Fino ad ora

di Carme93
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Questa storia partecipa al contest “Poesie e amore” indetto da amicadeilibri sul forum di Efp.
Brividi di una madre
 
Angoscia. Ecco quello che provava Molly Weasley dalla fine del Torneo Tremaghi e dal ritorno di Colui-che-non-deve-essere-nominato.
Non vi era stato un istante in cui il suo cuore non aveva tremato per i suoi cari.
Come ogni sera, abbracciò suo marito Arthur, percependone tensione e stanchezza, ma consolata dall’essere ancora insieme. Lo accarezzò leggermente, quasi avendo paura di fargli del male: erano anni che non gli appariva tanto fragile. E abbracciò Percy, il suo terzogenito, ma lo sentì fremere. Il suo sorriso soddisfatto non la quietò, al contrario depositò un nuovo peso sul suo cuore.
«Ho un annuncio da farvi» esclamò Percy con il suo consueto tono pomposo.
Una nuova stretta alla bocca dello stomaco sorprese Molly che, per la prima volta, fissò suo figlio con malcelata paura. Perse un battito e individuò Arthur con gli occhi. Non sapeva per quale motivo, ma avrebbe voluto stringergli la mano per trarne conforto.
«Ho avuto una promozione».
Molly colse il medesimo smarrimento e la medesima inquietudine che provava ella negli occhi del marito.
«Cosa?» ribatté Arthur incredulo.
«Una promozione!» ripeté Percy. Era euforico, soddisfatto di sé. «Sono il nuovo Assistente Personale di Cornelius Caramell! L’Assistente del Ministro, capite!?» continuò gongolando.
Le sue parole furono accolte da un silenzio attonito, spezzato soltanto da un bicchiere andato in frantumi. Arthur era rosso in volto e fissava l’acqua allagarsi sulla tavola. «Hai rifiutato, vero?».
«Rifiutato?» replicò Percy. «Stai scherzando? Certo che no. È un’opportunità eccezionale! Nessun ragazzo, diplomatosi da un anno, ha mai avuto un’offerta del genere!».
«Appunto!» gridò Arthur.
«Dovreste essere fieri di me!» sbottò il ragazzo indignato da una simile reazione.
«Ti credevo più intelligente, Perce» sibilò Arthur. «Sai come la pensa Caramell! Vuole soltanto controllare la nostra famiglia attraverso di te!».
Da quel momento Molly comprese ben poco. Arthur non aveva mai litigato con i suoi figli. Mai. E Percy, lui non era più il bambino che aveva cresciuto. Era un uomo e faceva fatica a riconoscerlo.
Arthur si spostò in salotto probabilmente intenzionato a chiudere lì la questione ma Percy lo seguì. Molly fece altrettanto e le parole del figlio la ferirono profondamente.
«Da quando ho messo piede al Ministero, ho dovuto lottare contro la tua pessima reputazione!».
Una stilettata al cuore.
«Non hai mai avuto ambizioni, è per questo che non abbiamo mai avuto abbastanza soldi!».
Altro colpo, ancora più profondo.
«Sei un idiota a frequentare Silente. Si sta cacciando in un grosso guaio e tu di questo passo affonderai con lui!».
Il suo cuore iniziò a sanguinare.
«Voi vi ostinate a tradire il Ministero, perciò io farò in modo che tutti sappiano che non faccio più parte della famiglia».
Come in un incubo, vide Percy recuperare il suo vecchio baule, riempirlo e correre via. Lo rincorse. Sulla porta di fermò portandosi una mano sul petto. Fece a malapena in tempo a vederlo smaterializzarsi. Percy se n’era andato. Quasi inconsciamente la sua mano scivolò sul ventre ormavi vuoto da tempo. Percy era cresciuto e lei non poteva più proteggerlo, ma l’avrebbe atteso.
 




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