IPLF 6
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Italia.
Invischiati per le feste
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6. Fuochi d'artificio - parte 2
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"Cinque... quattro... tre... due... uno..."
Le
fontane di scintille dorate partirono in sequenza, illuminando la
faccia e il giardino di Nicole, che seguì lo spettacolo con la
meraviglia di un bambino.
"Buon anno, gente!" ululò Maria al microfono, dopo aver preso il controllo delle casse, improvvisandosi dj.
I
fuochi erano stati affidati a qualcuno di più sobrio di Alessio,
soprattutto dato che lui e Valentina erano immersi in un bacio durato
praticamente dal 2018 al 2019. C'era tanto freddo, ma della buona
musica e una serie di calici già pieni di champagne che la cuoca
Ramona aveva fatto portare all'esterno.
Tutto
perfetto, si compiacque Nicole, mentre un altro fuoco d'artificio si
dissolveva in cielo per poi riflettere i suoi morenti bagliori sulla
superficie congelata della piscina.
Era mezzanotte e qualche minuto, e lei si sentiva troppo felice per la riuscita della sua festa.
Anche
se non aveva fatto le cose in grande, gli invitati sembravano aver
apprezzato quella breve successione di botti e ora avrebbero avuto
tutto il tempo di ammirare quelli ufficiali, tutti colorati, che
spuntavano dal centro del paese illuminando a giorno la volta celeste.
Mentre
lampi rossi, verdi e azzurri si alternavano intorno, Serena si trovava
nei paraggi di Sandro. Non erano vicini, perché tanto si
erano già fatti gli auguri e ora lui aveva trovato una sua
vecchia amica con cui conversare, però Sere si era piazzata in
un punto non troppo distante, così da illudere Sandro di
volergli stare accanto, riuscendo contemporaneamente a scambiare un
significativo sguardo con Andrea.
Lui,
una mano nel suo marsupio da canguro e l'altra impegnata a reggere lo
champagne, alzò il calice nella sua direzione e, da lontano, le
sorrise.
Per
fortuna Giulio era riuscito a immortalare questi preziosi istanti con
il telefono. Aveva puntato la sua attenzione sul fratello e filmato le
sue mosse, così da farne una gif e mandarla orgogliosamente a
sua madre, assieme al messaggio: L'aquila reale sta per spiccare il volo. Ripeto: l'aquila reale sta per spiccare il volo.
Giulio
era così euforico per lo scioglimento dei ghiacciai cerebrali di
suo fratello che cercò Nicole tra la folla e la tirò
letteralmente verso lo schermo del suo telefono per mostrarle quella
gif: "Guarda!" gridò, sopra il trambusto dei fuochi. "Sembra
addirittura più fatto del solito!"
Nicole
sorrise di cuore all'immagine di Andrea che sollevava il calice in loop
e poi alzò gli occhi sul volto illuminato di Giulio: "Sei stato
un fenomeno!"
"Ci sono nato fenomeno, ma questo giro lo sei stata anche tu! Complimenti e buon anno!" le disse, allungando una mano.
Nicole
la strinse, ma era tutta una scusa di Giulio per trascinarla a ballare
in mezzo al gruppetto che si era radunato ai bordi della piscina.
"Che fai, sei matto?!"
"Dai, puoi goderti la festa, ora!"
Nicole gli diede una rapida occhiata e si rese conto che era ubriaco: "Quanti bicchieri hai bevuto?"
"Ancora troppo pochi!" rise lui. "Perché?"
La
ragazza fece per rispondere, ma dalla sua nuova postazione, Maria
alzò il volume della musica e fece partire una canzone davvero a
tema, che attirò l'attenzione di tutti... specialmente la sua.
Do you ever fell like a plastic bag, drifting through the wind, wanting to start again?
"Katy Perry..." mormorò, a denti stretti.
L'ultima
volta che avevano scelto quell'artista per la colonna sonora di una
festa, si era risvegliata mezza nuda su Giulio, con una casa a
soqquadro e una punizione di sei mesi che le pendeva come una lama sul
capo.
Niente da dire sulla bravura della Perry, ma forse le portava un po' troppa sfortuna.
"Nicole,
come sei rigida!" la richiamò Giulio, prendendole le mani e
posandosele sulle spalle, perché sì, aveva preso un paio
di bicchieri di troppo, convinto di doverli portare ad Andrea, ma
scolandoseli da solo appena aveva visto come lui fosse autonomamente
felice anche senza alcol.
