Mi chiamo Federico, ho 25 anni (Anche se non li dimostro alcuni dicono)
e sono nato a Bologna il 29 ottobre del 1993 alle ore 23:23 (Quando si
dice essere precisi fin dall'inizio). Per poco non nascevo il 30 , che
fortuna direte voi. La mia vita è stata in salita, forse fin
troppo in salita perchè a 4 anni viene diagnosticata una
forma di epilessia, la mia vita da li ad alcuni anni
cambierà radicalmente e purtroppo una buona parte della mia
infanzia la passo all'ospedale maggiore di Bologna, piano 6, pediatria.
Ero praticamente li ogni fottuto giorno a fare visiti e controllo
medici, vedevo questi medici che mi guardavano con aria di
superiorità e io che la prendevo come un gioco e non stavo
bandando al fatto che avessi l'epilessia, quando sei bambino vivi le
cose sempre e comunque in maniera diversa ma come potete ben immaginare
non è mai facile passare giorno e giorni in ospedale, vedevo
più medici io in una giornata che Firenze nel rinascimento.
L'ospedale Maggiore di Bologna lo conosco meglio dei medici che ci
lavorano quasi e purtroppo una notte ebbi una crisi epilettica molto
forte (Poi che la mia forma di epilessia agiva durante la fase rem del
sonno). Ho rischiato seriamente la vita e se non fosse stato per i
medici probabilmente oggi non sarei qui a scrivere queste righe di me,
righe sicuramente non facili ne pensare e ne tantomeno da scrivere ma
penso che ognuno di noi abbia la sua storia, che si negativa o che sia
positiva ognuno di noi almeno una volta ha avuto a che fare con
problemi di salute anche se si trattava solo di un dente del giudizio
da togliere ma è una cosa che non mi vergogno di certo a
raccontare perchè fa parte della mia vita. Quella notte
venni caricato su un ambulanza del 118 e da li una folle corsa verso
l'ospedale maggiore, mi ricordo ancora il "Nino nino nino" assordante
delle sirene dell'amulanza e le luci blu che si riflettevano sul
portellone del mezzo, i due paramedici cercavo di tenermi sveglio, uno
mi aveva preso fuori la lingua (Uno dei pericoli maggiori che si corre
durante una crisi epilettica è che perdi il controllo della
lingua e che questa possa scendere giù nella laringe
provocando in casi gravi la morte per soffocamento). Arrivato
all'ospedale molti medici erano scettici sul da farsi, alcuni
scuotevano la testa, altrimenti non capivano esattamente che cosa
dovevano fare e come lo dovevano fare, erano praticamente ad un grosso
bivio dove all'apparenza non c'era quasi nessuna vita di uscita, ne per
me e nei per i medici.
Mi ricordo di un dottore che si avvicinò a mia mamma con
aria trsite e mesta, il classico atteggiamento di chi sta andando ad
una veglia funebre in sostanza. Leggeva qualcosa sopra ad una cartella
e ha detto a mia mamma:" Questo ragazzo non ce la farà!".
Dolore, paura, sgomento e lacrime sul viso di mia madre che sicuramente
non dimenticherò mai e in quel momento io nemmeno capivo che
cosa stesse succedendo davvero.
Qualche anno dopo esattamente nel 2007, al primo anno di liceo durante
degli esami di routine vengo a sapere di aver sconfitto l'epilessia,
guarisco completamente e l'epilessia così come era arrivata
se ne era andata, forse stanca di combattere contro un guerriero che
era più forte di lei. Riesco a fare splendidamente 5 anni di
liceo, 5 anni che mi hanno cambiato la vita dopo un lungo inferno alle
scuole medie durato 3 anni , 5 anni dove ho conosciuto tante persone
che tutt'ora vedo e frequento perchè si sa le amicizie
più belle nascono tutte alle scuole superiori in qualche
modo (Anche se non è una regola per ognuno di noi) 5 anni
dove ho imparato tanto, sono maturato, cresciuto e ho imparato a
riscoprire la gioia di vivere e di apprezzare le piccole cose e momenti
della vita come potrebbe essere un gelato, leggere un libro o bere una
Coca Cola fresca. Inizio a frequentare anche un corso di canto, diciamo
che mi definisco un cantante da spiaggia e da karaoke ma mi diverto
tantissimo ed è questo quello che conta e questa passione mi
porta a cantare per la prima volta a cantare all'interno di un teatro
durante la festa di fine scolastico una delle canzoni più
belle del mio cantante preferito, Max Pezzali. La canzone era "Tutto
ciò che ho". Un pezzo contenuto nell'album "Grazie Mille"
