Sera D’Estate

di WitchHarmony_02
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Sera D’Estate

La sua mano scivolò nella mia. Sorpresa alzai lo sguardo, cercai i suoi occhi e li trovai fissi al pavimento, ma la sua mano non si spostò, rimase stretta alla mia. Era rassicurante, era solida. Ci stavo maledettamente bene...c’era solo un problema: lui era ubriaco. 

Lo guardai ancora, i miei occhi erano come ipnotizzati dai suoi lineamenti in penombra, illuminati solo dalle candele sparse sul corrimano della ringhiera del balconcino. La  fioca luce arrotondava la sua guancia, il suo naso e faceva risplendere i suoi ricci. Lo chiamai e mugugnò qualcosa. Riprovai ancora e finalmente i suoi occhi si posarono sui miei. Erano vigili e timidi, di una timidezza dolce. Dissi ancora il suo nome e fece scivolare anche l’altra sua mano nella mia. Eravamo l’uno di fronte all’altra, ci guardavamo con occhi seri e silenziosi. Nessuno dei due disse cosa o mosse un muscolo. La musica era stata staccata già da un pezzo, gli unici rumori che ci cullavano era il frinire delle cicale estive e i nostri respiri. Ogni tanto si sentiva il cadere secco di una bottiglia di birra ormai svuotata e di bicchieri usati che  venivano impilati per essere gettati. Dal parcheggio si sentivano le macchine spostarsi e gente che urlava saluti e risate, perché la festa era ormai finita. Ma noi eravamo ancora qua a sorreggerci, finché all’improvviso si accasciò sulla mia spalla, la sua fronte calda e sudata a contatto con il mio collo. “Sei fresca” mi disse. Al cui sorrisi e non osai spostarmi. Sarei rimasta così per non so quanto tempo, forse fino a quando le mie gambe avrebbero avuto la forza di sostenere entrambi. Lo sentii spostarsi leggermente e poi qualcosa di umido entrò a contatto con la mia pelle. Capii, una frazione di secondo dopo, che erano le sue labbra che lasciavano piccoli leggeri baci sul mio collo ormai in fiamme. Dovevo trattenere il mio cuore o avrebbe finito per sentirlo anche lui. Era tutto troppo irreale. Mi mancava l’aria, quei baci mi stavano intossicando, dovevo allontanarmi o sarei impazzita. Mi irrigidisco e lui lo sente. Alza lo sguardo e sembra confuso. Gli volto le spalle e mi attacco alla ringhiera, le gambe tremolanti. A rendere ancora più difficile la situazione ci sono sempre i suoi occhi, che adesso sono fissi su di me, li sento scavarmi e trapassarmi da lato a lato. Finché le sue mani, grandi, calde, esperte iniziano ad accarezzarmi la schiena. Di nuovo sento l’umidità delle sue labbra avvicinarsi al mio orecchio e sussurrarmi “Sei un miracolo”. Ho il sangue che scorre e il cuore che pompa a mille, ma mi volto comunque, è davvero così ubriaco? Lo fisso, gli porto le mani sul volto, e lo chiamo di nuovo. Voglio accertarmi che ci sia davvero lui dentro quelle parole sussurrate. Di getto mi stringe a sè in un abbraccio che lascia poche parole. Si scosta e mi dà un bacio sulla guancia, dolce e caldo. Poi si sposta sulla fronte e me ne lascia uno anche lì. Finché non arriva il terzo bacio pure sull’altra guancia. Rimango col fiato sospeso e restiamo a guardarci come, in effetti, abbiamo fatto per tutto questo tempo. Mi bacerà? I suoi occhi scuri sono pieni di tante cose che non capisco: dubbio? Magari scherno o confusione e infatti mi lasciano lì, insoddisfatta e illusa, perché lui se ne va, gira le spalle e se ne va. E io, incredula, rimango a fissare la sua ampia schiena, mentre ricurvo scende le scale della grande villa per andare via. 

 

 

 

Angolo dell’autore

Le notti d’estate possono essere magiche e riportare ricordi da far sentire il freddo dell’emozione. Ecco a voi una piccola storiella uscita in un momento di stanchezza dovuto allo studio, spero possa essere piacevole e farvi sognare e distrarvi come ha fatto con me! 

Un abbraccio, WitchHarmony <3





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