You just gotta ignite the light and let it shine, just own the night, like the fourth of July....
Francamente,
in quel momento, aveva invidiato suo fratello e aveva ceduto alla
tentazione di diventare pure lui un essere non-pensante, libero di fare
esattamente il cavolo che voleva. Bere, ballare e fare lo scemo, senza
che nessuno lo accusasse di non impegnarsi abbastanza. Si era
già abbondantemente adoperato per il quieto vivere dei Lucich:
del coach Antonio durante gli allenamenti, e di Nicole, Serena e suo
fratello per quella festa.
Ora toccava anche lui divertirsi un po', no?
'Cause baby you're a firework, come on, let your colors burst...
"Sembra
tutto perfetto stasera!" gridò Nicole, avvicinandosi
all'orecchio di Giulio per farsi sentire nella confusione. "Forse so
organizzare le feste meglio di te!"
"Io non ci giurerei, è ancora un vero mortorio!"
"Perché? C'è la musica, c'è da bere, c'è tutto!"
Giulio
si mise a ridere di gusto: "Sì, ma tu non hai bevuto un goccio!
Non c'è gusto se non sei ubriaca e non ti dimeni come una
piovra, facendo voltare tutti e scappando a vomitare poco prima di
baciarmi."
"Poco prima di cosa?!"
Make 'em go oh, oh, oh, as you shoot across the sky-y-y...
Nicole
era sconvolta, ma Giulio non l'ascoltò e se la prese per la
schiena, tirandola completamente addosso a sé, facendo aderire i
loro corpi e continuando a muoversi sulla canzone di Katy.
A
Nicole si spezzò il respiro in gola; era così vicina a
Giulio, al suo naso dritto come una pista da sci, alla sua pelle dorata
e il suo profumo di famiglia che di nuovo le prese un capogiro da
montagna russa, senza che nemmeno ne sapesse il motivo.
Lei
non aveva bevuto neanche un goccio, era vero. Ma era come se fosse
ubriaca fradicia e stesse per dare di stomaco di lì a poco,
rovinando tra le braccia del ragazzo.
...di nuovo?
Il
fruscio della camicia bianca di Giulio contro il suo vestito non era
nulla in confronto ai salti che stava compiendo il suo cervello,
sballottato da un ricordo all'altro e disorientato dai movimenti e
dalle luci di quel ballo. Per non parlare del suo cuore, che stava
cercando di liberarsi dalla gabbia toracica per scappare in
Mozambico.
Giulio
lasciò indugiare gli occhi su di lei ed esibì
un'espressione lasciva che lo fece sembrare allo stesso tempo stanco e
sexy, al punto che Nicole dovette costringersi a non guardarlo.
Deglutì strizzando le palpebre, per liberarsi da
quell'intorpidimento che le offuscava la ragione e la stava
rovinosamente spingendo verso un luogo che non avrebbe nemmeno dovuto
sfiorare con la fantasia.
Perché in un momento del genere riusciva solamente a pensare di voler baciare Giulio?
"La
verità è che né tu né io sappiamo
divertirci, Lucich..." pronunciò allora lui, uccidendo
definitivamente ogni suo neurone e attirandola come un magnete verso le
sue labbra.
Ma proprio mentre lei stava per chiudergli quella boccaccia con la propria, vinta dal desiderio, accadde qualcosa.
Fu
forse per effetto della canzone di Katy, o delle luci dei fuochi,
verde, rosso, blu, giallo, verde, rosso... blu, giallo, nocciola...
Nocciola?
Nicole ebbe un flash di ricordi e corse in bagno, spaventata, lasciando Giulio lì in mezzo da solo.
*
Ora era ufficiale che il suo cervello stesse cercando di comunicarle qualcosa.
Nicole
lo interiorizzò, mentre si asciugava il viso ricoperto di gelide
goccioline, sbuffando addosso al proprio riflesso.
Poco
prima aveva ricevuto una scossa direttamente nella corteccia cerebrale,
che le aveva fatto rivivere quegli imbarazzanti minuti della festa per
Maria, in cui, ubriaca fino all'osso, si era improvvisata pole dancer addosso a Giulio, prima di prenderlo quasi in pieno con il vomito.
Grazie
a Dio, il filmino si era bruscamente arrestato in quel punto, ma tanto
le era bastato per ricordarsi quanto fritto fosse il suo organo
pensante in quel momento, e quanto grandiosamente si fosse invaghita
del suddetto ragazzo.
