Il mio pellegrinaggio a te

di Afaneia
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Il mio pellegrinaggio a te



...che ben mostrar disio d' corpi morti:

forse non pur per lor, ma per le mamme,

per li padri e per li altri che fuor cari

anzi che fosser sempiterne fiamme.


Dante, Paradiso XIV, vv. 63-66.




Oh, se solo mi fosse dato conoscere il sollievo

della preghiera!

L'ateo che rispettosamente rifiuta il biglietto, come Karamazov,

conosce solo la propria

disperazione.


Mamma, mi dispiace d'essere atea

di non percepire il sollievo che tu avresti provato

dietro a questa croce, la sua benedizione; e la pace che dovrei provare quando,

nel mio doloroso pellegrinaggio,

arrivo a te.

Mi dispiace di non riuscire a credere

a questa vita dopo la tua morte,

che pure disperatamente vorrei sentire. Il mio amore

è come onde radio destinate a vagare per sempre, a perdersi

nello spazio e a non venir recepite mai, poiché in tutto l'universo non esiste più una radio

che le accolga.


Se cammino a piedi il mio pellegrinaggio fino a te, se ostinatamente rifuggo

ogni scorciatoia, ogni alternativa, il confortante calore dell'automobile, sbrigativa, la rapidità dello spazio,

è per scontare l'oscura colpa inconfessabile

d'esserti sopravvissuta, di non riuscire a credere

al tuo paradiso.





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