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I
personaggi di Saint Seiya sono di proprietà di Kurumada (peccato...), tranne
quelli inventati da me che di sicuro non vorrà nessuno ^^;
Quella volta
camminavo per le vie della città di Atene.
L'armatura non
l'avevo portata con me, per mescolarmi meglio con la gente comune; forse, se
avessi saputo prima a cosa andavo incontro, o meglio, a chi andavo
incontro, sarei rimasto al Grande Tempio a fare la guardia alla mia casa da
bravo cagnolino... anzi, da bravo scorpione.
Fischiettavo
tranquillo, con le mani in tasca, come avrebbe fatto qualsiasi ragazzo che
esplorava la propria città, rimanendo affascinato dalle vetrine, dai negozi,
diciamo anche dalle bariste, siamo sinceri.
Chi però in quel
momento riuscì a notarmi, mi scambiò sicuramente per un ubriaco che passeggiava
per le vie del villaggio come un morto vivente.
Già… Un morto
vivente… Perché ero questo, no?
Dopo l’ultima
battaglia, quasi tutti i cavalieri devoti ad Atena tornarono in vita, e io con
loro; non ricordavo bene come, prima ero nell'Ade e subito dopo nel mio letto,
all’ ottava casa dello zodiaco, come se fosse stato tutto solo un sogno.
Scoprii solo dopo che non avevo sognato:
Athena aveva supplicato l’Onnipotente Zeus di farci rinascere… ovviamente solo
quelli ritenuti più meritevoli.
Aphrodite di
Pisces, per esempio, si salvò grazie al suo tradimento non rivelato
esplicitamente; al contrario, Death Mask rimase a fare il re nel regno dei morti
assieme al povero Saga, il cui posto nel mondo dei vivi fu preso dal gemello
Kanon.
Quest'ultimo non era proprio contentissimo di ciò, dato che molti Gold non
l'avevano ancora perdonato del tutto; in particolare, era piuttosto guardingo
quando gli passavo
io
davanti...
Forse il ricordo delle ferite che gli avevo procurato non era ancora del tutto
svanito.
E Aiolos? Lady
Saori non ci pensò neanche per un secondo… Proprio lui, a cui Sua Maestà doveva
la vita, fu stato gettato nel dimenticatoio…
Ma non esitò a
salvare Seiya; oh, no! "Lui è un eroe, è grazie a lui se abbiamo sconfitto
Hades, quindi a lui il diritto di precedenza!
Bisognerebbe rivedere i cartelli stradali, allora, e aggiungerne qualcuno con
l’obbligo di servire la Signorina Nostra Divina protettrice Scassamaroni."
Siamo sinceri,
quella lì non è mai stata simpatica a nessuno: ho sempre pensato che Mu, quando
i Bronze Saint arrivarono al Grande Tempio per la battaglia, avrebbe preferito
conficcare quella stramaledettissima freccia d’oro ancora più in profondità,
tanto per non avere più problemi; il Saint dell’ Ariete divenne Gran Sacerdote
subito dopo essere stato resuscitato, perciò ora non si sognerebbe mai di dirlo
in faccia a Saori... Eppure a volte sentivo il suo istinto omicida verso di
lei..
Ma bisognava
capirla, povera ragazza! Seiya è stato un tale dongiovanni che lei non ha potuto
farci niente… Dovevo nominare qualcuna delle sue spasimanti? Miho, Shaina…
Marin non osavo aggiungerla perché altrimenti Aioria mi avrebbe fatto secco a
suon di pugni...
Sì, ho iniziato
ad odiare Saori con tutte le mie forze: si cacciava sempre nei guai e noi Saint
dovevamo venire a salvarle il fondoschiena.. Poi chi importava se perdevamo la
vita, l’importante alla fine era salvare Seiya..
Non ho mai
dimenticato il modo in cui morì Saga… Quella odiosa ragazzina non pensò neanche
lontanamente di salvarlo, lui era un pericolo per l’umanità! Ah, non dovevamo
dimenticare che per poco non faceva secco il suo puledrino preferito.