Ecco
che cosa aveva spontaneamente rimosso in tutto quel tempo, che la
faceva sentire a disagio in presenza del biondo, nonché nella
sua stessa casa in tutti i luoghi che aveva condiviso con lui durante
quella maledetta notte da dimenticare: Nicole si era irrimediabilmente,
perdutamente, profondamente innamorata di Giulio Pizzi.
E
per quanto la sua memoria si fosse sforzata di nasconderglielo, Maria
se n'era accorta e ora anche lei ricordava ogni singolo istinto
sessuale che l'aveva avvicinata a lui da quel giorno in avanti.
Quello era un enorme problema.
Sfortunatamente,
si era ricordata anche degli antecedenti, che avevano disegnato per lei
l'immagine completa di un Giulio sia stronzo che protettivo. Aveva
quasi regalato la sua verginità a Luca Ciambelli, ma per quanto
l'idea l'allettasse da sobria, era super sollevata che Giulio
gliel'avesse impedito da ubriaca.
Esatto, era stato lui, era merito di Giulio.
Non
ricordava perché alla fine non fosse andata a letto con Luca e
ora sapeva che era stato proprio lui a salvarle l'imene, nonché
la vita intera, perché se suo padre avesse scoperto che qualcuno
l'aveva pure deflorata durante la festa, l'avrebbe uccisa. Ma
soprattutto, Giulio aveva evitato che lei consumasse la sua prima volta
con qualcuno senza poi neanche ricordarselo... pareva che Pizzi non
fosse solo un borioso nobilotto qualunque... era veramente nobile,
nell'anima. Apprezzava moltissimo quello che aveva fatto per lei.
Così uscì in salotto, mentre la festa si era nuovamente spostata all'interno e lei manco si era tolta la giacca.
Giulio
si era accomodato sul divano a messaggiare con chissà chi, le
gambe nobilmente accavallate e quel naso principesco all'insù,
che lei aveva sfiorato solo qualche minuto prima rischiando il decesso.
Sì, insomma, Nicole era praticamente passata al mondo dei morti,
per ritornare più tardi con profondi traumi esistenziali,
Giulio, invece, se ne stava bello come il sole, tranquillo come un mare
piatto, felice come una Pasqua, a svaccarsi come se niente fosse sul
divano.
Nicole inspirò, raccolse due calici da un vassoio e poi si avvicinò a lui.
"Ah,
sei ancora viva, peccato." le fece, senza neanche staccarsi dallo
schermo del telefono. "Sei scappata con la morte in faccia, pensavo
fossi andata a spegnerti silenziosamente in un angolino del bagno."
"Non sei divertente. A chi scrivi?"
Giulio fece scivolare le sue noccioline sconquassanti verso Nicole: "Alla mamma. Sei gelosa?"
Nicole non rispose, ma in uno sbuffo diffidente, lanciò un'occhiata spiona alla conversazione.
Oh, Giu, sono così fiera del mio Andreeeeee, finalmente grazie a te lo vedo felice ❤ Bravissimo, ti voglio bene, voglio bene a tutti e due 💕
Grazie, 'ma, però devi ammettere che io sono riuscito enormemente meglio di lui.
Sì, quello è ovvio, piccolo Pizzi, ma non dirlo ad Andrea 💋😜🤷️
Nicole
trattenne un sorriso divertito. Adorava la mamma di Giulio; era di lei
che avrebbe dovuto vantarsi il principino, non della sua oggettivamente
bellissima faccia o del suo oggettivamente bellissimo deretano.
"Allora, che ti era preso prima?" fece lui, nascondendo il telefono dietro la schiena. "Uno spasmo?"
"Beh..."
Nicole gli passò un bicchiere e poi si concentrò sulle
bollicine del suo. Doveva dirglielo? Avrebbe fatto meglio a chiedergli
scusa per quella sera e specificare che non c'erano state intenzioni
romantiche se non quelle dettate dall'alcol?
Oppure
doveva rivelargli che, in fondo in fondo in fondo in fondo, lui le
piaceva e collaborando per quella festa prima e questa festa dopo, si
era resa conto che ci fossero in lui delle insospettabili
qualità?
Forse doveva solo ringraziarlo per averla fatta rimanere vergine.
Giulio
la osservò nella sua immotivata indecisione e, visto
l'abbassamento di ebbrezza dovuto al suo maledetto metabolismo veloce,
decise di bere copiosamente il bicchiere che lei gli aveva offerto.
