Epic Violin - Trascendance

di Shade Owl
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La donna di nome Rin stappò una bottiglia di disinfettante che David le aveva preso dal bagno e la usò per pulire le ferite sulla mano della compagna la quale,seduta silenziosamente su uno degli sgabelli della cucina, osservava il suo lavoro con sguardo vagamente distante. Keith, l’uomo con i fucili, stava invece guardando con enorme curiosità la televisione, come se non ne avesse mai vista una prima di allora, studiandone con attenzione ogni angolo. Il loro capo, invece, era davanti all’ampia finestra, e fissava imperscrutabile il panorama di New York con le mani affondate nelle tasche del lungo cappotto nero che indossava, simile a un grosso e cupo spaventapasseri.
Dall’angolo in cui si era rintanata, Orlaith li guardò uno ad uno, affiancata da David ed Annie, cercando di capire chi potessero mai essere: Nightmare, così si era presentato in ascensore, era decisamente più strano e inquietante di tutti gli altri membri di quel piccolo gruppo, e di sicuro nessuno di loro sembrava appartenere a quel luogo. Erano evidentemente fuori posto, come accordi di rock 'n' roll in uno spartito di Mozart.
E poi, la cosa contro cui stavano combattendo…
- Allora?- sussurrò Annie - Chi sono?-
- Cosa? E lo chiedi a me?- rispose Orlaith.
- Beh, sei tu quella che ha esperienza di magia, no?- osservò David, grattandosi la testa.
- Non significa che sappia tutto.- brontolò lei, scocciata - Nei libri che ho preso a Staten Island non c’è niente su questi qui.-
- Non ci troverai in nessun libro, signorina Alexander.- disse Nightmare, senza voltarsi - Ragazzo, lascia stare il televisore, non sei qui per fare il turista.-
- Beh, visto che non posso uccidere Doppy…- brontolò lui, allontanandosi dall’elettrodomestico con aria scocciata.
- Chi?- chiese Annie.
- La creatura che Orlaith ha scacciato.- spiegò Rin, mentre metteva nuove bende pulite sulla mano di Nova - Stavamo dando la caccia a lui.-
- Ah… e che cos’è?-
Nightmare sospirò, passandosi una mano sulla testa… o meglio, sul metallo di cui era ricoperta, come se fosse stanco.
- I lampeggianti si allontanano da Central Park.- decretò - Hanno trovato il Detective Righetti.-
- Dovremmo preoccuparcene?- chiese Keith.
- Non lo so. Spero di no.- rispose l’uomo, voltandosi finalmente verso di loro - Bene… se volete sedervi, vi spiegherò ogni cosa. Nova, la tua mano?-
La donna sollevò l’arto, tutto coperto di bende bianche, e contrasse le dita per quanto le era consentito, senza cambiare espressione. Non aveva ancora quasi mostrato emozioni.
- Con la velocità di guarigione che ha, starà bene entro domattina. Non era grave.- decretò Rin, sciogliendo il nastro con cui aveva fermato i capelli e scuotendoli per farsi aria.
Nightmare annuì e guardò di nuovo Orlaith.
- Prego.- disse, indicando il divano.
David s’incupì.
- Mi dice di accomodarmi a casa mia…- brontolò scocciato.
Orlaith gli diede una gomitata e andò a sedersi insieme agli amici, mentre Nightmare rimaneva in piedi davanti a loro. Keith invece raggiunse le compagne, sistemandosi a sua volta su uno sgabello, appoggiando la schiena all’isola.
- Allora…- cominciò l’uomo in nero, mettendo le mani sui fianchi - Intanto, vorrei capire quanto ne sapete di magia.-
- Abbastanza.- rispose Orlaith - Ho i miei poteri, e conosco molte cose sugli Homunculi e i Cerchi Magici. Ho studiato i libri di uno stregone morto molto esperto di Quinta Arte e…-
Nightmare alzò la mano per fermarla, scuotendo la testa.
- Va bene. Non so di cosa tu stia parlando.- disse - Non conosco questo tipo di magia, non ho nulla in banca dati. Quello che vorrei sapere è: cosa sapete sullo spostamento dimensionale?-
Orlaith sgranò gli occhi e guardò David e Annie, che le restituirono occhiate altrettanto sorprese e confuse.
- Ehm… cosa?-
- Direi “niente”, Nightmare.- commentò Keith, alle loro spalle.
