Star Trek Universe Vol. II: Linee temporali

di Parmandil
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Star Trek Universe Vol. II:

Linee temporali

 

 

SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA.

QUESTI SONO I VIAGGI DELLA

NAVE STELLARE ENTERPRISE.

LA SUA MISSIONE È ESPLORARE

STRANI, NUOVI MONDI,

SCOPRIRE NUOVE FORME DI VITA

E NUOVE CIVILTÀ,

FINO AD ARRIVARE LÀ

DOVE NESSUNO È MAI GIUNTO PRIMA.

 

 

Tempi duri generano uomini forti. 
Uomini forti generano tempi felici. 
Tempi felici generano uomini deboli. 
Uomini deboli generano tempi duri. 
                                 Proverbio orientale
 
 
-Prologo
Data stellare ignota
Luogo: Osservatorio Temporale
 
   Nel biancore lattiginoso dell’Osservatorio Temporale, emersero tre figure femminili. Erano umanoidi, con la pelle grigia e i lineamenti appena abbozzati: gli occhi erano sprofondati nel cranio glabro, il naso era a malapena accennato, le orecchie non avevano padiglione. La parte inferiore del corpo si perdeva nella nebbia bianca; solo dalla vita in su erano ben visibili.
   «Vi ascolto» disse la Primaria. Delle tre figure era la più alta e magra. Il suo abito, aderente e coperto di decori simili ad arabeschi, era azzurro.
   «C’è una grande interferenza nelle linee temporali» esordì la Vate. Più bassa e tozza, aveva un abito simile a quello della Primaria, ma color oro. «Molte di quelle che avevo individuato come probabili, non sono più tali. E molte che non avevo previsto si stanno ora dischiudendo. Una nuova forza plasma gli eventi».
   «E tale forza è favorevole alla nostra causa?» chiese la Primaria, in tono autoritario. Dopotutto era la padrona incontrastata non solo della sua specie, ma dell’intero Universo bianco e vacuo che si stendeva attorno a lei.
   «È complessa e oscillante» rispose prudentemente la Vate. «Allo stato attuale ci dà grande vantaggio. Ma potrebbe ritorcersi contro di noi».
   «Dunque i nostri nuovi alleati non sono affidabili come li descrivi» disse severamente la Primaria, rivolgendosi alla terza componente del gruppo.
   «Primaria, vi garantisco che faranno il nostro interesse... consapevoli o meno» assicurò la Messaggera. Il suo vestito, di foggia simile agli altri, era viola scuro, con decori bronzei.
   «Non parlavo dei nuovi alleati» rivelò inaspettatamente la Vate, comparendo fra le due.
   «No?» chiese la Primaria, intrigata. «Questo è inaspettato... e foriero di grandi mutamenti». Si dissolse tra le volute candide, riapparendo di fronte alle sottoposte. «Una di voi ha intrapreso azioni che lo giustifichino?» chiese minacciosamente.
   «Non avrei mai osato, senza il vostro permesso» disse la Messaggera, chinando il capo.
   «Il mutamento non è frutto di un nostro intervento diretto» rivelò la Vate. «È uno sviluppo della guerra in corso. Una reazione spontanea, dovuta alle complesse dinamiche sociali dei nostri avversari».
   «Stai dicendo che è una forza endogena? E che è nata dal basso, dal popolo?» chiese la Primaria, incredula.
   «Sì, è questa la cosa meravigliosa» annuì la Vate. «Non c’è alcun complotto. Non c’è alcun leader folle. C’è solo una corrente sociale autodistruttiva, che si alimenta da sola, senza bisogno di alcun intervento da parte nostra. A quanto pare, i nostri migliori alleati sono... i nostri avversari».
   «Questa è l’occasione che aspettavamo, la chiave del loro annientamento!» disse la Primaria, trionfante. «Esamina a fondo le nuove linee temporali, circoscrivi il fenomeno» ordinò. «Quando ne sapremo di più, sapremo anche quali fili muovere».
   «Sarà fatto» disse la Vate, svanendo solo per riapparire poco lontano. «Ma con un fenomeno utile come questo, suggerisco interventi minimi. Nel tentativo di enfatizzarlo, potremmo involontariamente scatenare la reazione contraria cui accennavo».
   «Certo, dobbiamo muoverci con cautela» convenne la Primaria. «Niente mosse avventate. Sfruttiamo le occasioni che la Federazione ci concede».
   «E la mia missione diplomatica?» chiese la Messaggera, comparendole a fianco. «Solo perché c’è all’opera questa nuova forza, non credo che perda valore».
   «Infatti la tua missione resta invariata» assicurò la Primaria. «Torna pure dai nostri alleati. Prometti loro quanto hanno chiesto».
   «Tutto il Quadrante?» esitò la Messaggera.
   «Tutto quanto, purché combattano bene» confermò la Primaria. «Quando saranno serviti al loro scopo, potremo eliminare anche loro».
   «E la scienza del tempo? La loro nave-arma?» chiese ancora la Messaggera.
   «Prometti pure, ma non fornirgli nulla d’importante»  ordinò la Primaria. «Siamo noi gli unici Signori del Tempo. E il nostro dominio durerà... quanto il tempo stesso».
   «Così sia» disse la Messaggera, svanendo dall’Osservatorio.
   «Così sia» fece eco la Vate, dissolvendosi a sua volta.
   «Lo sarà davvero, una volta superate queste insignificanti turbolenze» mormorò la Primaria. «E quando avremo finito con la Via Lattea, potremmo anche... varcare lo  Specchio» sogghignò, pregustando un dominio senza fine. 
 




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