Non
poteva continuare a trovarsela così vicino. Non poteva nemmeno
continuare a distrarsi con l'alcol. La sua caduta era prossima, poteva
annusarla nell'aria e nel profumo della sua personale rovina, che
portava il nome di Nicole Lucich.
"Se mi fossi ricordata che mi piaci?"
Nicole
scelse infine queste parole, proprio nel momento in cui Maria raccolse
il microfono e si mise a salutare la folla con rinnovata vocazione da
pr: "Invitati! Come andiamo? Dalla regia mi dicono che i festeggiamenti
non sono ancora finiti! Concludiamo questa festa, oppure diamole inizio
con un gioco offerto per voi dal connubio geniale di Lucich e Pizzi!"
Maria indicò verso di loro con una mano e tutti applaudirono.
Nicole era bordeaux per altri motivi precisi, Giulio spaventato da quanto appena uscito dalla bocca di Maria.
"Allora,
è davvero molto facile." proseguì la ragazza, facendosi
ascoltare da tutti. "Al mio via, tutte le coppie che si trovano sotto
un ramo di vischio, devono baciarsi, altrimenti il loro 2019
sarà un anno di sfiga apocalittica! Siete pronti? Unoduetrevia!"
Maria
fu così veloce che Nicole e Giulio ebbero appena il tempo di
controllare sopra le loro teste e ricordare che sì... Giulio
aveva davvero dato a quei pazzi l'idea del vischio e sì, Nicole lo aveva davvero fatto
attaccare a ogni due metri di soffitto, compreso lì sopra.
Capito quello, non c'era più nemmeno un secondo per scappare
dall'altra parte della stanza e fingere che tutti non avessero puntato
i loro sguardi assatanati su di loro.
"Uh-uuuuh,
la coppia dell'anno!" gioì quella faina della vergine Maria,
spalleggiata da Angelico, Alessio, Valentina, Andrea e Serena, che
avevano sicuramente pensato a tutto ciò con arguzia e spirito
vendicativo. "Coraggio, Nicole e Giulio! Bacio, bacio, bacio...!"
Tutti
i presenti iniziarono a seguire Maria con il suggerito coro da stadio,
mentre Nicole e Giulio erano rimasti ad agonizzare nelle proprie
malefatte.
Alla
fine Nicole prese coraggio e si voltò verso di lui: "Ok, non ci
sarei arrivata subito, ma era così che speravo di finire il mio
discorso sul fatto che mi sono ricordata che mi piaci."
Giulio si ritrasse: "Che cosa intendi dire?"
"Baciandoti."
"No, che intendi dire per 'mi sono ricordata che mi piaci'?"
"Che
mi è tornato in testa tutto, della festa di quest'estate, del
tuo aiuto ad arginare il disastro, dell'impegno che ci hai messo a
farmi divertire almeno un po' e del salvataggio in corner della mia
preziosa verginità che stavo per servire su un piatto d'argento
a Lucaddominali. Ora ricordo tutto, Giulio."
Il ragazzo la fissò con puro terrore: "...tutto?"
"Sì."
Nicole si sporse in avanti e afferrò un lembo della sua camicia
per baciarlo, regalando alla folla esattamente quel che desideravano
vedere.
"No..."
soffiò Giulio, a fior di labbra, non appena si scontrarono con
quelle dolci e fruttate di Nicole. Cercò di opporvi futile
resistenza, ma ormai erano incastrate tra loro, complementari come una
partita vincente di Tetris e irresistibili come quella maledetta
occasione che Giulio non avrebbe mai, mai dovuto cogliere.
Infatti,
vide gli occhi di Nicole sbarrarsi e farsi assenti, mentre tutto il suo
corpo si faceva pietra sotto la sua bocca. Stava avendo un altro flash
come quello di prima.
Ora, precisò mentalmente Giulio, si era ricordata tutto.
Mente
gli invitati ancora applaudivano ingenuamente tra i coriandoli dorati e
le canzoni di Maria, Nicole si staccò da Giulio, come se fosse
diventato fuoco, e gli stampò un plateale, sonora, magistrale
sberla in pieno volto, strafregandosene se così facendo avrebbe
deturpato qualche patrimonio dell'UNESCO.
"Brutto
stronzo!" gridò a così tanti decibel d'intensità
che persino le lacrime affacciate ai suoi occhi tremarono e scesero
rompendo gli argini.
La festa ammutolì.