- Sì, grazie tante, Keith…- sbuffò l’uomo, scoccandogli uno sguardo penetrante - Ora, ascoltate con attenzione, per favore, perché è un argomento complesso, anche se cercherò di essere più chiaro possibile: questa non è l’unica realtà, il solo universo esistente.-
- Cosa?- chiese David, agitandosi appena sul divano - In che senso? Di che cosa parli?-
- Dave, sssh!- fece Orlaith.
- Ne esistono altri. Altri universi, o realtà, differenti da questa. Non so quante, io ne conosco circa diciassette, contando anche la vostra. Noi siamo Xenonauti, nello specifico, ovvero esploratori di realtà alternative, e abbiamo generalmente l’incarico di raccogliere informazioni, inseguire fuggitivi e prendere eventualmente contatto con i Nativi.-
- Nativi?-
- Persone che, come voi, sono nate nella realtà che stiamo visitando.- chiarì Nightmare - Per contro, noi qui siamo degli Esterni. Sono termini con cui identifichiamo le persone nei nostri rapporti.-
- Da come parli, mi sembra chiaro che lavori per qualcuno.- osservò Orlaith.
- Sei sveglia.- rispose lui - Sì, è vero. Il nostro capo si chiama Rowel, e gestisce un’ampia organizzazione il cui scopo è sorvegliare e proteggere il nostro mondo. Su suo ordine, noi quattro siamo stati mandati a cercare, alcune settimane fa, un’antica reliquia perduta da tempo, una Pietra di Trasferimento.-
- Una cosa?- chiese David.
- Si tratta di un manufatto pressoché unico, un rimasuglio di tempi molto antichi.- spiegò Nightmare - Consente di attraversare le realtà, viaggiando dall’una all’altra. Purtroppo non eravamo gli unici sulle sue tracce.-
- Quel… “Doppy”?- chiese Annie, voltandosi a guardare Keith, che fece un sogghigno.
Nightmare ridacchiò.
- Sì, beh… è uno stupido nomignolo che gli ha dato Keith. Il suo nome è Doplanker, ed è ciò che, da noi, viene definito “Relitto Oscuro”.-
- Relitto Oscuro?- ripeté Orlaith.
- Una creatura antica.- spiegò Rin, alzandosi e avvicinandosi a Nightmare - Uno dei primissimi abitanti del nostro mondo, sopravvissuto ai millenni e corrotto dalla magia. Una delle cose che facciamo noi è dare la caccia ai Relitti Oscuri e ucciderli.-
- A parte la mamma di Sparkle…- commentò Keith.
- Nova, per favore…- sospirò Nightmare - … al suo prossimo commento, tappagli la bocca per me.-
Keith guardò la compagna, che gli restituì un’occhiata impassibile.
- Quindi, questo Do… come si chiama?- chiese Orlaith, alzandosi e muovendo qualche passo per schiarirsi le idee.
- Doplanker.-
- Questo Doplanker… è una specie di mostro, giusto?-
- Si può definire demone.- disse Rin, incrociando le braccia.
- E la Pietra? Non la stavate cercando?-
Nightmare sospirò di nuovo, abbassando lo sguardo con aria sconfitta.
- Sì, e ora la nostra missione è diventata ancora più urgente.- spiegò - Come ho detto, il Doplanker era a sua volta alla ricerca della Pietra di Trasferimento… in effetti è stato per via delle sue azioni che abbiamo scoperto dell’esistenza della Pietra… e sfortunatamente aveva un ulteriore vantaggio su di noi.-
- Sapeva dov’era.- intuì la violinista.
Nightmare annuì.
- Aveva capito da dove cominciare le sue ricerche prima ancora che sapessimo della sua esistenza, e se ne è impossessato. L’ha raggiunta prima di noi e l’ha usata per sfuggirci.-
- Quel coso è un maledetto vigliacco sfuggente!- sbottò Keith, scocciato.
Subito dopo emise un verso di dolore e ci fu un po’ di trambusto. Tutti si voltarono a guardarlo e videro Nova col braccio ancora teso, mentre lui era a terra un paio di metri più in là, lo sgabello rovesciato: lo aveva colpito col palmo.
- Parlavo di commenti inutili, Nova.- chiarì Nightmare.
La donna guardò prima lui e poi Keith, che le restituì un’occhiata furiosa dal pavimento.
- Dovresti essere più chiaro.-
- Ha ragione…- concordò Rin - Lo sai che è priva di senso dell’umorismo.-
Nightmare non rispose.
