Safira

di Amiranna
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Safira ha gli occhi abbastanza grandi ma non si capisce mai in realtà cosa vogliano dire per davvero, sono facilmente fraintendibili, sempre attenti e sempre un pó tristi. Mentre, la loro espressione, quasi sempre, è quella di chi ti tiene sul cazzo e quasi sempre é così.

Parla molto, quello è sicuro, dice tutto, qualunque cosa ma io sono sicuro che non dice mai niente in realtà, di sé intendo.
Sono convinto che dice quello che sembra, quello che a volte crede, ma non si spoglia mai in realtà delle sue cose , di tutte quelle cose che la rendono Safira, che non la rendono, anche. Dopo due ore puoi dire di conoscerla perfettamente, di immaginare ogni sua reazione o percepire ciò che può pensare. Ma poi la vedi entrare nel suo mondo e lo capisci subito che non ci farà mai entrare nessuno . Vuole stare da sola, "non puoi capire" , "lascia stare" .. o peggio "no,niente".. o peggio il suo viso che diventa da indimenticabile a in espressivo.

O peggio:il silenzio.

Vive nelle sue canzoni, nelle righe sottolineate dei libri che legge, nei suoi pareri opposti tra essi sul mondo.
Lei fa tutto a modo suo, secondo me, nessuno fa le cose come lei .È ordinata, ma un pó maldestra di natura, però é creativa e ha un forte senso della bellezza. Forse perché é bella davvero e le cose belle devono avere cose belle, essere circondati da cose belle e magari provare anche cose belle.
Ma lei quando vive cose belle é come un polo che cerca di attirare un polo della sua stessa natura. Si sa che succede, i poli si respingono.

Mangia molto quello che le piace e guarda i film mangiando kg di pop corn, beve sempre bevande gassate, ha un suo bicchiere personale, più piccolo dei classici da tavola, perché secondo lei è quella la giusta misura per dissetarsi nel modo e nei tempi giusti. Il latte sempre tiepido perché... ,mi fermo un attimo e rileggo, mi accorgo che sto scrivendo di lei a raffica, forse non si capisce nulla e quello che sto facendo é solo mettere assieme un gran caos di parole .

Rileggendo mi rendo conto anche che non ho mai parlato di lei fisicamente, forse perché non é proprio la prima cosa che mi viene in mente se penso a lei. Certo lei é .. cioè é wow , é spettacolarmente bella. Sicuramente però é proprio la sua bellezza che la prima volta che l'ho vista mi ha subito fatto sentire legato a lei.
Pensai che non avrei mai più voluto vivere un giorno della mia vita, senza guardare quei lunghi capelli,quelle mani affusolate e quelle labbra piccole e carnose.
Avevo undici anni. Sono passati quindici anni e una cosa non è mai cambiata. Sono riuscito a vedere quei capelli,quelle mani,quelle labbra,salvo poche eccezioni, tutti i giorni della mia vita.


E in tutti questi giorni la sua anima e i suoi occhi sono diventati ancora più attraenti,per me , delle sue forme, delle sue ciglia lunghe,del suo passo sicuro, della sua sensualità che ho visto evincere anche quando imbottita in un grande cappotto, e la testa circondata da uno sciarpone in Norvegia, alzando gli occhi al cielo osservava l'aurora boreale e io non riuscivo a non guardare lei.

Io non lo so il motivo per cui mi ritrovo a scrivere queste cose, oggi che fuori é una bella giornata di sole e il mio progetto lavorativo, il mio sogno, ha cominciato a dare le prime soddisfazioni.
Forse perché sono quindici anni che sono innamorato di Safira e non l ho mai detto, non solo a lei, ma a nessuno, mai , neanche ad uno estraneo, per caso ,in treno o sotto effetto di una sbronza ad un barista .
Siamo amici .

Lei non potrebbe vivere senza di me. Di questo ne sono sicuro.
E la paura che non sia così mi fa così star male che mi si stringe la gola.
Ci sono infiniti casi dove c'é un amico che si innamora di un'amica e viceversa, da quando è nato il mondo.
Ma non ha niente di comune quello che lei rappresenta per me. Non mi sono innamorato di lei con il tempo.
Quel giorno di quindici anni fa , io mi innamorai di quella bambina. E quell'amore non ha fatto che crescere sempre di più, logorarmi sempre di più.

Mi fa male la testa, ho giá voglia di distruggere questo foglio A4 , vittima della mia smielata descrizione di Safira.
Perché forse, tra gli altri forse , non serve a nulla scrivere.




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