Nicole
si alzò rumorosamente dal divano, dando una brusca tirata al
fagotto in cui si era trasformata la sua gonna e chiudendosi il
cappotto in vita con una mano, accogliendo l'idea che piuttosto di
stare lì, sarebbe corsa immediatamente a ibernarsi di fuori.
Infatti,
uscì in giardino sbattendo rumorosamente la porta e, quando
Andrea fece un passo in avanti, offrendosi di intervenire, Giulio lo
bloccò, alzando semplicemente una mano: "Tranquilli, l'ho
meritata. Vado io."
Seguì
Nicole all'esterno e lasciò tutti perplessi, a chiedersi che
diavolo fosse appena preso all'indifferente princeps Pizzi e alla
festiva padroncina di casa Lucich.
*
"Nicole."
"Sei
uno sporco bugiardo traditore!" lo apostrofò lei, con gli occhi
colmi di lacrime, reggendosi la giacca come se non ci fossero stati ben
cinque grossi bottoni cuciti lì apposta. Ma era la sua unica
presa salda sopra il burrone dell'oblio, era comprensibile.
"Mi dispiace, io..."
"Mi
fai schifo, lo sai?" gridò, sentendo la gola che si riempiva di
gelo e le guance che si bagnavano di caldo. "Ti avrei attribuito di
tutto, ma non la faccia tosta di approfittare della mia sbronza per
scoparmi in salotto e poi startene zitto nella speranza che non l'avrei
mai ricordato!"
"Nicole..."
"Fino ad ora credevo di essere vergine!"
Dalla
rabbia, Nicole afferrò uno dei bicchieri rimasti dalle
preparazioni di Ramona e lo gettò ai piedi di Giulio. Gli
sporcò solamente le scarpe di champagne; il bicchiere era in
plastica e il gesto puramente simbolico.
"Senti, io te l'avrei sicuramente detto."
"Certo,
se per caso mi avessi anche lasciata incinta, allora magari l'avresti
fatto presente. Oppure mi avresti abbindolato con il racconto di Luca
che mi prende contro la mia volontà e tu, da buon samaritano,
ricopri le mie nudità a danno fatto, ricordandomi quali sono
davvero i giusti ideali?"
"Ti
chiedo scusa. E non avrei mai fatto una cosa del genere, quel rapporto
è avvenuto in maniera più che protetta."
"Peccato
che tu abbia protetto solo il rapporto e non me!" guaì Nicole,
disperata per la vergogna e per la profonda, scottante delusione che le
aveva appena aperto il petto.
Lei aveva perso la verginità. Con Giulio. Sei mesi prima.
E l'aveva saputo solo in quel momento.
Baciando
lo stronzo, le erano riaffiorati alla memoria tutta una serie di
sconcertanti flash, che, uno dopo l'altro, erano andati a completare il
ricordo monco che l'alcol aveva compromesso.
Riassaporare
le dolorose labbra di Giulio, proprio su quel divano, l'aveva fatta
sentire come allora, e la potenza dei sentimenti era andata a
risvegliare il drago dormiente. Non lo ricordava nel dettaglio, no...
in tutta quell'assurda storia, non le era dato nemmeno di sapere
com'era stata la sua prima volta, però aveva visto degli attimi
in successione e aveva ricostruito le ore prima di quel misterioso
risveglio.
Giulio
si era sincerato che lei fosse abbastanza ubriaca, poi l'aveva baciata,
il bacio si era trasformato in qualcosa di molto più
coinvolgente ed erano finiti a spogliarsi a vicenda sul divano bianco
del salotto, che Francesca faceva costantemente tirare a lucido da
Ramona.
Si
erano incastrati dentro i rispettivi corpi in silenzio, mentre la casa
era fortunatamente spopolata perché fuori la musica non era
ancora stata spenta e la gente non si era stancata di ballare.
Avevano
condiviso sospiri, carezze, baci un po' ovunque sulla pelle dell'uno e
dell'altra. A pensarci, Nicole voleva solamente piangere: le era
rimasta un'emozione capace di rivoltarle lo stomaco come un calzino, ma
nessun ricordo. Nessunissima traccia di che cosa avesse pensato una
volta finito, se le avesse fatto male, se Giulio fosse stato il
romantico partner che per anni aveva sognato.
Niente.
Solo la proiezione di lui che si muoveva sinuosamente come un mare in
tempesta, approfittando della sua assenza di lucidità per
toglierle ancora una volta qualcosa che non avrebbe mai più
riavuto.
