.
Angoletto dell'autrice: ciao, ragazzi! Questa è la prima fic che pubblico su questo fandom, quindi se avete consigli costruttivi da darmi, oppure errori da segnalare, fate pure senza alcun problema. ^^
Bene, detto questo, alla prossima!
Baci, Lily :3 |