Sorelle

di Soniabruni
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Casa di Pony 7 maggio 1922

Era passato più di un anno ormai da quando Terence era partito.
Alla casa di Pony era tutto pronto per festeggiate il ventiquattresimo compleanno di Candy ed Annie.
Era tanto che non lo celebravano insieme in quel posto magico che sembrava immune a tutti i mali del mondo.

Annie era tornata a vivere con le sue mamme e si dava un gran da fare con i bambini. L’ultimo periodo l’aveva provata e maturata molto e non riusciva più a sopportare la madre.
“Che scandalo, chi ti vuole più oramai!” continuava a ripetere alla figlia.

Lei si vergognava profondamente per tutto quello che era successo, avrebbe tanto voluto rimediare in qualche modo ma… ci sono errori che lasciano il segno e lei aveva sbagliato, era accaduto tutto per colpa sua.
Era stata proprio Annie a insistere per quella festa, aveva cucinato e preparato le decorazioni e Candy non era riuscita a dire di no a Miss Pony e Suor Maria.
La bionda ragazza arrivò il mattino di buon’ora con Albert ed Anthony.
Più tardi arrivarono anche Archie e Stear con Patty.

Era stato un anno difficile per Candy, aveva sofferto molto per la partenza di Terence.
Non aveva più letto i giornali…
Si augurava fosse felice accanto a chi era riuscito a stargli veramente vicino quando era necessario, ma preferiva comunque non sapere nulla.


Sul cassetto dello scrittoio in camera teneva, come fosse il più prezioso dei tesori, il libro di Shakespeare che le aveva regalato LUI.
Dolorose lacrime bagnavano le sue guance quando ricordava i bei momenti passati a leggerlo insieme, sembravano le memorie di un’altra vita meravigliosa sfiorita ancor prima di sbocciare.

Tra le pagine un pezzetto di carca dorato… la confezione di quel cioccolatino che avevano diviso con tanta emozione il giorno del suo compleanno due anni prima.
“Quanto vorrei poter tornare indietro… Terry…” si ripeteva in quei momenti.

Anthony era stato un vero tesoro con lei durante tutti quei mesi, il solito principe romantico e paziente.
Lei era stata chiara fin dall’inizio sui suoi sentimenti ma lui aveva deciso che l’avrebbe aspettata e così aveva fatto.

E questo nuovo “7 maggio” non sarebbe stato facile per… per tanti motivi.
Prima di tutto Annie; era tempo di parlare a quattr’occhi, in fondo le sue mamme avevano organizzato tutto proprio per quello, e poi quella collina…
Lì aveva passato la sua vacanza estiva più bella proprio con lui… il suo Terry…


Andò da sola verso papà albero; mentre saliva il pendio il cuore aumentava i battiti, poteva sentire riecheggiare la voce sua e di lui, le risa, le corse, le poesie… e poi ricordava i baci rubati, i pic nic… e quella notte d’estate in cui l’aveva quasi fatta sua.

 

Avvertì calde stille bruciare gli occhi e rotolare lungo le guance mentre sussurrava… “Terry, amore mio… quanto mi manchi…”

In quel momento arrivò Anthony. La ragazza si ricompose velocemente.
“Candy! Che fai qui tutta sola?”

“Ti preoccupi per me?”

“Sempre… lo sai… mia dolce principessa” il ragazzo volle approfittare di quel momento di intimità per riprendere un vecchio discorso, gli sembrava un buon momento e il posto era l’ideale.

Le prese il viso tra le mani.
“Candy… ti avevo promesso che avrei aspettato e credo che ormai i tempi siano maturi. Io ho terminato i miei studi e vorrei impegnarmi seriamente con te. Conosci perfettamente il mio cuore, non è mai cambiato, metto la mia vita nelle tue mani, sono tuo”.

Candy aveva un groppo asfissiante in gola, ancora persa nei precedenti pensieri, e non riusciva a rispondere verbalmente mentre Anthony avvicinava pericolosamente la sua bocca a quella di lei…
La strinse forte, mentre lei cercava di puntare le mani sul petto di lui, e le catturò velocemente le labbra ma la ragazza, che sentiva ancora il sapore indelebile di quelle di Terry sulle sue, non era pronta e reagì respingendolo malamente e stampandogli in viso un sonoro ceffone.