del 1999, un brano che invita a rimanere se stessi nonostante le tante
difficoltà della vita, nonostante non possiamo essere come
gli altri che all'apparenza sembrano più
belli,più bravi e più
fortunati di noi , una canzone sulla semplicità di rimanere
se stessi. Oltre al canto ho frequentato per diversi anni anche un
corso di karate che mi ha aiutato tantissimo non solo a riprendere un
attività sportiva dopo anni di ozi ma anche a migliorami sia
come persona e sia per le mie abilità (Prima di fare karate
avevo alcune piccole difficoltà motorie) sono riuscito ad
arrivare fino alla cintura blu (A solo due cinture dalla nera) e nella
palestra di karate dove mi allenavo ho conosciuto anche Anna Chiara, la
mia migliore amica. Anche se non ho mai amato l'attività
agonistica ho fatto solo una gara dove ho vinto la medaglia di bronzo
nel kumite (Combattimento). C'è stato anche il primo
concerto di Max Pezzali al Paladozza di Bologna dove ho scoperto che
Anna Chiara era sua fan e quindi questa nostra passione ci ha legato
moltissimo fino ad arrivare ad oggi (Quasi 9 lunghi anni, lo conosciuta
che aveva 18 anni ora ne ha 30) I bellissimi concerti di Giorgia, di
Vasco Rossi e di Elio e sopratutto il mio sogno da bambino
che come una bellissima magia diventa una splendida
realtà , ovvero lavorare dentro ad un Disney Store. Un sogno
che si avvera per uno che da piccolo ha consumato tutte le VHS dei
classici. Come in ogni viaggio anche io lungo la strada, lungo gli
ostacoli, lungo gli scemi che saltano gli stop e gli animali che
attraversano ho trovato la mia compagna di viaggio, Irene. Una ragazza
splendida che ho conosciuto al liceo durante un autogestione e che ogni
giorno illumina il mio cammino in questa vita dura e piena di ostacoli,
lei è la ragazza che ogni fidanzato vorrebbe al suo fianco,
dolce, vivace, briosa, intelligente e sicura di se stessa e determinata
più che mai a raggiungere i suoi obiettivi, forse anche per
via della sua passione per la ginnastica artistica. Irene da molto
tempo fa parte di me, siamo praticamente cresciuti insieme io e lei e
non ci siamo mai lasciati nonostante a volte ci siano stati forti
temporali ma si sa dopo ogni acquazzone viene sempre l'arcobaleno.
Come canterebbe il Liga:" Questa è la mia vita". Ma non
è finita qui, sono legato visceralmente alla squadra della
mia città, il Bologna FC 1909. Un amore che dura da quando
sono in culla, una passione che nonostante si lotti per la salvezza
ogni anno rimane accesa come una fiamma eterna nel mio cuore. "Il
Bologna è una fede e chi ci crede la luce vede". Cantavano
gli Skiantos prima che il buon Freak Antoni ci lasciasse per sempre ma
l'amore per la maglia rossoblu ha sempre accompagnato la mia vita, mi
ricordo ancora quando dopo la scuola al sabato andavo a vedere il
Bologna che giocava alle 16:00 il campionato di serie B e quante
partite al cardiopalma viste sui gradoni del Dall'Ara, le vittorie
impagabili contro la Juventus, Roma, Milan, Inter, Lazio, Fiorentina,
Atalanta, Genoa, Sampdoria, Cesena, Napoli e sopratutto i tanti derby
giocati con il Modena e il Parma. Le lacrime anche di aver visto non
una ma ben due retrocessioni in serie B. La prima con Pagliuca che
piangeva sotto la nostra porta dopo le due sberle del Parma che ci
condannarono alla serie B l'ultimo anno in cui si disputò lo
spareggio salvezza in serie A (Ora è stato abolito e contano
solo i punti negli scontri diretti) e la seconda retrocessione ad opera
di un Catania già retrocessoin serie B dopo una stagione
molto travagliata dal punto di vista societario. Il Bologna ha
accompagnato ogni passo della mia vita o quasi così come ha
fatto la Fortitudo per quello che riguarda la pallacanestro ma non
voglio che questo diventi una cosa che parli solo di sport, ci
sarà sicuramente tempo e modo per parlare di questo in altre
occasioni. Questa è la mia vita, non rimpiango
ciò che è stato è stato e infondo
è giusto così, però adesso bisogna
andare avanti perchè di strada ce ne ancora tanta da fare e
citando ancora una volta Ligabue:" Per di qua, comunque vada sempre
sulla mia strada". A volte la vita bisogna prendersela in un modo o
nell'altro, ci vediamo sulla strada, buona vita a tutti voi e forza
Bologna sempre e comunque.
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