Iestabal.

di Mordekai
(/viewuser.php?uid=579539)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Un ronzio, una scintilla. Una luce accecante illumina un lungo corridoio. Uno stridio di un altoparlante rimbomba nel corridoio.

‘’Prosegui’’ ordina una voce sconosciuta.

A stento riesco ad alzarmi da una pozza color cremisi, sporcandomi le mani e il volto. Cammino appoggiandomi al muro, vecchio e solcato da crepe innaturali. Caldo, spifferi di aria rovente. La pelle si secca, brucia al contatto. Piango senza volerlo, impreco senza una ragione, mi maledico senza uno scopo preciso. Continuo fino ad arrivare alla fine del corridoio.

’Osserva’’ impartisce la voce. Una lunga fila indiana di persone a me sconosciute compare alla mia destra, la loro schiena ricurva, il viso distorto, bende sporche di sangue sul loro corpo. Una lenta cerimonia di anime senza volto e senza nome. Lamenti e voci soffocate dalle catene legate ai piedi.

Un fischio acuto penetra nei timpani, la sala trema, si sgretola come un puzzle, lasciando spazio ad una stanza in metallo, logorata dal tempo.

Un coro di voci supera il rumore di ingranaggi della sala, così vicine, così lontane.

‘’Dove sono?’’ mi chiedo con voce tremante.

La risposta è istantanea.

‘’Benvenuto negli Inferi.''









VVVVVVVVVVVVVVVVVV
Questa è una vecchissima storia scritta quasi 5 anni fa e mi sembrava giusto pubblicarla anche qui. Sì, lo so, questo non è più il mio stile di scrittura ma ci tenevo a mostrare anche il cambiamento adottato nel corso degli anni. Sentitevi liberi di commentare, ma con gentilezza.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3827002