Non voleva, non avrebbe voluto ferirlo in quel modo… in fondo era lei che gli lanciava di continuo messaggi contradditori.
Nonostante il suo cuore appartenesse ancora a Terence aveva lasciato che lui si prodigasse in mille premure per tutto quel tempo, sperando prima o poi di dimenticare il suo perduto amore ma non era accaduto.

Piangeva mentre si scusava con lui per la reazione e lo supplicava.
“Anthony, perdonami… ti prego ma… io non posso, tu sei meraviglioso ma io non ti amo... mi dispiace”.


Il giovane uomo era ferito e arrabbiato.
“Devi buttarti tutto dietro le spalle Candy, così fai solo del male a te stessa. Lui ti ha dimenticata in fretta e si è rifatto una vita lontano da qui, non merita uno solo dei tuoi pensieri!”

“Non… non ti permettere di parlare in questo modo di lui! Tu... tu non sai come era... io... comunque sia io non ci riesco e tu non mi devi più aspettare perché nessuno potrà mai prendere il suo posto nel mio cuore”.

Piangeva mentre lui adesso la stringeva teneramente al petto, soffocando le sue stesse lacrime, l’amava infinitamente.
“Ho sbagliato io, perdonami mia dolce principessa....”

Lei lo pregò di lasciarla ancora un po’ da sola sulla sua amata collina e di lì a breve arrivò Annie.
“Candy… finalmente posso parlarti da sola. Io… so di essere imperdonabile ma voglio comunque provare a scusarmi per tutto il male che ti ho causato.
Ero profondamente invidiosa di tutto quello che avevi, ma da quando sono tornata qui sono cambiata completamente, diciamo meglio che ho recuperato la mia anima. Ho imparato di nuovo ad amare le cose semplici, quelle che sanno di sole e di miele, il sorriso e il pianto dei bambini. A volte penso che sia stato un errore farmi adottare… avrei dovuto rimanere in questo paradiso con te, con chi mi ha sempre amato davvero; ho perso me stessa tra le feste e le frivolezze e ho sbagliato tutto.
Vorrei con tutto il cuore avere la possibilità di ricominciare”.

Quelle parole semplici riempirono di gioia il cuore della bionda ragazza, lei voleva un bene dell’anima all’amica.
“Miss Pony mi ha detto che tu e Tom…”

“Sì! Lui è meraviglioso e mi ama davvero, nonostante tutti i miei errori.
Ha sfidato la mia famiglia, non l’aveva mai fatto nessuno per me e anche io lo amo anche se sento di non meritarlo… ma farò di tutto per essere degna di lui.
Ha chiesto la mia mano, i miei genitori sono contrari ma a me non interessa.
Mia madre mi ha ordinato di tornare a casa minacciando di ripudiarmi come figlia, ma per me non contano più queste cose.
Mi piace lavorare alla sua fattoria, mungere le vacche la mattina presto, raccogliere i frutti del terreno, preparare conserve di frutta e verdura; continuerò ad aiutare Miss Pony e Suor Maria, insegno musica ai bambini e confeziono e rammendo le loro vesti; sto tanto bene qui ma... mi manchi tanto…”

Piangeva con le palme sul volto come quando erano bambine. Era vestita in modo umile, la sua Annie… le sue mani non erano più immacolate e morbide ma arrossate e ruvide, sembravano addirittura più grandi e meno sottili, come era cambiata!

Candy la prese tra le braccia e si lasciarono andare alle lacrime e ai dolci ricordi dell’infanzia.
Quando si furono calmate Annie la strinse forte alla vita e la spinse a terra di lato, rotolarono insieme giù per la collina come quando erano piccole; risero allegramente come le due monelle che erano state un tempo, mentre i petali colorati dei fiori e i raggi del sole incorniciavano i loro volti rilassati ed allegri.

La festa fu un vero successo e Candy ebbe un grande regalo: aveva di nuovo sua sorella.
La ragazza decise di fermarsi per la notte e fu accomodata nello stesso letto di Annie.
Le due amiche ritrovate non riuscivano a prendere sonno tanto erano emozionate…

“Dai Annie, raccontami altro di te e Tom, dei vostri progetti per il futuro...”