"Ti
odio..." pianse accoratamente, indietreggiando su quei tacchi
traballanti. "Ti odio da quando sei arrivato nella mia vita, Giulio, e
vorrei solo che te ne andassi per restituirmela."
Giulio
non poté nascondere una smorfia di dolore per quelle parole.
Erano tutte cose che sapeva e che aveva previsto di sentirsi dire, un
giorno o l'altro. Però fuori dalla sua testa, nella
realtà, suonavano ancora più inaffrontabili.
Stava ricevendo indietro i colpi che aveva inflitto, niente di più, niente di meno.
"Scusami..."
biascicò il princeps, derubato della solita parlantina
diplomatica e il sorriso da dio. "Ho commesso un errore enorme e non
sai cosa darei per tornare indietro."
Ecco, forse il peggio era proprio quello, pensò Nicole.
Cioè
che dopo averla usata, dopo aver preservato la sua verginità da
Luca solo per prenderla personalmente, dopo aver scombussolato ogni
tipo di rapporto esistente fra loro, Giulio Pizzi se n'era fregato
talmente tanto da decidere di non dirle assolutamente nulla.
Perché quello era stato un errore. Quello era stato il quasi nel suo 'Rifarei quasi tutto' di qualche giorno prima.
Giulio
aveva anteposto la paura di suo padre a lei, la sua fama sociale a lei,
la sua immagine di snob selettivo a lei. Si era vergognato di averlo
fatto con lei e non solo si era premurato che la notizia non trapelasse
in giro, ma aveva addirittura mentito alla diretta interessata per
tutelarsi in tutto e per tutto dall'abbassamento di grado da dio a
umano. Un umano che aveva avuto una notte da dimenticare con quella
nullità di Nicole Lucich e che per questo avrebbe rischiato
l'ira funesta di suo padre.
Fecero entrambi qualche passo per avvicinarsi.
"L'ho
fatto perché anche tu mi piaci." riversò lui, affaticato
e incapace di gestire quella situazione, esplosa malamente contro il
suo volere. "E in quel momento era così facile dirtelo senza che
ci fossero ripercussioni, che io..."
Patetico. Banale.
Giulio
si sentiva davvero rimpicciolito di fronte a quel gigante guaio: troppi
sentimenti erano stati coinvolti, troppe spiegazioni che non era
riuscito a dare nemmeno a se stesso. Ma soprattutto, un profondo
dispiacere per aver fatto del male a Nicole ed essere costretto,
finalmente, a doverlo riconoscere.
"Nessuna
ripercussione allora." sibilò lei. "Ma adesso non voglio averti
mai più fra i piedi, Giulio. Lascia la mia vita a me, d'accordo?
Ti sei già preso abbastanza."
"Non mi credi?" sfiatò lui, inutilmente, dato che sapeva benissimo la risposta.
"Perché
dovrei? Così ti salveresti il culo davanti a mio padre,
spacciando il tutto come un mio ennesimo, incosciente, colpo di testa,
per cui verrò esclusivamente punita?"
Nicole
fissava sprezzante gli occhi di Giulio, due cerchi dorati falsi come
monete contraffatte. Certo, il danno l'avevano davvero fatto in due, ma
in quanto solo superstite con memoria, spettava a Giulio agire per
tempo e cercare di rimediare, se avesse avuto anche solo un minimo di
considerazione per lei e i suoi malandati sentimenti. Dato che non
l'aveva fatto, Nicole non avrebbe creduto più a nulla che fosse
uscito dalla sua bocca.
Stava
per dirglielo, quando le iridi zecchine che stava fissando
improvvisamente diventarono lava, riflettendo lingue di fuoco che
sembravano contemporaneamente vere ed immaginarie.
"Giulio?"
Lui
aveva sbarrato gli occhi e non guardava più davanti a sé,
ma oltre, all'altezza del giardino dove poco prima avevano assistito ai
fuochi d'artificio.
Così,
anche Nicole decise di girarsi verso quella direzione e scoprì
che comunque, sicuramente, anche quella volta suo padre avrebbe trovato
un validissimo motivo per punirla, almeno fino a gennaio dell'anno
successivo.
*
Serena
tirò la cerniera con forza e anche l'ultima valigia, finalmente,
si chiuse. Guardò compiaciuta la montagnola che si era preparata
sul pianerottolo e fece un gran respiro per darsi coraggio nell'opera
di carico-scarico della mitica Punto blu.
