Divenfall - Le Cronache di Kaos

di Dave Coraan
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LA VECCHIA CAPITALE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Raiyko ed Aequitas passarono tutta la notte ad aiutare gli abitanti a spegnere il fuoco. In seguito, dovettero raccontare i fatti al capo villaggio, anche se evitarono di parlare dell’anello. Yotta e la sconosciuta erano state portate con urgenza dal medico; delle loro condizioni non si sapeva ancora nulla. Tra gli abitanti si era già sparsa la voce che fosse stata la straniera ad appiccare l’incendio. I popolani iniziarono a chiamarla “La Fiamma Nella Notte”.
La mattina del giorno dopo Raiyko ed Aequitas andarono a far visita alla loro compagna. Quando arrivarono, scoprirono che il medico l’aveva appena dimessa e proprio in quel momento Yotta uscì dalla sua stanza.
«Come ti senti?» Chiese per primo Aequitas.
«Bene, penso sia successa la stessa cosa che è accaduta a te a Divenfall quando il raggio ti ha trapassato, solo leggermente più stancante.»
«Credo che siano delle capacità originate dal siero.» Disse Raiyko aggiungendosi alla conversazione.
«Se fosse così perché a te allora non è ancora successo niente?»
«Anche a me è già successo, Aequitas. Scusate se non ve l’ho mai detto prima, ma non ero certo che quello che mi stava succedendo fosse vero o meno. E tuttora non ne ho la conferma…»
«Insomma, di che cosa stai parlando?» Chiese Aequitas frustrato.
«Credo di poter vedere il futuro. O almeno un possibile futuro.»
«Ma va, impossibile!»
«Perché, ti sembra possibile spostarsi da una casa in fiamme alla strada in meno di un secondo?»
«Allora perché non ce lo hai detto subito?»
«Ma mi ascolti quando parlo? Perché non ne sono ancora del tutto sicuro, finora non ho visto nulla che si sia realizzato. Inoltre, non decido io quando farmi venire le visioni, senza contare che non sapevo se potermi fidare di voi.»
«Cosa?! Dopo tutto quello che abbiamo passato?!»
«Temevo potesse essere un altro esperimento di quel postaccio…»
«Aequitas, calmati. Raiyko ha fatto bene. Se poi non è nemmeno certo che quello che vede è vero allora avere avuto questa informazione non ci sarebbe comunque servito a niente, ora aveva senso dirlo solo per dimostrare che queste capacità potrebbero essere derivate dal siero.»
Raiyko confermò con un cenno del capo. «Come sta l’altra ragazza?»
«Non saprei, non si è ancora ripresa. Siete già andati da Daug?»
«No, siamo venuti direttamente qui a prenderti.»
«Allora non aspettiamo oltre, andiamo!»
«Prima volevo andare alle macerie, voglio sapere se hanno trovato il cadavere di Ramsus e poi vorrei mettermi a cercare un oggetto che ho lasciato nella mia camera.» Disse Raiyko
«Va bene, facci strada.» Esclamarono in coro gli altri due.
La casa del dottore, come tutte le altre abitazioni dei paesani, non distava molto dalla piazza principale, così ci misero poco a raggiungere le macerie. Alcuni abitanti erano ancora presi nelle ricerche. Aequitas fece cenno ad uno di avvicinarsi.
«Buongiorno signori.»
«Salve.» Esclamarono i tre in coro. «Avete per caso trovato il cadavere di Lord Ramsus?» Chiese Yotta.
«No, mi spiace ancora nessuna traccia del corpo, lei come si sente?»
«Molto bene, grazie.»
«Vi dispiace se mi metto a cercare in quella zona?»
«No, figurati. Ma fai attenzione.» Rispose il signore. Raiyko senza aggiungere altro si diresse verso la zona interessata. Passò un’intera mezz’ora a cercare l’arma di Divenfall. Quando fu vicino a mollare infine la vide. L’arma era straordinariamente intatta, non era presente nemmeno un graffio, sembrava nuova.
«Che materiale incredibilmente resistente.» La infilò nello zaino e raggiunse i compagni.
«Trovata?» Domandò Aequitas.
«Sì, possiamo andare.»
Congedati gli addetti alle ricerche si diressero di buon passo verso la capanna di Daug.
A pochi passi dalla cima della collina, Raiyko fu colpito da una nuova visione. Davanti a lui comparvero le porte della fortezza di Divenfall. Come in precedenza le nove figure varcarono l’entrata. Al centro c’era lui. L’anello al dito. Pian piano anche una figura al suo fianco iniziò a prendere forma. La Fiamma Nella Notte camminava al suo fianco, alla mano portava l’anello con la gemma rossa. Di colpo tutto scomparve e ritornò sulla collina. Era sdraiato a terra, i compagni vicino a lui preoccupati. Strappò un po’ d’erba e si asciugò la fronte.