Lui non si
doveva stancare, povero piccolo idiota: non ha mai fatto niente in battaglia,
interveniva quando non ce n’èra bisogno e tutti lo dovevano difendere, perché
lui era un figaccione ed era più forte di qualsiasi essere umano!
Comunque,
ritornando al mio discorso iniziale, quel giorno non avevo voglia di rimanere al
Grande Tempio; avevo cercato di seguire l’esempio degli altri Gold Saint, ma
lasciai perdere quasi subito.
Mur, per
esempio, faceva il baby sitter a Saori, che chissà perché veniva al Tempio una
volta ogni due ore ( per la cronaca: i cazzi suoi mai… ) e Dohko veniva ad
aiutarlo ( decise di rimanere giovane… il che fu peggio, dato che si è sempre
creduto un gran fiQo. Bah, per me sarà sempre il solito puffo con la pelle color
prugna.)
Aldebaran si
rinchiuse nella seconda casa a mangiare tutto il santo dì ( guadagnava di più se
se ne fosse andato in Spagna a partecipare alla corrida...)
Kanon usciva
sempre, ed era così timoroso di parlare con noi che preferiva evitarci; stesso
discorso per Aioria, solo che lui evitava esclusivamente ME, poiché sapeva che
l'avrei preso in giro riguardo alle sue scappatelle con Marin.
Shura era
partito per un allenamento sulla catena dell’ Himalaya ( già, dove altro poteva
andare un caprone come lui? ) e Camus ero sparito ( forse se lo cercavo nel
freezer lo trovavo )
A questo punto
rimaneva solo Shaka, ma non osai avvicinarmi a lui perché Aphrodite era sempre
nei paraggi, cercando di convincerlo a sostituire quel dannato fiore di Loto con
qualche rosellina.
Girai l’angolo
della via, sospirando mentre mi accorgevo di aver sbagliato strada.
Che stupido...
Neanche
il tempo di voltarmi che qualcuno mi puntò un coltello contro la schiena.
- O la grana o
la vita! – disse senza tanti complimenti una voce metallica.
Mi girai
lentamente, coprendomi prima il volto con un fazzoletto, tanto per giocare un
po’; mi divertivo a prendere in giro i furfanti...
Mi ritrovai davanti un ragazzino più basso di me, tutto imbacuccato dalla testa
ai piedi e con un cappello calato sul volto, lasciando però in vista i capelli
mediolunghi e castani.
- Pensavo fossi
un rapinatore… Invece sei solo un ladruncolo da quattro soldi… -
Non sapevo di
poter essere così bastardo…
- Ladruncolo?
Attento a come parli, o ti taglio la gola! -
- Sempre che tu
riesca a non sbagliare mira, orbo come sei. –
- CHE CAZZO HAI
DETTO? –
Mi lanciò
addosso il coltello con uno scatto fulmineo e poco ci mancava che mi centrasse
in pieno per davvero; riuscii ad abbassarmi in tempo e a tirargli un pugno in
volto, che lo fece volare contro delle casse di legno.
- Beh? Non fai
più il gradasso? -
Qualcuno mi
spieghi perché… vi prego… ditemi perché mi avvicinai… ditemi perché lo afferrai
per il colletto…
Perché il vento
gli portò via il cappello, perché quello alzò lo sguardo verso di me…
Perché non mi
ero accorto subito che il ladruncolo era…
- Una ragazza???
-
- Problemi? –
chiese lei, sputandomi in faccia. – Lasciami subito, scimmione, o giuro che
ti stendo! –
Cercò di tirarmi
qualche pugno, ma non ci riuscì, abbassando leggermente la testa li evitai
tutti.
Altro che
ragazzina fine e gentile… ‘sta qui di una ragazza aveva solo le forme… e tra un
po' neanche quelle si notavano...
