L'altra metà di me

di Elisagemma
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L'altra metà di me (review) C'era una ragazza su quell'aereo, aveva i capelli rosso rame, lunghi e mossi e gli occhi grigi come il cielo d'inverno.
Si stava trasferendo in Francia dalla zia, un po' per studiare e un po' per lasciarsi il passato alle spalle. Si chiamava Cècile, suo padre era italiano, sua madre inglese, ma lei era nata in Francia ed i suoi genitori avevano deciso di darle un nome francese.
Cècile aveva degli ottimi voti a scuola e una passione e predisposizione unica per la musica, cantava, componeva e suonava la chitarra e il pianoforte; era una ragazza solare e piena di vita, ma anche semplice e umile, di una bellezza e dolcezza disarmanti.

"Lety si, sono appena uscita dall'aereo... si tutto ok... si sono tutte quì, non hanno perso niente... si Lety è andato tutto bene sta' tranquilla! Si ok... ti richiamo quando arrivo a casa di zia Agata... si ok te la saluto! Ciao Lety... ti voglio bene anche io"

Lety era la sua migliore amica; il destino aveva voluto che fossero vicine di casa, così le due bambine erano cresciute insieme come due sorelle, frequentavano la stessa scuola e lo stesso corso di musica e andavano persino insieme in vacanza, era come avere una sorella che non aveva mai avuto, ma di cui sentiva la mancanza, lei riempiva in parte quel'vuoto che le causava l'essere figlia unica; infatti lasciarla era stato molto difficile, non si erano mai separate e quello, anche se non lo dava a vedere, la rendeva triste ed insicura, avrebbe voluto che l'amica andasse con lei, ma non era possibile per una serie dei motivi, non la vedeva da meno di tre ore e già ne sentiva la mancanza.
Non si mise a guardarsi molto intorno, in quell'aereoporto c'era un via vai pazzesco di persone e, come le capitava da un po' di mesi ormai, in mezzo a quella gente si sentiva di troppo, voleva solo uscire di lì e godersi la vista di Parigi, era la prima volta che ci andava, almeno per quanto potesse ricordarsi; infatti lei era nata proprio lì, ma ovviamente era troppo piccola per ricordarsi qualcosa.
Sua zia viveva in una cittadina poco distante dalla capitale da quasi tre anni, ma era sempre stata lei a scendere per le feste; la zia aveva proposto più volte alla nipote di andarla a trovare, aveva un'appartamento con due camere da letto ma vivendo da sola non sapeva cosa farci quindi aveva destinato fin da subito quella stanza alla nipote che però, fino a quel momento, non ne aveva mai approfittato.
Nell'ultimo anno però erano successe molte cose che avevano turbato l'animo di quella ragazza che, nonostante un carattere molto forte, era sempre stata allegra e spensierata come si addice ad una ragazza di sedici anni, per cui i suoi genitori avevano deciso di mandarla per un po' a vivere con la zia approfittando dell'occasione per imparare bene una lingua che stava già studiando a scuola, che le piaceva e che le era sempre suonata alquanto familiare.
Zia Agata lavorava in un centro benessere poco fuori città, ma quel giorno il suo turno finiva nel tardo pomeriggio per cui non sarebbe potuta andare a prendere la nipote che, dal canto suo, non era poi così dispiaciuta e voleva approfittare di tutto il giorno per visitare una città in cui aveva sempre sognato di andare.




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