The show must go on

di Fiore di Giada
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Il lungo stridio del treno raggiunge le sue orecchie.

Naomi segue le sue compagne e si siede davanti al piano. Presto, si alzerà un sipario di inganni, al suono di un’orchestra di anime disperate.

Un altro carico di disperati è giunto, in quell’inferno privo di demoni.

Altri sventurati diventeranno cibo per la macchina infernale di Auschwitz

La direttrice del campo1 desidera che vengano accolti a suon di musica, come capi di stato in visita in un paese straniero.

La direttrice dell’orchestra da’ il segnale.

Naomi comincia a fare volare le lunghe dita sulla tastiera del pianoforte. Vorrebbe non riempire l’aria, satura di morte, di note delicate.

La musica non può essere piegata ad un fine tanto crudele.

Le sembra un’offesa a quello che hanno passato e passeranno quegli sventurati, catturati dall’implacabile macchina di morte nazista, ma non ha scelta.

L’inganno a suon di musica deve continuare.


1Maria Mandel. Fu lei a organizzare un’orchestra di donne che suonavano ad Auschwitz ad eventi particolari e, tra questi, vi era l’arrivo di nuovi sventurati.





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