- Uffa, che
palle, non si picchiano le donne! – sbuffai, annoiato, e la lasciai cadere
per terra, girandomi.
- Ma vai a quel
paese! – mi gridò di rimando, massaggiandosi il fondoschiena per la botta
ricevuta.
Tornai a
guardarla ancora un minuto; strani i suoi occhi, sembravano cambiare di
intensità a seconda del sole.
- Che vuoi
ancora??? Torno a spacciare cocaina, idiota! -
A quel punto, una sola frase continuò a rimbombarmi in testa, accompagnata da
uno strano ronzio...
" Mi ha preso
per un drogato???? No, dico, drogato a me????Razza di cretina, ora ti faccio
vedere io!
"
- Senti un po’
tu! Sai con chi stai parlando? – chiesi, togliendomi quel fazzoletto che mi
copriva il viso dal naso al mento.
Quella mi fissò
un momento, per poi portarsi le mani alla bocca.
– Ma tu sei… -
Incrociai le
braccia al petto, strafottente.
"
Ecco, mi ha riconosciuto come cavaliere d'oro.. ora mi chiederà scusa in
ginocchio, me lo sento…"
E invece…
La ragazzina con
un balzo si attaccò al mio braccio destro, con gli occhi a forma di cuore,
mentre urlava: - MA TU SEI UN FIGO DELLA MADONNA! –
Da allora
passarono ben tre giorni… Non ricordavo come mi fossi liberato di quella scema,
temevo di dover seriamente prendere le pillole col fosforo.
Quel giorno mi
recavo da Camus, che voleva vedermi a tutti i costi… Mi minacciò di morte se non
fossi venuto, ma, ancora adesso, vorrei sapere perché dovevo andare io da lui,
dato che dovevo fare in salita tutti gli scalini fino all’undicesima casa!
" Ah, ecco,
adesso lo vedo! Sbaglio o è nervoso? " mi chiesi, mentre la figura del mio amico
si delineava sempre più.
- Milo, amico
mio, non sai quanto ti voglio bene! -
????
"Ma
dico, è impazzito????? "
- Camus, tutto
ok? A forza di stare nel freezer ti si è congelato il cervello con tutto il
sistema nervoso? -
Camus si guardò
intorno come avrebbe fatto un gatto in cerca del topo, poi mi fece cenno
freneticamente di entrare nella casa di Aquarius.
- Che non si
sappia in giro una cosa del genere! - mormorò, preoccupatissimo, per poi
calmarsi.
I miei pensieri si posarono tutti sul mio cellulare
"Forse è meglio
se chiamo la neuro" pensai "Se mister ghiacciolo è così nervoso deve essere
successa una catastrofe… è arrivata la fine del mondo, per caso?"
- Milo… Da
questo momento in poi tu sarai un maestro… -
"Sono sempre più
preoccupato."
- E ora ti
mostro l’allievo… -
"Sei sbrigativo,
vuoi forse affidarmi una furia e toglierti il pensiero?
Gran bell’amico…"
Ma ecco che
sentii dei passi risuonare da fondo della casa; qualcuno si stava avvicinando e
io socchiusi gli occhi, annoiato.
La luce cominciò
a illuminare i contorni della figura e io sbiancai, vedendo davanti a me il mio
nuovo e primissimo allievo.
O meglio, la
mia primissima allieva, che come ogni sacerdotessa che si rispetti, portava
una maschera, sebbene Athena l’avesse abolita.
- Milo, ho il
piacere di presentarti Cristal della Lince Bianca… -
Se la fatica che
fece Camus per dire la parola “ piacere” mi rese sospetto, il fatto che la
ragazzina avesse gettato la maschera, rivelando il suo viso, per poco non mi
fece morire di crepacuore.
Riconobbi
i suoi occhi cangianti…
"Questa
è la scema che ho incontrato tre giorni fa…"
- Cristal della
Lince… - disse, inchinandosi dinnanzi a me. – Ma puoi chiamarmi Cris,
tesoro! -
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