–
Io
ho avvelenato e posto termine all’esistenza della tua cara
amica… Questo ho detto… –
Questa
frase, ironica e crudele, raggiunge le mie orecchie.
No,
non riesco a crederci!
Maya…
La mia Maya…
–
Cosa
hai fatto… – balbetto, reclinando la testa all’indietro.
Cerco di ridere, ma dalla mia bocca esce solo un singhiozzo represso.
Chino
la testa. Il mio corpo trema.
La
tenebra, per un istante, scende su di me.
Un’energia
sconosciuta mi circonda.
E’
questa la rabbia? L’odio?
Con
lentezza, alzo la testa e fisso Fang.
Di
sicuro mi starà fissando con espressione idiota da dietro i
suoi occhialini.
Ma
non mi importa.
Ancora
non capisci cosa ti aspetta, bastardo?
Non
avrò nessuna pietà di te.
Il
sangue di Maya non resterà invendicato!
Mi
lancio contro di lui e lo fulmino con un calcio.
Colpito
dal mio attacco, viene sbalzato all’indietro.
Si
rialza.
–
Il
veleno paralizzante ti fermerà… Cosa? –
Sento
le sue parole.
Riderei,
se non sentissi la rabbia e il rimorso dilaniarmi il cuore.
Piangerei,
se solo ne avessi ancora la capacità.
Le
lacrime si sono seccate nel mio cuore.
Maya…
Non sono riuscito a salvarti.
Sei
morta sola, in questo inferno.
Lo
fisso ancora. Voglio che senta la paura.
Deve
conoscere l’impotenza e il dolore.
–
Tu
sei malvagio… – sibilo.
Non
gli lascio il tempo di reagire.
Martello
di pugni il mio nemico, che arretra.
–
Ti
ucciderò! –
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