- Come stava dicendo Keith, il Doplanker è un vigliacco, e molto bravo a scappare.- continuò - Ma anche un avversario formidabile, se occorre.-
- Non potete ucciderlo?- chiese Orlaith.
- Possiamo eccome.- grugnì scocciato Keith, raddrizzando lo sgabello.
- Non può affrontare tutti e quattro noi messi insieme.- spiegò Rin - Ma è quasi impossibile metterlo all’angolo.-
- Perché cambia aspetto?- chiese David.
- Già.- disse Keith, ingrugnendosi ancora di più - Gli stiamo dietro da una settimana, e ora che ha la Pietra…-
- Quindi ormai sarà chissà dove… lontano dal nostro mondo.- disse Annie.
- No, non ancora.- disse Nightmare - La Pietra necessita di tempo per accumulare la magia necessaria ad attivarsi ancora. Abbiamo molti giorni prima che sia pronta. Fino a quel momento il Doplanker stabilirà il suo territorio di caccia qui a New York. È la città più grande del pianeta, è estremamente popolosa, piena di posti in cui nascondersi… si renderà conto presto di essere capitato nel luogo migliore per seminarci.-
- Sembri saperne parecchio di New York.- osservò Orlaith.
Nightmare scrollò le spalle.
- Una lunga storia.- rispose - Diciamo che ci sono già stato e la conosco un po’. Ad ogni modo, il punto non è questo.-
- No, infatti.- annuì Orlaith - Cosa pensate di fare?-
- Dobbiamo cercarlo. Nova è una Cercatrice, è specializzata in questo genere di compiti, non sarà difficile… il problema in realtà sarà tenerlo fermo abbastanza da neutralizzarlo e recuperare la Pietra.-
- E come pensi di riuscirci?- chiese David.
- Serve un posto chiuso e senza occhi indiscreti che possano infastidirci. Magari uno scantinato, o un locale sfitto.- spiegò Nightmare - Faremo finta di inseguirlo e lo spingeremo lì dentro, poi lo finiremo con tutto quello che abbiamo. Tu cosa sei capace di fare?-
Si rivolse a Orlaith, che sgranò gli occhi e si guardò intorno come se cercasse qualcun altro.
- I… io?- chiese.
- Beh… sì, tu.- disse Rin - Gli hai tenuto testa da sola, quindi…-
- È fenomenale!- esclamò Annie, aggrappandosi alla sua spalla con un balzo e strizzandola come un peluche - Se si mette a suonare un violino nessuno la ferma! L’ho vista respingere una tempesta di neve…-
- Un blizzard…-
- Sì, quello lì! E ha fatto fuori due tizi cattivissimi da sola!-
- Annie…-
- E poi ha anche ucciso gli Homunculi… che sono umani artificiali e sono fortissimi e…-
- Annie!-
Si scrollò di dosso l’amica con un gesto stizzito, poi inspirò a fondo per calmarsi.
- Non farò niente.- disse - Hai detto che potete ucciderlo da soli, no?-
Nightmare annuì lentamente, guardandola dritta negli occhi.
- Sì, certo.- rispose - Siamo addestrati per questo, e non è abbastanza forte per tutti e quattro insieme.-
- Allora non vi servo a niente, giusto? Sono un esubero.- disse - Non sono nemmeno di queste parti, non vivo in città, e devo tornare a Yale. Ho i corsi da seguire, bollette da pagare e…-
Intercettò lo sguardo di Annie, che la fissava accigliata. Le rispose con un’espressione da “non adesso” e tornò a rivolgersi a Nightmare.
- Non è la mia battaglia.- disse semplicemente - È la vostra. Se non sono indispensabile mi ritiro, sempre che non succeda qualcosa di molto grave.-
L’uomo rimase in silenzio per un attimo, poi scosse la testa.
- No, hai ragione.- concluse - Ti chiedo scusa per il trambusto e per l’intrusione in questa realtà. Faremo del nostro meglio per lasciarla il prima possibile. Grazie per aver salvato Keith.-
Fece un cenno verso i suoi compagni, i quali annuirono una volta e raccolsero in silenzio le loro cose, dirigendosi verso la porta.
- Vi auguro una buona nottata.- disse - Addio.-
Uscì dietro agli altri tre, chiudendosi la porta alle spalle senza aggiungere altro.

Povera Annie, sempre delusa... e povera Orlaith, che ha appena scoperto più di quanto vorrebbe. O almeno così crede... le novità non sono ancora finite.
Ringrazio, come sempre, John Spangler, Old Fashioned e Roiben, i miei lettori. A presto!





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