Diario di Montagna

di Nordwande
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Cammino mordicchiando il terreno. Neve marcia, profumo di corda.
A quattromila e trecento passo, più lungo della gamba,
non te l'aspettavi. Mi fermo. I francesi ti negano
la mano: sono antipatici, lo sapevamo. Quello
di Bolzano, invece, pare vi conoscete
da sempre: strana accoppiata,
con un napoletano. Scendiamo
slegati, fuggiamo
i ricci di nubi, felici,
e preoccupati.
Ti cali in doppia
dal tetto
d'Europa.
Io, sconfitta,
ti seguo.





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