Eat me, drink me

di Cara93
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N. PAROLE: 467
FANDOM: Hannibal
PROTAGONISTA: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: Non sono una sostenitrice della Hannigram, anche se il rapporto tra Will e Hannibal è uno di quelli più controversi e meglio esplorati (ovviamente, quanto sei scema Chiara) nella serie, perciò, oltre al fatto che sono i protagonisti, mi è sembrato doveroso iniziare questa raccolta con loro due.


Will Graham riusciva a trovare una sorta di pace riparando motori di barche. Un lavoro monotono, noioso, meccanico. Trovi la falla, ne imposti la risoluzione e lo frazioni in piccole parti, finchè non l'hai risolto. Facile, razionale.

Ma Will Graham è anche sentimento ed empatia, non solo quando entrava nella testa di un criminale. Lo dimostra la sua sindrome da crocerossina, quel bisogno viscerale e potente verso la salvezza degli ultimi. Non importa che siano umani o animali.

Will Graham ha anche appreso la pazienza, lenta e inesorabile del pescatore. Conosce la freddezza necessaria che serve per evitare che un pesce scappi dall'amo. Sa che per ogni pesce occorre una diversa esca. L'approccio del pescatore è diverso da quello del cacciatore, meno istintivo e più cerebrale.

Will Graham ama la pace e la tranquillità, e il massimo lo riesce a raggiungere a contatto con l'acqua. Apprezza la solitudine e una vita in sordina. Non vuole mettersi in mostra, non desidera la notorietà a dispetto della sua privacy.


Hannibal Lecter trovava i motori noiosi. La sistematicità di quei processi non rientravano nella sua forma mentis. La meccanica è priva di quella bellezza e di quella poesia che riesce a trovare in ogni angolo del mondo, persino nella morte.

Hannibal Lecter comprende i meccanismi della mente, anche se non li condivide. Più che emozioni e sentimenti, quello che lo accomuna con il resto del genere umano è l'intelligenza e la visione d'insieme. Quello che lo rende speciale, è la capacità di sfruttare fino in fondo quell'intelligenza che distingue l'uomo dall'animale.

Hannibal Lecter ama le sensazioni viscerali e puramente ferine che la caccia comporta. Ma ciò che più apprezza della caccia, è il senso di onnipotenza che si prova. Nella caccia è presente quella bellezza primitiva che è presente nel macello, unita alla prosaicità dell'istinto, che porta il predatore a cibarsi delle prede.

Hannibal Lecter non tollerava la semplicità. C'era qualcosa di mediocre e di standardizzato nella vita semplice e senza drammi, nel desiderio di solitudine e pace.


Per questo è così difficile capire quell'attrazione sottile, quel legame a tratti malato che li ha portati sull'orlo della distruzione.

Hannibal, per Will, è come un fiume: scorre, la sua esistenza ha impatto sulla vita di molte persone e, se capito, può dare molto. Ma un fiume, anche se tranquillo, può essere tossico e soffocante. Will, per Hanniabal, è una sinfonia complessa. Dolce e appagante, creativa e colma di sentimento. Ma, come la musica, è insidioso: può toccare corde che devono rimanere sopite.

Will è entrato talmente nella testa di Hannibal, da non capire più quale sia il confine tra lui e lo psichiatra. Per contro, Hannibal si è avvicinato talmente
al suo oggetto di studio, da aver provato, per la prima volta, sentimenti che credeva sopiti nei meandri del suo cervello.




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