Ojamajo doremì 20th anniversary - Friends

di KuroiGungnir
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Friends

 

“Scusate, ho di nuovo commesso un errore”, disse Hazuki, abbassando lo sguardo.
“Don't mind! Don't mind!”

Era da quando Reika aveva annunciato i risultati degli esami d'ammissione alla Karen girls accademy che Hazuki si comportava in maniera strana. In tutti quegli anni di conoscenza Doremì non aveva mai visto la sua amica d'infanzia così tesa e reattiva.

Se avesse dovuto descrivere Hazuki con una parola, quella sarebbe stata “calma”. Lei era sempre stata quel tipo di persona che rimaneva zitta ad ascoltare i problemi degli altri per poi dare i suoi consigli con un tono calmo e pacato, totalmente diversa da com'era in quel periodo.

Ogni volta che le gettava qualche occhiata, fosse stato anche per vedere come se la cavava, lei voltava lo sguardo con la stessa rapidità di un gatto che fugge.

Per non parlare di come le rispondeva ogni volta che le chiedeva qualcosa. “Verrò alla scuola media Misora con te!” diceva, con tono irritato. Aveva cercato di non darci peso, magari era soltanto una fase.

Forse era perché tutti se ne stavano andando? Insomma: Momoko sarebbe tornata presto in America, Onpu si sarebbe trasferita per continuare il suo lavoro da Idol mentre Aiko aveva la mamma che l'aspettava ad Osaka, dove avrebbe finalmente vissuto con tutta la famiglia al completo.

Però, anche a pensarla così, c'era qualcosa che non le tornava. Perché aveva comunque deciso di sostenere l'esame per la Karen girls academy nonostante le ripeteva, da chissà quanto ormai, che sarebbe andata con lei alla Misora?

Fissò il tettuccio della camera, la neve non voleva smettere di cadere, e le strade si erano ormai ricoperte di una folta ma fredda coperta bianca. Il giorno dopo Hazuki se la sarebbe cavata? Le ritornò in mente la mattinata di quel giorno, lei che in mezzo al corridoio invitava l'amica ad avvicinarle le mani per poi sfregarle sulle sue, la sensazione della pelle gelata che le percorse la schiena.

“Non va bene!”, la rimproverò, “I violinisti dovrebbero sempre aver cura delle proprie mani!”, poi le sorrise. Eppure l'unica risposta che le arrivò fu un mugolio, poi lo sguardo di Hazuki scese, evitando il suo.

Sospirò, voltandosi verso la porta di camera. La questione era semplice, no? Anche a costo di doversi dividere avrebbero inseguito i loro sogni, era quella la promessa implicita che si erano fatte nel momento in cui Momoko e Onpu avevano annunciato di doversene andare, anche Aiko c'era riuscita! Perché per Hazuki era così difficile?

Forse aveva paura di lasciarla sola, specialmente in un momento dove tutte le altre se ne sarebbero andate. Si morse un labbro, pregando di trovare la forza per incoraggiare anche lei una volta giunti a scuola.

Alla fine, se significava aiutare gli altri a realizzare i loro sogni, rimanere sola era un piccolo prezzo da pagare, no?





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