La resa

di Itsamess
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La resa
 
 
Ofelia si sfilò i guanti da lettrice e posò il proprio palmo aperto sul petto di Thorn. Aggrottò la fronte. Non si aspettava di capirlo con tanta chiarezza. 
"Siete innamorato di me" affermò. In altre circostanze sarebbe stata spaventata di dire una frase del genere, che pareva peccare di presunzione e malizia, eppure in quel caso stava semplicemente sottolineando l'ovvio, come qualcuno che legge ad alta voce un'insegna.
 
Thorn le rivolse un sorriso sprezzante che quasi Ofelia non notò: le espressioni di disprezzo sul suo volto erano tanto comuni da passare quasi inosservate. 
"E lo avreste capito così, leggendomi il cuore? Non ve lo hanno insegnato, ad Anima, che i sentimenti non si trovano affatto nel muscolo cardiaco, ma sono semplicemente impulsi elettrici situati-"
 
"Voi siete innamorato di me" ripeté Ofelia, interrompendo il suo sproloquio anatomico. 
 
Thorn fissó gli occhi nei suoi. Sembrava offeso, possibile? Un ragazzino truffato dal gioco delle tre carte.  
"Avevate detto di non poter leggere le persone" disse "Avete mentito, quindi"
 
Ofelia scosse la testa. "No. Non posso leggere le persone" ribadì "Ma posso comunque sentire il loro battito cardiaco". Ritrasse la mano dal suo petto: "E voi avete appena ammesso che mi amate"




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