Broken

di Lila_88
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La mia versione sui pensieri di Rebby, dopo aver scoperto la relazione fra Alberto e Albina. Sono indecisa se lasciarla così, o continuare con altri capitoli, magari da punti di vista di altri personaggi. Se volete, accetto suggerimenti!

BROKEN


CAPITOLO 1

Dio no, ti prego, fa che non sia reale. Fa che sia solo un brutto sogno dal quale sto per svegliarmi. Fammi aprire gli occhi, per vedere, come prima cosa, il braccio di Alberto che mi cinge dolcemente. Non farmi più sentire questo dolore profondo al cuore, che quasi mi impedisce di respirare. Dio, non può essere reale. Perché, se così fosse, vorrebbe dire che sono stata tradita meschinamente da due delle persone più care che mi sono rimaste al mondo. Come può essere veramente successo? Come può, Albina, la mia migliore amica, che sapeva tutto, che mi faceva da confidente, essersi messa con Alberto? E come può lui, il mio fidanzato, il mio principe delle fiabe, avermi fatto credere che stessimo per sposarci, mentre, invece, mi stava tradendo con la mia migliore amica? Ed io, posso essere stata sul serio così cieca da non accorgermi di niente? Non cieca, Rebby, innamorata. Già, mi sono innamorata di Alberto quando avevo tredici anni e, da allora, non ho mai smesso di amarlo. Quando è avvenuto quello che mai avrei creduto possibile, ossia quando ci siamo messi finalmente insieme, ero convinta che niente e nessuno avrebbe mai potuto separarci. Ero convinta che io e Alberto fossimo anime gemelle. Evidentemente, non era così. Altrimenti non sarebbe stata di sicuro la prima arrivata a mandare in fumo tutto. Che poi... Magari fosse stata la prima arrivata! Oh, Alberto! Perché proprio con Albina? Vorrei tanto poter chiudere gli occhi e far sparire tutto. Non voglio più sentire niente. Cos’è questo rumore? Ah, il cellulare che vibra. E’ di nuovo Maria. Non voglio rispondere. Non ho la forza per rispondere. So che chiama perché è preoccupata per me. D’altronde da quando Ave si è lasciata sfuggire la verità, sono salita sul taxi e ho lasciato fuori il resto del mondo. Alberto non si è ancora fatto vivo. E’ ancora ignaro, non sa che adesso so tutto. Però dovrebbe sapere che, a quest’ora, io dovrei già essere arrivata da Milano. Probabilmente sarà con Albina. Il taxi si ferma. Sono sotto casa. Prima di scendere, sbircio fuori dal finestrino per capire se Alberto è in casa. Sono stata per diverse ore in giro per Roma, avevo bisogno di stare da sola. Adesso che ho deciso di andare a casa, non ho il coraggio di salire su. Però la macchina di Alberto non c’è, quindi lui non dovrebbe essere in casa. Ad un tratto, prima che possa decidermi a scendere dal taxi, il mio cellulare inizia nuovamente a vibrare. Stavolta è Alberto. Si è ricordato di me, oppure ha appreso che adesso so tutto? Non ho proprio la forza di parlare con lui, in questo momento. Pago il taxista e scendo dall’auto, avviandomi verso il palazzo. Una volta entrata in casa, d’istinto metto il chiavistello al portone. Voglio lasciare tutto il mondo fuori. Vado in camera per posare il borsone che avevo portato con me a Milano e lì, qualcosa scatta dentro di me, e,come una diga che rompe gli argini, sento le lacrime scendere sulle mie guance e i singhiozzi scuotermi il petto.  






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