“Ancora! Candy! Dimmi un po’ tu di… Anthony!” la sorprese Annie.

La bionda ragazza divenne subito scura in viso.
“Scusami… qui tutti pensano che tu e lui… ma non è vero, giusto? C’è ancora Terence nel tuo cuore, è così? Tu stai soffrendo per lui, non credere che non me ne accorga, lo leggo nella luce dei tuoi occhi…
E’ stata tutta colpa mia…”

“Non proprio tutta; quando le cose si sono chiarite, noi non siamo stati capaci di mettere da parte i nostri errori e lui si è consolato molto velocemente con Karin; d’altronde lei ha avuto il merito di credere sempre in lui!”.

La bruna ragazza si drizzò all’improvviso spalancando gli occhi:
“Candy… io… non credo che ciò che dici sia vero; io non penso che lui si sia consolato con Karin come affermi tu.
Ti posso assicurare che quando stavate insieme Terence si è sempre comportato correttamente con tutte le sue colleghe e anche con me, nonostante il mio orribile comportamento sfacciato…
Non ha mai avuto un attimo di tentennamento e mi ha ripetuto alla nausea che amava solo te e tu eri l’unica donna che voleva, te lo giuro su ciò che ho di più caro!
E l’ho visto più di una volta respingere malamente anche Susanna”.

“Alla fine però è partito con Karin e…”

“Candy! Io credo tu abbia preso un abbaglio! A lui non interessava la Kleiss in quel senso…
E poi sono sicura che lei sia a New York adesso; lo so per certo perché la Compagnia Stratford mi ha chiesto di disegnare alcuni costumi per lo spettacolo del mese prossimo cui seguirà una grande festa di beneficienza per i 50 anni dalla fondazione.
E per l’occasione rientrerà anche Terence, lui è l’ospite d’onore!”

“Ma io… li ho visti Annie, con i miei occhi, la sera in cui lui è rinato come Amleto”

“Io… non dubito di quello che dici ma davvero sono più che certa che Karin sia a New York da cinque mesi almeno, è stata lei a contattarmi! Non so come possa essere...
Sei proprio sicura di non esserti confusa?
In tutta sincerità, credo dovresti approfittare del suo rientro per chiarire questa cosa con lui.
Lui ti amava profondamente e dubito possa aver cancellato questo sentimento così repentinamente”.

Sorella mia! Tu andrai a quel ricevimento, eccome se ci andrai! Cucirò io un vestito meraviglioso per te, lo lascerai senza fiato!
Coraggio Annie! All’opera! Dovrà essere creazione più bella tu abbia mai fatto”.

Pensò la bruna ragazza...

L’indomani, con rinnovato spirito, la giovane stilista si mise all’opera.
Scrisse innanzi tutto una lunga lettera a Karin chiedendo un riordino di tessuto per il ricevimento a sue spese e approfittò per indagare circa il lavoro dell’attrice ed il rientro di Terence.
Utilizzando ciò che faticosamente aveva messo da parte per la sua veste nuziale, visto che da tempo ormai non riceveva né chiedeva denari alla famiglia adottiva, si fece consegnare della seta favolosa e cominciò a confezionare quello che doveva essere l’abito più meraviglioso si fosse mai visto.
Lo cucì con tutto l’affetto possibile, senza prendere spunto dalle riviste francesi che tanto amava un tempo, senza pensare ai dettagli che lo avrebbero reso attraente… ispirandosi semplicemente alla sua Candy.
Dopo aver saldato l’ultimo punto dell’orlo lo distese sopra il letto e, senza guardare il risultato nel suo insieme, andò a chiamare Miss Pony e suor Maria; le tre donne semplicemente si abbracciarono commosse, non c’erano parole adatte a descrivere quella visione…
La linea grintosa e sensuale, le decorazioni raffinate ed eleganti esprimevano tutto ciò che Annie vedeva nella sorella.
La ragazza avrebbe saputo raccontare cosa aveva ispirato ogni singola cucitura, ogni singola piega, così come ogni pennellata per un pittore, ogni verso per un poeta… era stato semplicemente confezionato unicamente per la creatura che lo avrebbe indossato…





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