Lo
ama.
Il cuore
sembra esplodere.
È
così, lo sente.
Spalanca
gli occhi di scatto, fissa il
soffitto.
Fa per
alzarsi, ma sente un leggero peso
sul petto.
Abbassa
gli occhi, e quando mette a
fuoco, sospira.
Freed
sta dormendo beato, i capelli verdi
sono legati in una coda, dalla quale ormai scappano ciuffi ribelli
chissà da quanto.
Laxus
vorrebbe alzarsi, ma appena prova a
muoversi, Freed si stringe di più a lui, sbadigliando.
Convivono
da pochi mesi, e va tutto bene.
Circa.
Freed
ancora non sa bene gestire una casa
disordinata, o i suoi incubi. C’è anche da dire
che Laxus non si
abitua ad avere una persona nei suoi spazi, che cucina ogni mattina
qualcosa di diverso perché “gli va”, o
che balla mentre pulisce
casa.
Gli
viene da ridere.
«Freed?
Cosa stai facendo?»
Entrando
in casa, Laxus vede il suo
compagno che, con indosso dei guanti di un improbabile viola
elettrico e una bandana gialla, che lava il pavimento canticchiando:
“Cenerella, Cenerella, sempre in moto, Cenerella!”
«Oh
ciao! Sei tornato presto!» si
alza in piedi e inciampa nei suoi stessi piedi, rimettendosi in
posizione eretta subito dopo.
«Sì,
non c’erano più appuntamenti
e ho deciso di- no scusa, mi puoi dire perché sei vestito
come una
sguattera?»
Freed
sorride luminoso, e Laxus sgrana
gli occhi. Perché anche conciato come la bella lavanderina
risulta
estremamente attraente?
«Devo
darti una bella notizia!
Siediti!» ordina, o meglio, ci prova.
Laxus
sospira e si siede sul divano
blu.
«Okay
mi hai preso sul serio. Allora!
Ho… il weekend libero! Dopo anni! Possiamo… stare
insieme, non fa
ridere.»
Laxus
non riesce più a trattenersi e
scoppia a ridere. Si alza in piedi e lo abbraccia, dandogli un bacio
sulla fronte. «Sono contento che tu abbia il weekend
libero.» dice,
tra una risata e un’altra.
«Perché
suona come una presa in
giro?»
Laxus
gli prende delicatamente il viso
tra le mani e lo bacia nel modo più dolce possibile.
«Amo queste
stranezze. Tu che fai Cenerentola e hai questa strana mania di
mettere enfasi in queste cose… ti amo perché sei
strano.»
«Tu
mi ami?»
«Infinitamente.»
«Sorvolerò
sul fatto che mi hai dato
dello strano.» Freed ghigna e gli dà un leggero
bacio a stampo. «Ti
amo anche io.»
Laxus
sospira. Non si è abituato ad
avere Freed in casa, ma succederà.
Si
rimette comodo nel letto, abbraccia il
suo compagno e gli sussurra: «Ti amo»
Freed
sbadiglia e sorride; struscia la
guancia sul suo pettorale nudo e risponde con un flebile:
“Anche
io”.
Il
ragazzo dai capelli biondi sorride.
Per la
prima volta in vita sua è
profondamente grato di aver avuto la propria vita, anche se
complicata e a volte disastrosa: l’ha portato ad avere un
ragazzo
un po’ pazzo, con una strana ossessione per il pulito; e un
cuore
grande come una casa.
Lo ama.
Come non
ha mai amato nessun altro.
E avere
incubi non lo spaventa più, ha
qualcuno che non vuole svegliare durante la notte.
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