«Ho appena avuto una visione.»
«Cosa hai visto?» Chiesero i compagni.
«La Fiamma Nella Notte con indosso un anello.»
«Che cosa significa?»
«Non lo so, forse che quella ragazza è collegata in qualche modo a noi.» Ipotizzò Raiyko. «Quando si sveglierà andremo a parlarci.»
Gli altri due annuirono, poi proseguirono in direzione della capanna.
Daug si trovava seduto sul telo a maneggiare i suoi strani aggeggi quando li vide arrivare. «Gion-giorno!»
Raiyko e Yotta ricambiarono il saluto.
«Era Ramsus l’uomo “cattivo” di cui dovevamo occuparci?» Domandò Raiyko.
«Tin! Tin! Tin! Indovinato! Ma dove si trova l’altra vostra compagna?»
«Siamo solo noi tre.»
«No! Non posso aiutarvi a recuperare la memoria se non siete tutti e quattro!»
«Parli de’ La Fiamma Nella Notte?»
«Chi?»
«Nessuno, lascia stare…»
«Tornate quando sarete quattro e i ricordi torneranno senz’altro. Gion-giorno, ancora una disgustosa rima. Senti ragazzo, o siete in quattro o il nostro accordo salta. Sono stato chiaro?»
«Ma che cazzo, non ci hai mai detto che dovevamo essere quattro! Non era negli accordi! Piccolo vecchiaccio! Ridacci i nostri ricordi o giuro che…»
«Calmati Aequitas! Va bene Daug, torneremo in quattro.» Disse Raiyko.
«Perfetto, Gion-giorno!»
«Raiyko come pensi di convincerla a venire con noi?»
«Non trovi curioso il fatto che, poco prima di parlare con Daug, io abbia avuto una visione su di lei, e che poi lui abbia detto che dovevamo essere in quattro per poter recuperare i ricordi? Ora sono quasi convinto che lei possa essere legata al nostro passato, o almeno a quello di uno di noi tre.»
«Per me a furia di dar retta a quel vecchio stai perdendo le rotelle pure tu.» Concluse Aequitas.
Una volta tornati dal dottore ed ottenuto il permesso per parlare con la paziente, entrarono nella sua stanza.
La ragazza era distesa sul letto, ma era sveglia. Quando li vide entrare i suoi occhi si spalancarono all’inverosimile. Saltò giù dal letto e corse dritto verso Yotta.
  «Yotta! Ma allora sei viva!» L’abbracciò.
«Sì.» Rispose Yotta alquanto imbarazzata e confusa. «Scusa, ci conosciamo?»
«Sono io, Esmeralda!»
«Scusa ma ho perso la memoria. Tutti e tre abbiamo perso la memoria e non ci ricordiamo di niente e di nessuno.»
Esmeralda si staccò dall’abbraccio e la guardò dritta negli occhi.
«Non ti ricordi di niente? Nemmeno di me?»
«No, mi dispiace.»
«Oh, capisco.»
«Ascolta Esmeralda, c’è qualcosa che potresti fare per aiutarla a recuperare la memoria, anzi la memoria di tutti noi. Ti va di aiutarci?»
Esmeralda guardò Raiyko, poi riportò lo sguardo su Yotta. «Se c’è qualcosa che posso fare per aiutare Yotta a recuperare la memoria, allora contate pure su di me!»
«Fantastico!» Raiyko ed Aequitas esultarono di gioia.
«Che cosa devo fare?»
«Dovresti venire con noi da un vecchio che non vive molto lontano da qui.»
«Vuoi far fare tutta quella strada ad una ragazza che fino a ieri era rinchiusa in catene? Gion-giorno?»
«Daug?!?» Urlarono i tre in coro.
«Daug?» Fece eco Esmeralda abbastanza confusa.
«Vedo che ora siete finalmente in quattro.»
«Aspettate, io voglio sapere cosa sa Esmeralda sul mio conto.»
«Ci potrai parlare più tardi, ora è tempo di recuperare i nostri ricordi!» Esclamò Raiyko
«Bene, per voi è ora di andare.»
«Andare dove? E i nostri ricordi?» Brontolò Aequitas.
«Buona avventura e Gion-giorno.»
Una calda luce partì dal vecchio ed investì tutti i presenti. Quando riaprirono gli occhi, il paesaggio intorno a loro era completamente cambiato.
Ovunque girassero lo sguardo vi erano macerie o edifici parzialmente distrutti. Un luogo completamente devastato.
«Qualcuno sa dove siamo?» Chiese Raiyko.
«Questa è la vecchia capitale!» Esclamò Esmeralda. Proprio in quell’istante il paesaggio divenne completamente nero e Raiyko cadde in una nuova visione. Davanti a lui c’era un trono rivestito interamente d’oro, situato in una rovina. Su di esso si ergeva un essere incorporeo che riconobbe essere la persona raffigurata nel ritratto alla reggia di Ramsus, il Re Mago Theon. La visione si dissolse come neve al sole e Raiyko ritornò in mezzo ai suoi compagni.
«Ragazzi, questo potrebbe essere il luogo che fa da chiave ad ogni cosa!»
 
 




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