L’Uomo
Nero non vive sotto il letto
L’inverno
muta in pietra l’acqua del cielo ed il cuore
dell’uomo – Victor
Hugo
Non
ricordi molto della tua infanzia. Solo volti che uscivano ed
entravano nel cerchio della tua miopia. Spesso sacchi di nicotina. I
tuoi fratellastri crescevano al limitare della tua
esistenza,
sfiorandoti ai pasti e dentro il letto.
«Perché
così ci si sta al caldo,» bofonchiava nonno
Gasparre mentre fumava
la pipa davanti alla stufa, «e l’Uomo Nero scambia
le tue dita con
quelle di loro.»
Poi scoppiava a ridere, strizzando gli occhi come se gli costasse
fatica respirare.
Morì
una sera qualunque di un inverno gelido, senza far rumore, col viso
flaccido di chi era grasso da tutta la vita.
Note
dell’autrice: Agata, figlia ripudiata di
due disgraziati,
abita in una casa famiglia, dove i fratellastri si alternano. Invece
lei rimane lì, inchiodata tra quelle mura a vivere una vita
già
scritta.
Secondo
il contacaratteri in uso sono 100 parole esatte.