ho fame

di fame
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Rimembro ancora quando solevi osservarmi, con quei tuoi occhi belli, mentre io, fingendo il nulla, mi destavo, al sentir del tuo profumo; che bella creatura eri! Quando rider solevi, di tanto in tanto, io, a trasalir mi cingevo, e mi struggevo a quel suon leggiadro. Quando abbattuta e triste eri, e qualche lacrima soleva caderti, io, con la mia rude mano, le tue guance asciugavo; e così calde erano quelle.. Docile creatura che eri! Ed ora, che son qui, lontano dal tuo profumo, dai tuoi capelli, e non mi è possibile, toccar le tue carnose gote, ad altro cerco di pensare, ma ciò non mi sovviene, anzi, ancor più vivido si fa il ricordo; e ancor più bella tu ti fai, nella mia mente, ancor più belle le tue fattezze ed il tuo riso, ancor più bruni i tuoi occhi e i tuoi capelli. Ed il cuore, non mi vuole ascoltare; poichè, quando a te penso, tutto, rimane sospeso.




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