Time

di Anonimo_fiorentino
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Tic-tac  tic-tac…  Il grande orologio della piazza scandisce i minuti ed ogni secondo che passa ti senti sempre di più presa dallo sconforto.

In piedi ormai da molto tempo, troppo, aspetti  incurante del tempo che passa, incurante del freddo della sera che piano piano sta arrivando, prima una brezza leggera ti scompiglia una ciocca di capelli e poi,man mano che il tempo scorre, la temperatura cala sempre di più, inesorabile.

Inesorabile come te che,inflessibile, non ti fai battere dalle forze della natura e resti là, in quell’angolo della piazza, sotto la luce fioca di un lampione, l’unico testimone della tua stoica resistenza.

Ad un certo punto una voce maligna inizia a farsi largo dentro la tua testa e no, non ti suggerisce scenari tragici per i quali LUI non sarebbe potuto venire, fa molto peggio, ti invita, con voce ingannevole e suadente, a pensare a cosa stai facendo, cerca di dissuaderti dall’attenderlo.

A forza di guardare l’orizzonte alla ricerca della sua figura,  iniziano a bruciarti gli occhi ed è allora che inizia a piovere, una leggera pioggerellina che ti fa gelare le ossa.

È nel momento di maggior sconforto, quando sei bagnata, infreddolita e spersa come un piccolo pulcino indifeso che arriva lui.

In fondo quella serata è la dimostrazione di ciò che sai da sempre dentro di te, Kudo per te, presto o tardi, arriverà sempre, e allora il tempo dei pensieri tristi è finito, la voce malevola viene placata dal bacio che tu e lui vi scambiate; il momento però viene interrotto presto, troppo, rovinato da un tuo sternuto che nel silenzio della notte ti sembra che rimbombi nella piazza deserta. Con una nota di tristezza vedi che lui si allontana, ma è solo un secondo e poi, porgendoti l’ombrello, ti invita ad andare a casa sua a riscaldarti. È in quel momento che ti accorgi della pioggia e la ringrazi perché proprio come un’amica benevola ti sta’ aiutando, infatti ora puoi piangere di felicità quanto vuoi tanto le tue lacrime si uniranno alla pioggia e saranno mute.





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