Stava definitivamente svuotando l'appartamento dalle sue cose.
Alla
fine, fece da sola per metà, mentre per il resto intervenne
Sandro a darle una mano, poi si ritrovarono entrambi sulla soglia con
l'ultimo, determinate beauty-case da rimuovere dalla circolazione.
"La
scorsa volta, quando mi avevi lasciato, non avevi portato nulla con
te." osservò Sandro, standosene malinconicamente appoggiato con
un lato del corpo al muro dentro casa.
Serena,
da fuori, gli fece un sorriso cortese: "Lo so, avevo lasciato tutto al
suo posto perché non ero davvero convinta di andarmene."
"Stavolta sì? Ne sei sicura?"
"Sandro..." soffiò, dispiaciuta ma non troppo. "Ne abbiamo già discusso a sufficienza."
Era il quattro gennaio e Serena aveva lasciato il suo storico fidanzato dopo sei lunghi anni di relazione, stavolta per davvero.
Tutta
la sera prima aveva cercato di fargli capire i motivi, premurandosi di
imbastire un discorso maturo e carino, anche se lui, semplicemente, non
era riuscito a crederle. Non la prendeva sul serio, come mai l'aveva
presa sul serio, e ora che aveva le prove esattamente sotto al naso,
cominciava per la prima volta a vedere la realtà.
Non
gli andava molto a genio, chiaramente, ma se ne stava lì,
passivo, più incline all'accettazione, che alla ribellione.
Serena gli aveva parlato per ore; non era sicuro di aver seguito
nemmeno tutto il discorso, però gli aveva nominato
infelicità, trascuratezza, freddezza, tradimento e pure un certo
Andrea.
Lì
per lì si era sentito un po' geloso, perché Serena gli
aveva raccontato di un autostop e un bacio risalenti a sei mesi prima,
ma poi lei aveva ribattuto con almeno dieci suoi sospetti, di cui due
confermati, e aveva vinto la difesa. Non c'erano modi in cui potesse
ribattere alle accuse: aveva incassato con vaga delusione, ma poi si
era detto che, comunque, non le sarebbe mancata poi così tanto.
Certo,
sei anni erano tanti, quello che avrebbe fatto più male sarebbe
stato staccarsi dalle abitudini e dalla comodità che qualcuno
facesse il pranzo e la lavatrice, però era d'accordo sul fatto
che il loro rapporto non fosse più un granché da molto,
forse addirittura tutto, il tempo.
"Quindi
ora vai a vivere dai tuoi o da questo Andrea?" le domandò, con
una caratteristica indifferenza di base, mentre lei temporeggiava
imbarazzata per non dovergli chiudere la porta in faccia.
"Quindi
non mi hai ascoltato ieri sera." esalò, sconfitta. "Ti ho detto
che Andrea non sa nemmeno che ci stiamo lasciando. Il suo ruolo nella
mia decisione è molto più marginale di quanto tu creda, o
abbia interpretato nella tua testa."
Dovresti invece ben ringraziare tua sorella! voleva
aggiungere, ma non avrebbe mai e poi mai messo in mezzo l'adorata
Nicole. Se era arrivata a tanto, era soprattutto merito suo, del piano
che aveva architettato, certo, ma maggiormente dell'affetto e gli
instancabili consigli che le aveva dato, anche contro la sua stessa
famiglia.
"Torno
a stare dai miei per un po'." si rabbonì poi, sentendo in
realtà vera empatia verso Sandro. Lei non era così
cattiva: ci aveva tenuto e ci teneva ancora a lui, solo che per il
momento aveva bisogno di tenere ancora di più a se stessa, per
una volta.
Un
po' impacciata, si rigirò l'anello attorno al dito, poi lo
sfilò via e lo riporse gentilmente al suo ex: "Grazie comunque
per questi sei anni."
Il
passaggio dal 2018 al 2019 aveva portato tante sorprese, rimarcato
consapevolezze e regalato la botta di coraggio di cui aveva bisogno.
Sì, era ora di cambiare.
"Possiamo
almeno rimanere amici?" buttò lì Sandro, arreso alla
vita, osservando quel gioiello senza nemmeno ricordare quando e dove
l'avesse comprato.
"Certo,
mi farebbe piacere." annuì lei. "Verrò volentieri alle
cene dai Lucich, se sarò ancora la benvenuta."
Sandro
ci rifletté, rendendosi conto di quanto si sarebbero abbattuti i
suoi per la sua capacità di farsi scappare l'unica cosa giusta
che avesse mai fatto.
"Credo
di sì." confermò allora, con un abbozzo di espressione
rattristita. "Ovviamente solo quando avranno finito di ristrutturare la
parte di casa che è andata a fuoco a Capodanno."
***
ANGOLO AUTRICE
Salve
salvino, sono felicissima di ringraziare chi di voi è arrivato
fin qui perché... questa è la mia parte preferita!
Da
questo capitolo in poi, ho davvero adorato alla follia scrivere
"Invischiati". Sapete, le idee nella mia testa c'erano, ma fino alla
stesura di questa parte temevo non fossero adatte o che comunque non
sarebbero filate troppo bene.
Invece,
mi sono divertita così tanto che mi sono convinta 👍 Se una
storia non mi emoziona, non ce n'è, non la scrivo più e
basta, difatti nella mia cartella sul pc c'è un intero cimitero
di bozze, però stavolta Giulio e Nicole mi hanno davvero tanto
emozionato, quindi niente... avevo bisogno di vantarmi un po'
sennò non sarei io ahaha 😂
Voi
che ne pensate, vi sono piaciuti? Cioè, lo so che si sono solo
azzannati con odio, ma almeno ora è più chiara la
posizione del misterioso Pizzi. A chi la va a raccontare, se poi si
lascia vincere dal desiderio e se ne approfitta delle sbronze altrui?
E
comunque, qual è la vostra opinione riguardo al fattaccio?
Giulio è stato solamente uno stronzo senza rispetto o in qualche
modo riuscite a giustificarlo? Lui sostiene che ci siano dei sentimenti
in gioco, Nicole non gli crede. Chi ha ragione?
Poi,
va beh, chi mi conosce sa che non sono contenta se nelle mie storie non
va a fuoco qualcosa (*coff coff, Davide Argenti, coff coff*), ma
sì, lo confermo pure qui: i fuochi d'artificio hanno incendiato
il giardino. Poi nel prossimo capitolo vedremo anche come è
stato possibile e quale punizione spetterà a Nicole.
Intanto,
vi stra-ringrazio per il grandissimo sostegno che state dando a IPLF e
per tutte le recensioni e i commenti. Ora che Serena ha lasciato Sandro
e Nicole ha allontanato Giulio, vedremo come evolveranno le cose e se,
negli ultimi due capitoli della storia, ci sarà ancora modo di
invischiare qualcuno. Io credo di sì.
Ci vediamo nelle seguenti date!
💜10/02: Una ragazza come te - cap 3
🌿12/02: Invischiati per le feste - cap 7
💜13/02: Una ragazza come te - cap 4
🌿14/02: Invischiati per le feste - cap 8
Esatto,
avete capito, il 14 per festeggiare San Valentino, ci sarà il
finale di questa storia. Un po' mi dispiace che sia già
finita, un po' sono contenta perché l'ho trovata davvero carina
e spero che lascerà dei bei ricordi pure a voi.
Ora,
prima di salutarci, mi prendo qualche riga per parlarvi di quei
cuoricini viola che avete visto, cioè della nuova storia che sto
(stiamo) pubblicando!
💜 Una ragazza come te è una storia a 4 mani, cioè vuol dire che è scritta da due persone, una sono io e l'altra è @cioccolatomalik,
che potete seguire su Wattpad. Abbiamo deciso di buttarci in questo
progetto e per questo saremmo felicissime se poteste darci il vostro
supporto: sarà una storia ricca di risate, malintesi e inganni,
proprio come piace a noi U.U
La
trama vede come protagoniste due gemelle, Hera ed Hestia (mi
raccomando, con la H, sennò si arrabbiano!). Hera, quella tutta
unicorni e arcobaleni è raccontata da cioccolatomalik, mentre
Hestia, quella dark e arrabbiata col mondo, sono io. Vedete, noi siamo
uguali, ma profondamente diverse e il nostro divario accresce quando
nella nostra vita entra lui: Tommaso D'angelo.
Lui,
che è innamorato perso di Hera. Lui, per cui Hestia ha una cotta
secolare. Lui che farà ideare alle gemelle un piano diabolico e
provocherà così un casino epocale dopo l'altro.
Allora, che dite, venite a leggere?
Link della storia su Wattpad: https://www.wattpad.com/676544863-una-ragazza-come-te-1-prologo
E link su EFP: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3821001&i=1
Vi aspetto ovunque vogliate e alla prossima!
Daffy
***
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